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Italians play is better, il migliore italiano è Marco Verratti: sempre più top player
Dicono che il calcio italiano sia finito. Dicono che siamo alla frutta, che non puntiamo sui giovani e che la nostra scuola è ormai superata da Paesi all’ avanguardia, come Inghilterra e Spagna. Dicono, dicono, dicono. Forse, però, non sanno che i nostri continuano a dire la propria in giro per il mondo. Ecco i migliori italiani dello scorso weekend.
Andrea Raggi (Monaco) – Ex Bologna, nato a la Spezia, classe 1984. L’Italia non ha puntato su di lui, ed ora raggi si rifa con gli interessi. Semi-titolare di una delle squadre più forti di Francia che, con ogni probabilità, si giocherà la vittoria della Ligue 1 fino all’ ultima giornata. Il suo Monaco espugna le mura del Guingamp, una delle rivelazioni del campionato, con un secco 2-0. Andrea gioca da esterno destro e disputa una delle migliori gare della sua intera esperienza d’ oltralpe.
Davide Astori (Cagliari) – Rieccolo. E’ tornato il difensore attento e granitico dei tempi migliori. Perso momentaneamente tra voci di mercato e il sogno di approdare in una grande squadra, Astori ritorna tra i migliori centrali della nostra scuola, dimostrando di meritarsi le chiamate in Nazionale. Prestazione da 7 pieno contro il Parma: guida la retroguardia sarda, imposta, annulla Sau e sfiora anche il gol. Cosa chiedergli di più?
Thiago Motta (PSG) – E’ un’ equazione matematica. Se gira Motta, gira tutto il PSG. E’ il vero metronomo della squadra. Detta i tempi di gioco, rallentando o accelerando le giocate. I parigini volano in testa alla classifica battendo 3-1 il sorprendente Rennes. Lui sigla il gol che sblocca la gara e poi ci mette qualità e quantità.
Marco Verratti (PSG) – L’ impressione è che le responsabilità non gli pesino affatto, anzi lo esaltino. Gara eccelsa dell’ ex Pescara, che delizia i tifosi con giocate d’altissima classe. E’ lui il migliore italiano del weekend. Una sola domanda: perchè i nostri club sono tanto ciechi?
Alberto Aquilani (Fiorentina) – Costanza e continuità sono aggettivi importantissimi per un giocatore che ha fatto degli infortuni il proprio marchio di fabbrica. Aquilani sta vivendo una stagione tra le migliori della carriera, avendo anche trovando una forma fisica senza precedenti. Nel match vinto 3-0 contro il Bologna spicca a pari merito con Borja Valero nella mediana gigliata, distribuendo palloni in qualsivoglia zona del campo. Quando decide di giocare al calcio, risulta decisivo.
Fausto Rossi (Real Valladolid) – Ma allora li sforniamo pure noi i giovani di talento! In prestito dalla Juventus, Fausto Rossi risulta uno dei punti fermi del Valladolid. Vero faro del centrocampo di Juan Ignacio Martinez. Nel 3-0 contro il celta Vigo, tre punti importantissimi in ottica salvezza, il giocatore scuola bianconera fa molto lavoro sporco e poi serve l’assist per il terzo gol di Guerra.
Alessandro Del Piero (Sydney) – Highlander. O più semplicemente Alessandro Del Piero. Non finirà mai, un nome che riecheggerà in eterno. Non c’è altro da aggiungere.
Giuseppe Rossi (Fiorentina) – Il gol del 3-0 contro il Bologna è uno spettacolo per gli occhi. Stop e pallonetto, tutto di sinistro. Semplicemente fantastico. 13 gol in 15 partite, alla faccia di chi asseriva che fosse un giocatore finito.
Graziano Pellè (Feyenoord) – Torna di prepotenza nella nostra rubrica, spinto dal gol che lancia il suo Feyenoord alla rimonta in classifica. 15 reti realizzate in 13 giornate, media che non ha niente da invidiare a Messi e Ronaldo. Con i dovuti ridimensionamenti, ribadiamo che la Serie A lo ha lasciato partire troppo in fretta. Ma, soprattutto, nessuno si sforza nel riportarlo in patria…
Antonio Fioretto (@FiorettAntonio)