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Lapo Elkann dà lezioni di stile: “Ronaldo? Un bulletto portoghese”

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Lapo Elkann

Lo stile rende la vita più bella, più unica. E lo stile dipende da te, da quanta voglia hai di lavorare su di te, sul tuo sapere (…). Perché stile vuol dire conoscenza“. Quando, fra qualche centinaio d’anni, gli uomini si interrogheranno sulle cause del declino della civiltà occidentale e faranno risalire al ventunesimo secolo i primi segni inequivocabili dell’imminente catastrofe, qualcuno sicuramente ricorderà il libro “Lapo. Le regole del mio stile” e citerà le parole di cui sopra. Sono poche, è vero, ma bastano e avanzano per descrivere in pieno le premesse “culturali” della decadenza: fesserie new look, ideali glamour, parole in libertà, poche idee, ma confuse. Stile vuol dire conoscenza? Il nonno Avvocato, uno che di stile ne sapeva qualcosina, non si sarebbe mai sognato di spararla così grossa: avrebbe detto, semmai (e non scritto), esattamente il contrario.

Lapo Elkann alla guida della sua nuova 500 blu gessato

Lapo Elkann alla guida della sua nuova 500 blu gessato

LA CLASSE NON E’ ACQUA – “Lo stile è il modo in cui affronto la vita” disse Lapo Elkann presentando il suo lavoro (era il dicembre dell’anno scorso), e le dichiarazioni rilasciate nel dopo-partita di Juventus-Real Madrid lo dimostrano in modo eloquente: “Ronaldo?” – esordisce da par suo il gentleman con il corpo in tribuna vip e lo spirito in curva – “Un grandissimo giocatore ma anche un bulletto portoghese (…) Mi auguro di vederlo meno in piscina, lui è un campione di tuffi, come la sua fidanzata è campionessa di lingerie”. Non pago di cotanta signorilità, il presidente e fondatore di LA Holding, LA s.r.l., Italia Independent e Independent Ideas, nonché consulente della Ferrari (adesso si capiscono tante cose…) ha poi aggiunto: “Dal punto di vista calcistico ha un turbo in più di tanti altri giocatori, ma ha sempre un Messi davanti che ha vinto tanti Palloni d’oro. Gli toccherà sempre essere secondo“.

Però! Chissà come ci resterà male l’eterno numero due del mondo quando leggerà il commento dell’eterno quindicesimo della famiglia Agnelli, roba da perderci il sonno. E chissà cosa ne penserà la campionessa di lingerie. Povero Gianni, verrebbe da dire, si meritava tutto ciò? Cosa ha fatto di (così) male? Forse qualcuno dovrebbe spiegare al fashion leader che lo stile non è l’orologio sul polsino, ma l’uomo che lo porta. E’ la forma della sostanza, e la sostanza non si compra in una boutique di Manhattan: o c’è o non c’è. Nel caso di Lapo ci sono pochi dubbi al riguardo: basta guardare il suo stile.

Enrico Steidler

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