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Serie B, che la corsa abbia inizio | L’editoriale
Pubblicato
7 anni fa|

La Serie B si pronuncia. In silenzio, a piccoli passi. Ma decisi. Perché un campionato come questo, oggettivamente di basso livello ma molto, forse troppo, divertente ed equilibrato, sta iniziando a costruire una propria struttura, osservando la cartina e puntando il dito sulle due città che, come da pronostico, lotteranno per strappare il pass per la Serie A.
L’EMPOLI, UNA MACCHINA DA GOL – Si vola prima in Toscana, in una bella città di 48.000 abitanti chiamata Empoli in attesa di un sogno: sbarcare in quell’oasi della massima serie assente da queste parti dal 2008, anno dell’ultima retrocessione. Da allora gli azzurri non si sono più mossi dalla cadetteria, alternando risultati modesti ad altri decisamente migliori, come quelli intrapresi nel corso avviato da Maurizio Sarri lo scorso anno e proseguito quest’anno, coronando la vetta della classifica. Il mister si cuce addosso la maggior parte dei meriti per una squadra che riesce a seguirlo alla perfezione e che offre probabilmente il miglior calcio della categoria. Movimenti brevilinei secchi che fulminano qualunque avversario e capacità di reazione: sono queste le caratteristiche principali di una squadra con la coppia offensiva più invidiabile dell’intero torneo. Disporre di Tavano e Maccarone in avanti vuol dire partire da 2-0. L’intesa è oramai una descrizione superflua per un tandem che si completa a vicenda in modo a dir poco sensazionale. Ed anche oggi, quando Ebagua aveva portato lo Spezia in avanti, l’Empoli non si è disunito e, trascinato dai suoi due “fenomeni”, ha rimesso in piedi la partita poi chiusa dal talentino Verdi. Il Castellani ospita una macchina da gol e di bel gioco, dotata di un collettivo meraviglioso che porta i soliti due alla conclusione finale. Sarri continua a parlare di salvezza, fatichiamo a credergli. Anche lui conosce la dimensione di questa B e non può non sapere, nonostante il bluff assolutamente comprensibile, che una mancata promozione rappresenterebbe un piccolo fallimento. Eppure le battute d’arresto eccessive (Trapani e Bari docet) lasciano intendere ad un distacco dalle concorrenti troppo scarso in relazione a quanto si sarebbe potuto fare.
OCCHIO AL LATINA – Distacco che potrebbe interrompersi nuovamente alle 12.30, quando il Palermo affronterà il Latina. Lasciamo la Toscana e ci spostiamo nella splendida Sicilia: il mezzo dei sogni passa dal Barbera che ospita una sfida infuocata. Da una parte i rosanero in salute, bravi a creare un bunker difensivo, dimostrandosi contemporaneamente letali sotto porta, dall’altra un Latina pragmatico, spesso non bello, e che ha alle spalle una striscia di undici risultati consecutivi che vorrà prolungare nella cosiddetta trasferta più complessa dell’intera stagione. L’impronta di Iachini è palese, una vittoria catapulterebbe Hernandez & Co. a gestire il primato al fianco dell’Empoli in quello che si preannuncia come lo scontro topico che vivremo per tutto il campionato.
IL CROTONE DELLE MERAVIGLIE – Ma occhio alle spalle. Perché se è vero che Palermo ed Empoli sono le nette favorite, ad oggi, per le prime due posizioni, chi proverà ad accompagnarle in A? Per classifica saremmo ostinati a dire Lanciano, ma aspettiamo ancora. E prima di completare il giudizio sui frentani, è giusto soffermarsi sul Crotone. Una squadra capace di giocare un ottimo calcio e che ha trovato nei suoi talenti (Bidaoui e Bernardeschi le sorprese) la forza per dominare allo Scida, con un pizzico in più di cinismo in trasferta, dove gli uomini di Drago registrano notevoli miglioramenti rispetto alla scorsa stagione. I pitagorici offrono un prodotto sostanzialmente interessante e la vittoria sulla sorpresa Avellino, in rimonta, è segno di una squadra pronta a giocarsi almeno la Serie A attraverso il sogno dei play-off.
Il Lanciano, dicevamo. Squadra arcigna per tutti, Baroni sta svolgendo un lavoro importantissimo nell’offrire la sua identità alla squadra pur non cancellando quanto di buono è stato costruito da mister Gautieri. I ventinove punti totalizzati non sono una casualità, la salvezza è quasi in archivio e lo spazio per iniziare a divertirsi e sognare almeno un posto per le eliminatorie finali non è da escludere. E il 2-0 di oggi ai danni del Varese ne è una certezza.
JUVE STABIA, PROFONDO ROSSO – Torna la risaputa bagarre in fondo alla classifica: la Juve Stabia sprofonda con numeri impietosi. Tutti si attendevano la prima vittoria tra le mura amiche ed invece le vespe sono riuscite nell’impresa di non strappare neanche un punto sul proprio campo di battaglia. Mancosu ha un mucchio di frecce da scoccare e dimostra la sua totale “indifferenza” nel salto di categoria: segnava in Lega Pro, segna in Serie B. Cambia zero. L’attaccante del Trapani è infermabile e mette al tappeto con facilità una squadra, quella campana, che ha provato due volte a ribaltare il punteggio, pur senza successo. Cambio in panchina ora inevitabile per Piero Braglia che dopo soli sette punti saluta Castellamare al termine di stagioni importanti.
LE RESPONSABILITÀ DI ALBERTI – Bari-Padova era lo scontro clou in basso ed evidenzia molto. Moltissimo. I biancorossi dispongono di un organico di giovani importanti e, potenzialmente, sono i più attrezzati per la salvezza. Il “potenzialmente” preoccupa, perché i pugliesi continuano a demolire gli avversari solo a spezzoni, fermandosi sul più bello e dilapidando tutto ciò che è possibile dilapidare. Il bis servito da Defendi aveva illuso il San Nicola di un pomeriggio facile e festoso, che non si è rivelato tale. Bortolo Mutti, da grande tecnico, ha preso le misure di una squadra troppo sbilanciata e adagiata sugli allori, suonando prima il campanello d’allarme pugliese con Cuffa e poi pareggiando con Vantaggiato. Da lì in avanti il Bari ha smesso di giocare, rischiando addirittura di rimetterci interamente la pelle, stanco e privo di grandissime alternative in avanti. Alberti deve lavorare sulla testa dei suoi ragazzi, è inaccettabile perdere una mole così numerosa di punti e le responsabilità, queste, ricadono sempre sull’allenatore, che dovrebbe avere l’accortezza di rivedere qualcosa dal punto di vista tattico dopo un momento di difficoltà. Ancora a galla Reggina e Novara che avanzano a piccoli passi con due 0-0 poveri di emozioni, specie quello del Tombolato. Ma nella giornata dei pareggi resta tutto aperto.
Perché la B inizia a formare la sua struttura: che la corsa abbia inizio.
Marco Fornaro
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