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Roma-Catania 4-0: Frison “Babbo Natale”, Benatia bomber e Gervinho fulmine impreciso

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Mehdi Benatia spara a salve sulla roma
Benatia e Gervinho festeggiano dopo il gol del 3-0

Benatia e Gervinho festeggiano dopo il gol del 3-0

La Roma di Garcia chiude il 2013 in bellezza. Catania battuto 4-0, in una gara senza storia. L’avvento del tecnico francese ex Lille sulla panchina giallorossa ha dato una netta inversione di marcia alla squadra capitolina. Il ruolino di marcia di Totti e compagni è secondo solo alla Juventus, che comunque non sbaglia un colpo: 41 punti su 51 disponibili, con 12 vittorie e 5 pareggi in 17 partite. Miglior difesa d’Italia ma persino d’Europa. Numeri da Scudetto in pratica. Contro la squadra di De Canio, autore di una buona prestazione fino al gol del vantaggio firmato Benatia, Garcia ha anche sperimentato un nuovo modulo, il 4-2-3-1 con Gervinho, Ljajc e il capitano, al rientro da titolare, schierati da trequartisti alle spalle di Destro, che segna tra l’altro il terzo gol consecutivo.

ROMA

De Sanctis s.v.: Non pervenuto, si gode il 4-0 e il bel sole del pomeriggio romano. Bella vita, se durasse.

Maicon 7: Semplicemente ritrovato. L’impressione è che potrebbe essere nei 23 del Brasile ai Mondiali 2014. Una spina nel fianco sulla destra, con continue discese che si concretizzano sempre in qualcosa di pericoloso. Dal suo piede parte il cross dal quale nasce il 2-0.

Benatia 8 (Il Migliore): Formidabile. All’Udinese era un bel difensore, a Roma è diventato un campione. Granitico e preciso in difesa, mai una sbavatura. Segna anche un’inedita doppietta, diventando insieme ad Herteaux il difensore più prolifico della Serie A. Due colpi di testa su altrettanti calci da fermo.

Castan 6: Fa il compitino, lasciando spazio alla giornata tipo del compagno di reparto. Stagione comunque positivissima, in netta crescita rispetto alla deludente stagione passata.

Dodò 6: In fase offensiva è un gran giocatore, in quella opposta pessima. Non è un caso se i “maggiori” pericoli arrivano dal suo lato. In prospettiva, comunque, è un top assoluto. Balzaretti avrà un bel pò da lavorare per riprendersi il posto da titolare.

Bradley 6,5: Finge da frangi-flutti davanti alla difesa, nel nuovo schema designato da Garcia. Si rivede l’interdittore perfetto dei tempi del Chievo, esulato dai compiti di impostazione.

Pjanic 7: Fa il regista della situazione, schierato anch’egli davanti alla difesa. Il centrocampo etneo gli rende più facile un compito nel quale si trova come le mosche sul miele. Guida la squadra, dettando tempi e giocate (Dall’81’ Florenzi s.v.)

Gervinho 7: Applaudirlo per le doti tecnico-atletiche, o prenderlo a schiaffi per l’assurda quantità di occasioni gol sprecate? Quando accelera non ce n’è per nessuno. Crea scompiglio in qualsivoglia difesa e la curiosità è tutta nel vederlo contro la Juve alla ripresa. Prende un palo a porta vuota, poi si mangia due gol a tu per tu con Frison. Alla fine segna buttandosi il pallone addosso. Garcia se la ride..

Totti 6,5: Torna da titolare dopo più di un mese e si vede che non è al top. Sfiora il gol un paio di volte, ma soprattutto dispensa giocate a destra e a manca. E’ il regista offensivo della squadra, ma incide di più quando Destro esce e lui passa prima punta.

Ljajc 7,5: Altro che critiche! Quello che non uccide, fortifica. Così Adem torna quello di Firenze e fa il bello e cattivo tempo. Sforna i due assist per i gol di Benatia, oltre a far venire il mal di testa alla difesa di De Canio. Top player per un giorno, in prospettiva assoluto.

Destro 6: Fa a sportellate, creando gli spazi per gli inserimenti dei trequartisti. Si trova li il pallone del 2-0 per gentile concessione di Frisone segna il terzo gol consecutivo. Niente male per uno che ha iniziato il campionato da appena tre partite.

 CATANIA

Frison 5: La serie innumerevole di prodigi, ma anche un errore inaccettabile a questi livelli: l’errore che chiude i giochi all’Olimpico. Prestazione macchiata indelebilmente.

Rolin 5,5: Il “meno peggio” della batteria difensiva: ci mette una pezza quando può ed ha un ruolo tutto sommato marginale nella frittata combinata da Frison

Legrottaglie 5: Insolitamente sfogliato in marcatura. Nella prima rete giallorossa si lascia sfuggire colpevolmente Benatia. Poco preciso nelle letture difensive più importanti: disattento.

Peruzzi 4,5: In balia degli avversari. A turno Gervinho e Dodò, innescati alla perfezione da uno strepitoso Totti, passano ripetutamente dall sua parti. Il terzino argentino non riesce ad arginarli. Tanto che De Canio alla fine del primo tempo mette in campo Biraghi.

Alvarez 5: Parte bene poi sparisce nell’anonimato.

Izco 5,5: Da capitano prova a risollevare il morale della ciurma, ma predica nel deserto, e razzola male

Plasil 6: L’unico in campo a non mollare fino alla fine. Chiude quando può e contrattacca con decisione. Poco supportato dai compagni di squadra. Unica luce nel deserto. Isolato.

Guarente 5: Opaco, come tutta la squadra. Lodi è un’altra cosa, non scherziamo…

Barrientos 4: Anche lui irriconoscibile; la copia sbiadita dello splendido fantasista della passata stagione

Leto 5,5: Almeno lui prova – senza fortuna – a creare qualche pericolo dalle parti di De Sanctis (dal 67’ Monzon 5.5, entra quando la Roma è un fiume in piena)

Castro 4,5: Serve concretezza in fase offensiva. Ma il centrocampista argentino non riesce a garantirla. Doveva essere il sostituto di Gomez, ma non riesce in realtà a garantire la stessa vena realizzativa. Bravo solo fino alla trequarti: inconcludente. Sostituito da Biraghi 5: Stessa sorte del compagno Peruzzi. Entra e soccombe in balia di uno strepitoso Maicon. Anonimo

De Canio 4,5: Il suo Catania è lo sparring partner della Roma. Il bilancio della sua gestione è in rosso, ma quello che più preoccupa è che i giocatori sembrano non seguirlo

Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)

 

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