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Beppe Grillo, il giustiziere dei giornalisti

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Beppe Grillo

Come prima, più di prima. Beppe Grillo torna alla carica contro i giornalisti, e dal balcone del suo blog dichiara guerra a Maria Novella Oppo, storica firma dell’Unità, colpevole – a insindacabile giudizio del guru pentastellato – di “diffamare pubblicamente il Movimento”, e arringa il suo popolo invitandolo a segnalare gli altri “pennivendoli” che vivono di calunnie alle spalle dell’intera collettività.

IL POST INCRIMINATO – Ecco il testo integrale del j’accuse di Grillo: “Maria Novella Oppo si vanta di lavorare all’Unità dalla fine del ’73. Da allora non ha mai avuto un altro lavoro ed è mantenuta dai contribuenti da 40 anni grazie ai finanziamenti pubblici all’editoria che il Movimento 5 Stelle vuole abolire subito. La Oppo appena può diffama pubblicamente il M5S. Per esempio sulla protesta di ieri alla Camera: “Ogni giorno una pagliacciata dei grillini […] fanno casino […] dimostrano di non saper fare e di non aver fatto niente per il popolo italiano […] inscenano gazzarre […] sono succubi di Berlusconi”. Qualche giorno fa: “Casaleggio va elucubrando ai danni dell’Italia”. E ancora: “Grillo vuole tutto, soprattutto il casino totale […] un brulichio di piccoli fan [sono] divenuti per miracolo parlamentari e tenuti al guinzaglio perché non si prendano troppe libertà”. Il M5S abolirà il finanziamento pubblico all’editoria e la Oppo dovrà cercarsi un lavoro. Non è mai troppo tardi, o forse sì. PS: segnalate gli articoli dei “giornalisti” stile Oppo per la nuova rubrica del blog: “Giornalista del giorno”.

La "Bocca della delazione" di Venezia…

La “Bocca della delazione” di Venezia…

FASCISTA SFASCISTA – Le reazioni del mondo politico sono immediate e nessuno canta fuori dal coro: “Solidarietà x Maria Novella Oppo, schedata e lapidata verbalmente da Grillo” – twitta Enrico Letta – “Democrazia è rispetto della libertà dei giornalisti di criticarti“. “E’preoccupante e pericoloso” – commenta la presidente della Camera Laura Boldrini – “stilare liste di proscrizione dei giornalisti sgraditi e sottoporli alla gogna digitale, versione 2.0 dei pestaggi di un tempo”. “La scelta di «schedare» i cronisti che osano criticare i 5 Stelle è di stampo fascista” tuona il responsabile Sicurezza Pd Emanuele Fiano, cui gli fanno subito eco Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato (“La mia solidarietà a Maria Novella Oppo, giornalista de L’Unità, vittima del fascismo mediatico di Grillo”) e Fabrizio Cicchitto del Ncd (“Da ex comico ad aspirante dittatore, Grillo accusa i giornalisti quando invece è proprio lui a promuovere la forca mediatica per coloro che non la pensano come lui”). L’unica voce stonata proviene dai grillini: “Un giornalista fa il suo mestiere” – osserva il senatore del M5S Luis Alberto Orellana – “Non sono d’accordo con quello che scrive la Oppo, ma queste cose non mi piacciono, non è così che bisogna procedere. In questo caso non ho dubbi: mi dissocio”.

...e il leader del M5S Beppe Grillo. La somiglianza è inquietante...

