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L’Italia Mondiale di nuovo al bivio: non Totti-Del Piero, ma Totti e Del Piero
Pubblicato
7 anni fa|
Editor
Vincenzo Galdieri
L’Italia si divide. Che novità, direte voi. Come sempre, nel Belpaese non si riesce mai a trovare un punto di coesione, un accordo che accontenti tutti, una maggioranza assoluta. Non riguarda – ovviamente e purtroppo – soltanto il calcio, ma riguarda anche il calcio. Nella fattispecie, riguarda la Nazionale, che fra qualche mese sbarcherà entusiasticamente in Brasile per cominciare un’altra spedizione Mondiale. Alla Vigilia di ogni appuntamento importante coi colori azzurri – che si tratti di Mondiale o di Europeo – c’è sempre un grande dualismo da affrontare. L’atavico Mazzola-Rivera ha aperto la strada a tante altre sfide interne: i protagonisti erano sempre loro, i migliori per classe e talento. Totti, Del Piero, Cassano e Baggio, in ordine sparso, hanno animato le discussioni di milioni e milioni di tifosi in questi anni. Oggi il Divin Codino si è ritirato, ma gli altri tre giocano ancora. Ed hanno un’età più (Totti 37, Del Piero 39) o meno (Cassano 31) avanzata sotto il profilo agonistico. Se per FantAntonio, ancora relativamente giovane, la convocazione sembrerebbe tutto tranne che assurda, molti italiani invece rifiutano a prescindere l’idea che i due Grandi Numeri 10 possano di nuovo vestire la maglia azzurra. “Alex e Francesco? No, grazie. Sono stati dei grandi, ma dobbiamo guardare avanti” sentenzia qualcuno. “Sono troppo vecchi” ribadisce più laconicamente qualcun altro. Ma la verità è davvero questa? Sul serio Ale e Fra vanno scartati a priori? Probabilmente no, ed i motivi sono innumerevoli.
FACCIAMO DUE CONTI – Il tempo stringe, e Brasile 2014 è ormai vicinissimo. Per Cesare Prandelli è arrivato il momento delle scelte, che dalla porta a centrocampo sembrano abbastanza delineate. Non cosi per l’attacco. Presumibilmente, gli elementi offensivi che parteciperanno alla rassegna planetaria saranno 6, di cui 4, a parere di chi scrive, vanno considerati praticamente inamovibili salvo cose clamorose. Il primo è ovviamente SuperMario Balotelli: checchè se ne dica e per quanto lo si critichi, è lui il principale top player a disposizione del ct sopra la cintola. Il giovane rossonero dovrà crescere durante questa importantissima stagione, ma è un giocatore assolutamente imprescindibile. Sullo stesso piano va messo Giuseppe Rossi, campione ritrovato e rinato in quel di Firenze. Ecco, su una cosa gli italiani stavolta sono generalmente d’accordo: la coppia titolare più forte è proprio quella formata da questi due ragazzi tanto diversi quanto potenzialmente complementari. Dietro di loro, c’è un’altra coppia che chiede strada. Osvaldo sarà pure bizzoso, ma va regolarizzandosi ed è fortissimo. Insigne è l’unico nuovo talento sul quale fare affidamento ad occhi chiusi. Premesso che questi 4 dovrebbero essere inamovibili, per gli altri due posti c’è tantissima incertezza. Ed è qua che tornano in gioco le candidature delle SuperStar Del Piero e Totti.
