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Superlega Europea, 80 squadre con promozioni e retrocessioni: la nuova proposta

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Superlega

L’idea di una Superlega tra i maggiori club europei è tutt’altro che tramontata. 22 Sports Management ha reso noti i risultati preliminari di un ampio dialogo con gli stakeholder in tutta Europa sul futuro del calcio per i club.

Come riportato anche da Calcio&Finanza, sono state 10 le regole stilate per la nuova Superlega. I principi su cui si basa l’idea del nuovo torneo sono decisamente più vicini a quelli dei campionati nazionali, prevedendo promozioni e retrocessioni.

Progetto per 27 Stati Membri dell’Unione Europea

Queste le dichiarazioni rilasciate a l’Equipe da Bernd Reichart, CEO di A22:

“Il nostro obiettivo è quello di presentare il prima possibile un progetto sportivo sostenibile per le competizioni europee per club, che sia accessibile per tutti i 27 Stati membri dell’UE. Agire per il bene dei tifosi dei giocatori e del club”.

Superlega, le 10 regole nuove

  • Competizioni su base meritocratica: basata sul merito sportivo, con i club soggetti a promozioni e retrocessioni su più divisioni con un numero di partecipanti che va dai 60 agli 80 club.
  • Tornei nazionali: i club militanti nella Superlega restano pienamente impegnati nei tornei nazionali.
  • Migliorare la competitività: offrendo ai club un minimo di 14 partite europee a stagione si migliorerebbe la stabilità e la prevedibilità degli introiti.
  • Salute dei giocatori al centro: il numero delle giornate delle competizione europee non dovrebbe essere aumentato rispetto a quello previsto dagli attuali calendari.
  • Competizioni gestite dai club: le competizioni europee saranno gestite dai club e non da parti terze, come avviene a livello nazionale.
  • Migliore competenza calcistica: l’aspirazione è quella di rendere l’evento calcistico più avvincente al mondo.
  • Migliorare esperienza dei tifosi: gli appassionati al centro del progetto.
  • Sviluppare e finanziare il calcio femminile: promuovere e sviluppare il gioco femminile mettendolo al fianco delle competizioni maschili e con investimenti non solo a livello professionale, ma anche per attività di base.
  • Aumento significativo della solidarietà: importo minimo di 400 milioni di euro all’anno ai club non partecipanti.
  • Rispetto del diritto e dei valori dell’UE: il calcio europeo ed i suoi stakeholder sono chiamati ad abbracciare valori, leggi e libertà.
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