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Højlund vs Nkunku, tutta Italia osserva

Milan-Napoli sarà il clou dell’ultima domenica di settembre. E occhio ai due ultimi arrivati: Højlund e Nkunku

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hojlund nkunku

Una partita interessante e che rappresenta il vero e proprio clou dell’ultima domenica di settembre. Questo è il miglior modo di presentare Milan-Napoli, una sfida tutta da seguire, anche ai fini della classifica. Ed ecco che le luci dei riflettori potrebbero senza alcun dubbio accendersi sui due ultimi arrivati, ossia Nkunku e Højlund. Ma di chi potrebbe essere la serata? Non resta che provare a rispondere con un faccia a faccia tra i due.

Gioventù al potere

Nato nel 1997, a Lagny sur-Marne, periferia est di Parigi, Nkunku muove i primi passi nel settore giovanile del PSG. È il 2015 e in prima squadra c’è gente del calibro di Cavani e Di Maria. Nonostante questo, a 18 anni debutta tra i professionisti nella partita di Champions League contro lo Shakhtar. Solo qualche mese dopo arriva l’esordio in Ligue 1. La sua è una crescita continua e costante, con la ciliegina sulla torta di non pochi trofei (tre campionati e due Coppe Nazionali) e otto gol. Però capisce che, per esplodere e consacrarsi definitivamente, deve cambiare aria. Ed ecco, che nell’estate del 2019, passa al Lipsia per circa otto milioni di euro. A 21 anni, la Bundesliga diventa il suo palcoscenico. Infatti in Germania trova subito continuità, offrendo prestazioni di livello. Grazie anche a lui, i tedeschi raggiungono una storica semifinale di Champions. Le stagioni più importanti sono la 2021/2022 e quella successiva: nella prima viene eletto miglior giocatore del campionato, mentre nel secondo diventa capocannoniere con 16 gol. E per lui arriva anche la convocazione in Nazionale di Didier Deschamps.

Classe 2003,  Højlund cresce nella squadra della sua città, ossia Copenaghen, debuttando in prima squadra a soli 17 anni. Si mette in mostra soprattutto in Conference League e attira l’interesse dello Sturm Graz. È il 2022 e i suoi numeri sono di quelli importanti: sei reti nelle prime 13 partite di campionato e tre in cinque gare. Un inizio di stagione a dir poco entusiasmante, con l’Atalanta che lo mette nel mirino. 17 i milioni di euro spesi dagli orobici per portarlo in Italia. Alla prima da titolare con il Monza, trova subito la sua prima reta con i bergamaschi. 34  partite giocate e dieci gol: il suo anno a Bergamo è a dir poco importante. E gli vale la chiamata del Manchester United.

Quanto conta la Serie A

70 gol, decine di assist, due Coppe di Germania e ben 172 partite: questi i numeri di Nkunku al Lipsia. Numeri e prestazioni che gli valgono la chiamata del Chelsea, che per lui investe 65 milioni di euro più vari bonus. Una cifra importante per il francese di origini congolesi, ma la sfortuna è dietro l’angolo. Un infortunio al menisco, riportato durante un amichevole pre-stagionale, lo costringono a restare ai box per i primi quattro mesi della stagione. Poi altri vari problemi fisici rendono la sua avventura londinesi fatta di troppi alti e bassi. Lo scorso anno ha comunque messo la sua firma nella vittoria della Conference, segnando sette reti. Il resto è storia recente del passaggio al Milan e di una buona impressione nelle sue prime apparizioni.

Sono 70 i milioni di euro che il Manchester United investe per Højlund, ma la sua avventura è a dir poco deludente. Nel primo anno non riesce a imporsi subito, ma si rifa nel girone di ritorno. Insomma, una seconda parte di stagione tutto sommato positiva, che gli permette di toccare le dieci reti e che fa ben sperare. Le aspettative però vengono disattese, con l’attaccante con riesce a trovare la sua dimensione in Inghilterra. Buono il suo rendimento in Europa League, com sei gol. Ma di certo non basta, visto anche il ko in finale con il Tottenham. Il resto è storia recente di un’estate vissuta ai margini dei Red Devils e dove viene accostato a tante squadre italiane, tra cui Inter e Milan. Alla fine a spuntarla è il Napoli, che punta su di lui dopo l’infortunio di Lukaku. E l’esordio con gol in quel di Firenze manda vibes di rinascita e scelta giusta.

Chi è più forte?

Nkunku fa della duttilità il suo punto di forza, potendo giocare come esterno, come trequartista rifinitore e come punta. Velocità e inserimento sono le sue armi principali, con il transalpino che sa sia fare gol che fornire assist. Højlund è invece un centravanti duro e puro, che sfrutta la sua fisicità, ma che, allo stesso tempo, sa attaccare la profondità e giocare d’inserimento. Insomma, un po’ diversi e forse un po’ complementari, per quanto l’inserirsi li accomuna. Ed entrambi hanno molto da dire.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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