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Clamoroso, Calciopoli è finita: arriva il disgelo fra Juve e Inter

Alleluia! Quasi nove anni di guerra combattuta senza esclusione di colpi stanno finalmente per finire dove meritano, nella spazzatura della Storia. Il presidente dell’Inter Erick Thohir e quello della Juventus Andrea Agnelli si sono incontrati in una località segreta al confine fra Piemonte e Lombardia, e dopo un lungo abbraccio hanno deciso di riallacciare le relazioni diplomatiche fra i due club, interrotte da quel fatidico 2 maggio 2006, giorno in cui il “Mossad” nerazzurro rese note le scabrose intercettazioni che tutto il mondo conosce.

Andrea Agnelli, presidente della Juventus
TODOS SOMOS PRESCRITTOS – “Non è nel nostro interesse – ha detto Thohir – costringere la Juventus a gettare la maschera, e comunque le politiche condotte in questi anni hanno dimostrato di non essere efficaci a raggiungere questo obiettivo. Oggi riteniamo che sia venuto il momento di voltare pagina e di avviare un nuovo capitolo nelle relazioni fra le nostre società perché – ha concluso il patron nerazzurro sulla falsariga di Obama – todos somos prescrittos, noi per Facchetti e loro per la farmacia“.
AL DI LA’ DEL “CARTONE” (E DEL FANGO) – “La questione centrale non è ancora risolta – ha precisato Andrea Agnelli alludendo al problema degli ostaggi e dello scambio, non ancora effettuato perchè ritenuto “iniquo” dalla diplomazia bianconera, fra il famoso “scudetto di cartone” nerazzurro e i famigerati scudetti di fango bianconeri, quelli del 1997-98 e 2001-02 – ma abbiamo fatto un importante progresso e siamo animati dalle migliori intenzioni. Ora andiamo avanti così”.
FOLGORATO SULLA STRADA DI VINOVO – “Oh, finalmente, que alegria!“ ha commentato raggiante Paolo Brosio facendo sua l’esultanza del Santo Padre. “Era da più di un anno – ha aggiunto il noto giornalista di fede bianconera – che mi adoperavo affinchè il bene del calcio italiano prevalesse sugli interessi di bottega, e ora che ogni inutile risentimento è stato messo da parte si apre una nuova stagione di prosperità e di successi, sia in Europa che nel mondo”.
Tutto è bene quel che finisce bene, quindi. I tempi della Baia dell’Acqua Acetosa, della deportazione degli arbitri, degli oscuri “gombloddi” e dei missili Gea-1 sono lontani anni luce, e da oggi in poi il derby d’Italia sarà solo ed esclusivamente un fatto di sport. Caspita, quasi quasi non sembra vero.
Enrico Steidler

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