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Che barba “di babbo natale”, edizione speciale: moviola, giudice sportivo, stadi
Periodi di feste, tra le luci dell’albero di Natale e le nostre redazioni che vanno via via svuotandosi, tra partenze, riposi e due settimane senza Serie A. Del tipo che sembrerà Natale anche domenica prossima, con la differenza che per i più appassionati ci sarà la Serie B, ma è una magra consolazione.
Può star tranquillo il lettore, che non ho nessuna intenzione di partire con un (triste) monologo su quanto sarebbe bello veder giocare anche nelle feste natalizie, chi guadagna milioni di Euro e può anche passare un Natale lontano da casa, per giocare a pallone. Mica per non fermare la produzione in fabbrica per 1.200 euro al mese. Ma passiamo oltre, questo sarebbe un argomento classico da “che barba!”, oggi invece, sarà l’aria natalizia, ma cedo il passo. Sì, a Babbo Natale. Ho fatto un sogno: faceva freddo, avevo una lunga sciarpa e un fastidioso torcicollo, e in una redazione vuota entrava tutto ad un tratto Babbo Natale. Con un sacco, pieno però di missive con desideri ancora inesauditi. Era in ritardo pazzesco, e correva. Un po’ come noi, dal mattino alla sera, tra le notizie, le smentite e le opinioni. Gli ho fatto una proposta: ci mettiamo a sedere, con una bottiglia di spumante rigorosamente italiano, e lo esprimo io qualche desiderio (calcistico). E ad ogni desiderio, brindo alla sua barba.
LA MOVIOLA E MALPENSANTI – Liberacene! Per carità, liberacene, anziano amico! Parlo di chi analizza la posizione del guardalinee sui gol in fuorigioco per 21 cm. Di chi “come si fa a non vedere un errore così?”, di chi strumentalizza qualunque errore arbitrale per scalfire la gloria dell’avversario, diventato ormai da troppo tempo nemico. Ti parlo, e lo ripeto mettendo il dito nella piaga, di chi vive sulla linea sottile tra “è un complotto”, quando viene svantaggiata la squadra del cuore, e “gli arbitri possono sbagliare”, quando invece la propria squadra viene favorita. Per crescere come movimento calcio, per goderci davvero il gioco più bello del mondo. Liberacene. “Alla barba di babbo natale”, cin cin.
“VUOI FARE IL GIUDICE SPORTIVO?” – Sia chiaro, son tutt’altro che brillo, ma te lo chiedo comunque: “Vuoi fare il giudice sportivo?”. Per favore, te lo chiedo con il cuore in mano e gli occhi di un bambino che sogna la Play Station 4. Perchè a me il calcio piaceva, lo amo, o lo amavo, ancora non ho deciso il tempo del verbo. Ma qui ci sono multe per dei bambini che dicono parolacce, curve chiuse una domenica sì e l’altra pure, qui per andare in trasferta serve la tessera del tifoso. E dopo 2 anni ti dicono che, se loro non vogliono, rimani a casa anche se ce l’hai. Vuoi fare anche il ministro degli interni? Qualunque cosa, ma riportiamo il calcio alla sua dimensione popolare. Dai, prendi in mano il bicchiere e bevi, così altrimenti è tutto troppo pesante. “Alla barba di babbo natale!”.
E GLI ELFI? – Ecco, una domanda: ma gli elfi quanti sono? Facciamo così: portali tutti qui, offrigli il biglietto per lo stadio il 6 Gennaio e fammi vedere una cornice di pubblico degna. In trasferta con le renne, dai. Perchè qui in trasferta non ci va più nessuno, la gente si è disamorarsi dello sport più bello del mondo. Gridano solo in finale mondiale, per il resto sono stufi. Tanto da averne piene le palle, di alberi di natale ovviamente. Io non lo so il perchè, e se pure lo sapessi non lo scriverei qui e ora, ma vorrei rivedere quegli stadi pieni e colorati. Quelli che facevano innamorare i bambini. Dai, fallo per loro. Intanto bevi. “Alla barba di babbo natale”.
SCOMMETTIAMO? – No, seriamente, c’è il calcio inglese il 26: facciamo una schedina? Magari tu li sai prima i risultati e divento ricco. Ah no, non sei implicato nel calcioscommesse. Sì, esiste davvero. In Lapponia non saprei, ma qui in Italia alcuni calciatori vendono le proprie partite per poterci scommettere su. E poi è un gran caos. Un po’ come i centri commerciali il 24 dicembre: tra gente che viene parcheggiata in attesa di giudizio e magari è innocente, presunti colpevoli che vengono infangati e poi assolti, e insospettabili realmente colpevoli. E non si capisce più nulla. Portali in Lapponia, dove vuoi tu, ma lontano da noi. Sarà tutto più bello. Scommettiamo? Chi perde, offre da bere. “Alla barba di babbo natale”.
L’ULTIMO STADIO – E siamo giunti all’ultimo stadio, prima dell’ubriacatura. Ma, l’occasione è troppo ghiotta e ci provo: a proposito di stadi, se ne possono avere una ventina nuovi? Di proprietà, senza barriere e moderni possibilmente. Anche piccoli, come quello della Juventus, ma per favore portacene qualcuno, che qui siam messi male. Qui non si gioca se piove un po’ più forte perchè le tribune si allagano, i terreni di gioco non sono riscaldati, e le strutture fatiscenti. Pensa che hanno introdotto il biglietto numerato, e nella metà degli stadi italiani il numeretto nemmeno si legge. Sarebbe un bel regalo, per poter crescere, arrivare ai vertici europei. L’ultimo bicchiere: “alla barba di babbo natale!”.
Sarebbe bello se esaudissi anche una sola di queste mie richieste. Poi fai tu, decidi quale. Sarebbe come riavvicinarsi al gioco che mi fece innamorare da bambino e che oggi troppe volte maledico. E se così sarà la prossima vigilia di natale la passerai in giro a dar regali e non a bere in una redazione quasi vuota. Se però tra un anno sarà tutto così, immutato, ti aspetto qui, in questa stessa redazione, e paghi tu da bere. Ti lascio, e torno al calciomercato, alle flash-news sulle scommesse, e ai tabellini. Consapevole di svolgere il lavoro più bello del mondo, tu vai pure, e chiudi la porta. Tanto ci vediamo tra un anno, e offrirai tu. O no?
Giuseppe Andriani