…e il leader del M5S Beppe Grillo. La somiglianza è inquietante…

ORDNUNG UND DISZIPLIN – L’Ordine dei giornalisti reagisce con viva e vibrante preoccupazione, e il presidente Enzo Iacopino segnala alla magistratura “le ricorrenti istigazioni a delinquere che vengono da esponenti del M5S. La lista di proscrizione dei giornalisti ‘nemici’, l’indicazione nominativa di un primo nemico da colpire, con tanto di foto segnaletica, sono un insulto alle regole elementari del vivere civile. Lo dico con la stessa determinazione usata quando intervenni, con parole dure, a tutela della privacy della famiglia di Beppe Grillo e di una parlamentare del M5S. (…) “Se non ci si rende conto” – prosegue il Caro Leader della Libera Informazione“che questi atteggiamenti rischiano di avere conseguenze pericolose anche per l’incolumità fisica delle persone (come ben si coglie leggendo alcuni primi commenti al post sul blog di Grillo), il problema non è di limiti nella polemica, ma diventa giudiziario. La magistratura faccia il suo dovere, senza guardare dall’altra parte come ha fatto in troppe occasioni, davanti a attacchi frontali a giornalisti quasi sempre scelti tra i meno tutelati”. Delle stesso tenore le parole di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della Stampa: “Per fortuna è anche un comico e spero che questa caratteristica gli rimanga perché altrimenti vorrebbe dire che si candida a fare la politica con l’olio di ricino e questo non farebbe bene per primo a lui stesso e al suo movimento”.

LA REPLICA DEI GRILLINI – “A chi ci accusa di fascismo per aver pubblicato la foto di una diffamatrice di professione, rispondiamo con la più semplice delle constatazioni: da oltre un anno Gianroberto Casaleggio, Beppe Grillo e tutto il Movimento vengono accusati, tra le altre cose, di essere massoni, razzisti, di agire contro i terremotati, di avere proprietà coperte all’estero, di tiranneggiare i gruppi parlamentari, di aver costruito una setta e di aver assunto parenti alle dipendenze di deputati e senatori”. Accuse diffuse, continua la nota, “senza portare una sola prova, anzi in spregio a ogni elementare regola del giornalismo. A chi dice che pubblicare una foto di una persona significa esporla a possibili atti criminali, rispondiamo così: la stampa lo fa ogni giorno con noi. Se uno solo degli attivisti, dei parlamentari o dei fondatori del M5S subirà aggressioni fisiche e verbali, la colpa ricadrà su quella parte della stampa che ogni giorno li attacca senza alcuna prova”.

QUEL CHE RESTA DEL GIORNO – Che dire, in fondo, delle pacate considerazioni degli uni (i grillini) e degli altri (tutti insieme appassionatamente)? Esiste, in questo Belpaese, qualcosa di più e di meglio rispetto a questi cupi schieramenti, esiste una “terza via”? Che non sia quella dell’esilio, naturalmente…Chissà. Quel che abbiamo davanti, in ogni caso, non è un bel vedere. Da un lato, infatti, si schiera una Santa Alleanza formata da una moltitudine che è in odore di tutto tranne che di santità, uomini politici di ogni risma che non hanno nulla in comune fra loro se non una fin troppo aurea mediocrità e giornalai che sono rimasti orfani dei Giornalisti (Montanelli, Tobagi, Fortebraccio, Saviane, ecc.), e dall’altro si arrocca un Movimento trasparente come una palude in cui il dissenso è coltivato col diserbante. Come la Lega Nord, verrebbe da aggiungere, e di sicuro hanno motivo di indignarsi entrambi per l’accostamento.

Che fare, quindi, a parte guadagnarsi l’inserimento in tutte le liste di proscrizione, esibite o meno che siano? Beh, dire ancora una cosa, almeno. Beppe Grillo ha tutto il diritto, in un Paese libero, di stilare sul suo blog una black list di giornalisti “non graditi” alla nomenklatura pentastellata, e pure di allegare la foto. A lasciare il retrogusto amaro e un certo senso di nausea non è tanto la cosa in sé, quanto il modo in cui è fatta: non c’è un briciolo di senso della misura, infatti, né la benché minima parvenza di ironia, ma solo ed esclusivamente livore, sarcasmo astioso e vendicativo. E’ questo che inquieta. Cari grillini, se siete così prima di prendere il potere, cosa ne sarà, poi, dei dissidenti?

Enrico Steidler

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