STAR O STARLETTE? – Per molti, chiamare Totti e Del Piero equivarrebbe ad una sconfitta. Significherebbe non credere nei giovani, o più semplicemente non voler responsabilizzare chi è nel pieno della carriera ma non ha ancora trovato grandi soddisfazioni in Nazionale. La verità però è che per gli ultimi due posti disponibili, i nuovi candidati si portano dietro una marea di potenziali incertezze. Il caso più eclatante è quello di Stephan El Shaarawy. Esploso l’anno scorso in un Milan allo sbando, il ragazzo ha conquistato tutti per talento, dedizione e maturità. Tutte qualità che anche oggi gli si riconoscono. Ma va detta anche un’altra cosa: i paragoni importanti sembrano in qualche modo aver destabilizzato il giovane El Sha, che nella seconda parte della passata stagione si è letteralmente smarrito, salvo sparire in questo primo scorcio di anno a causa di un infortunio che proprio non vuole saperne di mollarlo. Prandelli lo ha portato in Confederations Cup, ma gli ha preferito sempre altri. Poi c’è Alessio Cerci, che sta stupendo al Torino. Può essere l’anno della sua definitiva consacrazione – a livello tecnico il ragazzo non si discute – ma i conti si fanno sempre alla fine. E Cerci, che in carriera non si è mai confrontato in maniera continuativa con realtà di primissimo livello, ha sempre avuto un difettuccio che lo ha frenato: l’essere discontinuo. Gli altri candidati sono Quagliarella e Giovinco – per rimanere alle starlette -poi ci sono gli evergreen: Luca Toni, Alberto Gilardino e come detto Antonio Cassano. Il presupposto è sempre lo stesso: tutti i calciatori menzionati sono di ottimo livello, altrimenti non potrebbero nemmeno ambire alla Nazionale. Premesso questo, la domanda da farsi è la seguente: siamo sicuri che ad oggi le alternative – menzionate e non, perchè sicuramente tra gli azzurrabili me ne sta sfuggendo qualcuno – a Totti e Del Piero possano essere più utili degli stessi Totti e Del Piero?
DUE TESORI DA SFRUTTARE: PORTARLI IN NAZIONALE E’ UNA SCOMMESSA STUPENDA – E’ chiaro che ad oltre 35 anni i due supercampioni non possano avere il passo dei giocatori più giovani che mirano a farsi strada e sognano giustamente un posto al Sole in Brasile. Il partito del “no” punta proprio su questo: il Mondiale è una competizione dura, se arrivi in fondo devi giocare 7 partite in un mese e per di più vieni da altri 9 mesi di calcio giocato. Meglio evitare di far salire sulla barca chi ha superato una certa età. Ma per gente come Totti e Del Piero, a patto che siano in forma fra una manciata di mesi, un’eccezione potrebbe farsi. Specialmente se i due fossero disponibili ad un ruolo part-time, che preservi il loro incommensurabile talento senza logorarli a livello fisico. Rossi, Balotelli, Insigne ed Osvaldo potrebbero dispensare velocità, esplosività e tutto quello che serve a questa Nazionale. All’occorrenza in attacco potrebbero essere schierati anche Giaccherini e Candreva, che probabilmente verranno convocati da centrocampisti. Quindi sotto il profilo prettamente fisico non c’è alcun problema ne esiste la necessità di accumulare. Se però l’Italia si trovasse in difficoltà ed avesse bisogno di piedi dorati e testa da fuoriclasse affermato, allora ecco che rispunterebbero loro. Che soltanto con nome terrorizzano gli avversari, indipendentemente dalla tanto discussa carta d’identità. Un assist geniale, un tiro da fuori a sorpresa, una punizione conquistata d’astuzia e battuta in maniera egregia. Il carisma di chi un Mondiale l’ha già vinto, e non soltanto quello. Ale e Fra non vanno soltanto rispettati per il loro passato, ma anche tenuti in considerazione per il presente: portarseli in Brasile non sarebbe affatto un passo indietro. Potrebbe invece essere una scommessa stupenda. Un investimento sul talento senza tempo di due Campioni con la C maiuscola. Le due Star di nuovo insieme per un’ultima grande avventura con la maglia azzurra. Non è un’idea per nostalgici, può essere una trovata geniale.
Vincenzo Galdieri
Twitter: @Vince_Galdieri
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