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Invidia: peccato capitale e religione dei mediocri
Ognuno di noi ha provato almeno una volta nella vita un pizzico di invidia per qualcuno, essa nasce da un confronto tra noi e gli altri ed è sgradevole sia per chi la prova che per chi la riceve. Può comprendere una vastità di settori, come il tenore di vita, il bagaglio culturale, la bellezza, il potere, il talento e l’amore.
CHI E’ L’INVIDIOSO? – Spesso si tratta di una persona insicura, che desidera possedere ciò che gli altri hanno e che ritiene di non poter avere, si scatena verso persone vicine piuttosto che personaggi famosi, appartenenti al gruppo dei pari o sul posto di lavoro. Spesso non sono in grado di accettarsi, apprezzarsi e si perdono nei confronti, la loro vita è impostata proiettandosi sugli altri e non su se stessi. Lo sguardo è la rappresentazione più alta di questo sentimento, gli occhi dell’invidioso scrutano, spiano, osservano, fissano e ammirano.
NON E’ GRADITA – Nella nostra società l’invidia non è gradita e viene quasi sempre negata perché in questa emozione si racchiudono due elementi disonorevoli: l’ammissione di essere inferiori ed il tentativo di danneggiare l’altro senza gareggiare a viso aperto, ma in modo subdolo. Colui che invidia spesso non si rende conto di invidiare e ancor più spesso non lo ammette a se stesso, anche quando è dotato di una grande sensibilità emotiva, di una buona attenzione verso se stesso non è in grado di percepirne l’esistenza.
L’UNICITA’ – Ciò che sfugge all’essere umano è che ognuno possiede una grande ricchezza ossia l’unicità, ogni bambino che nasce è una creazione unica e originale, è una nuova e sorprendente combinazione. Fin da quando siamo piccoli veniamo paragonati agli altri bambini e raramente ci viene insegnato come scoprire e sviluppare la nostra unicità. Il primo obiettivo della vita di ognuno di noi dovrebbe essere proprio quello di scoprire la propria unicità, le specifiche potenzialità e i punti di forza e imparare a svilupparli, a valorizzarli e successivamente a condividerli con gli altri, per creare valore anche al di fuori di noi. Invece di esaltare e valorizzare la propria unicità, la maggioranza delle persone la trascura, la ignora cercando di uniformarsi. E’ necessario cambiare punto di vista, al mondo esiste una e una sola persona con cui possiamo confrontarci cioè noi stessi. Carlos Ruiz Zafón disse: “l’invidia è la religione dei mediocri. Li consola, risponde alle inquietudini che li divorano e, in ultima istanza, imputridisce le loro anime e consente di giustificare la loro grettezza e la loro avidità fino a credere che siano virtù e che le porte del cielo si spalancheranno solo per gli infelici come loro, che attraversano la vita senza lasciare altra traccia se non i loro sleali tentativi di sminuire gli altri e di escludere, e se possibile distruggere, chi, per il semplice fatto di esistere e di essere ciò che è, mette in risalto la loro povertà di spirito, di mente e di fegato.”