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Dal Congo alla Juventus, la felicità di Kolo Muani

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Kolo Muani

Si è tornati a sparare, in Congo. Si è tornati a uccidere, a vendicarsi, a seminare odio e violenza. La guerra di oggi è figlia di quella di ieri, passata nei libri di scuola come la “Seconda Guerra del Congo”. Otto paesi africani coinvolti, 25 gruppi armati, almeno 5 milioni e 400 mila vittime.

Siamo alla fine degli anni 90. Lo stesso periodo in cui, da Kinshasa, partono due giovani sposi. Destinazione? Francia, Parigi, precisamente Bondy, un tempo comune alle porte della capitale e ormai sobborgo. 40 minuti per arrivare al centro, neanche un quarto d’ora per arrivare allo Stade de France. È a questa distanza che nasce Randal Kolo Muani, l’attaccante che sta cambiando la stagione della Juventus.

Kolo Muani con la maglia della nazionale francese. Fonte foto: Blog by Sisal

Kolo Muani con la maglia della nazionale francese. Fonte foto: Blog by Sisal

Le radici del Congo

Riservato, timido, chiuso. Non lo diresti ma Kolo Muani è così. Della sua vita privata non si sa nulla o perlomeno poco. Nessun nome, nessuno scatto. Ma la famiglia c’è, è lì al suo fianco. Come il padre, che lo andava a vedere a tutte le partite quando ha iniziato a Villepinte, a Tremblay, a Torcy, prima della grande opportunità con il Nantes. “Cosa ho di congolese? Tutto! Il buon umore, ad esempio. Poi mi piace ballare, ma non necessariamente sulle note di Koffi, che è il cantante più famoso del paese”.

La famiglia e le sue radici hanno giocato per Kolo Muani un ruolo importante, fondamentale. È così che il suo talento è potuto sbocciare. A suon di gol, di scatti, di prestazioni importanti. E anche di porte sbattute in faccia.

L’Italia per finta e poi per davvero

È il 2010 quando Kolo Muani arriva in Italia. Un osservatore della Cremonese lo ha segnalato, così offrono al ragazzo un allenamento di prova. Risultato? Niente da fare. Ci prova anche il Vicenza, che lo studia per un po’ e poi lo lascia andare. Chissà cosa stanno pensando adesso.

Sì perché dopo quelle porte in faccia, il classe 1998 esplode. Al Nantes, ma soprattutto in Germania, all’Eintracht Francoforte. 16 gol in 34 presenze, quanto basta per attirare l’attenzione del Paris Saint Germain che mette sul piatto qualcosa come 90 milioni di euro (75 di parte fissa e 15 di bonus). Poi però in Francia qualcosa non scatta e in questa crepa si è inserita la Juventus.

Kolo Muani. Fonte Foto: Gazzetta.it

Kolo Muani. Fonte Foto: Gazzetta.it

I numeri in bianconero

Randal Kolo Muani ha avuto un impatto straordinario sin dai primi giorni. In sole tre partite, ha accumulato 262 minuti di gioco e segnato 5 gol, stabilendo un record per la maglia bianconera nell’era dei tre punti a vittoria. L’efficacia sotto porta e la sua capacità di integrarsi rapidamente nel sistema di gioco di Thiago Motta hanno rafforzato l’attacco bianconero, rendendolo una pedina fondamentale per le ambizioni della Juventus in questa stagione.

Adesso per mantenerlo serve fare uno sforzo. Serve vendere Vlahovic, ad esempio. Per fare spazio in campo ma soprattutto nel bilancio.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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