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Le quattro copertine della Serie B
La Serie B, dopo sette giornate di corse forsennate, rifiata un po’ e prova a conservare un ordine ad una classifica che al termine di questo sabato si muove poco e nulla. E il disegno dell’ottavo turno cadetto lascia intravedere ben quattro copertine. Due chiare, limpide e solari, un’altra in chiaroscuro ed un’ultima assolutamente nera.
IL SOGNO DEL LANCIANO – La prima è tutta del Lanciano di Baroni, autentica sorpresa di questo avvio di stagione. La sua squadra gioca a calcio, raccogliendo le buone basi impostate da Gautieri ed iniziando a creare un calcio offensivo, ma fondato sulla forza di una retroguardia impeccabile sino ad oggi. Tre reti subite in otto turni sono sintomo di sicurezza in un organico che respinge senza troppe problematiche gli attacchi degli avversari, ancora incapaci sino ad oggi nell’impresa di far tornare la Virtus a casa senza un punto in tasca. Non è una rosa eccezionale e molto probabilmente non durerà nel gruppetto di testa per tutto il campionato, ma partire con diciotto punti in così poco tempo è una piccola ipoteca sulla salvezza per una squadra che dovrà ancora faticare parecchio nell’eternità della B e che, partita ancora una volta contro i favori del pronostico, mostra una maturità per la categoria impressionante. Specie di fronte a quello che è appena il secondo anno della storia in questo campionato per gli abruzzesi, abili a prendere le misure come geometri perfetti. La squadra è arcigna, veloce in contropiede come dimostrato a Novara, e ostica quando si tratta di ricevere ospiti più veloci palla a terra come il Bari, punito da un acuto di Minotti dopo un match bloccato.
PORTIERI SUPEREROI – L’altra copertina è per i portieri, veri protagonisti di giornata. Sembra quasi monotonia, ma a distinguersi eccellentemente ci ha pensato proprio il numero uno del Lanciano Sepe, bravo con i piedi a sventare un rigore di Buzzegoli che sullo 0-2 avrebbe riaperto i conti e violato una porta serrata da 540 minuti! Ma il vero eroe lo ha trovato dinanzi il Carpi e porta il nome di Raffaele Di Gennaro, portiere scuola Inter, classe 1993, che ha salvato il Cittadella da una debacle in Emilia-Romagna, dove grazie alla perla confezionata da Alborno, gli uomini di Foscarini hanno soffiato tre punti immeritati alla squadra di Vecchi, trottolata per tre/quarti del match nell’area dei veneti. Ma non è bastato di fronte alle prodezze di un talento che si è esibito in almeno dieci parate, di cui tre davvero clamorose. E quando dinanzi a te ci sono portieri in uno stato di grazia simile, bisogna solo rassegnarsi perché si può far davvero poco.
PAREGGITE PANDEMICA – Poi si scende di grado, il chiaroscuro offusca. Perché se da una parte è bello vedere un equilibrio pazzesco che ha generato un contenitore di cinque pareggi (tutti 1-1, per giunta), dall’altra non è il massimo della vita vedere dieci squadre su venti (Crotone-Reggina è ancora da giocare) dividersi la posta in palio. Un pokerissimo di “X” con sorti diverse. Specie per il Pescara, inserito nella lista dei favoriti ai nastri di partenza, e che, prima giornata a parte, non è mai riuscita a vincere. Primo tempo fatto di bel gioco e manovre avvolgenti, culminato dal vantaggio di Cutolo, e ripresa che dopo il gol di Bovo ha mandato in tilt una squadra quasi arrendevole, poco dinamica e addirittura a rischio sconfitta contro uno Spezia cinico. Sorte differente per un Palermo “work in progress”, che attende la mano di Iachini, e dopo lo svantaggio iniziale, rimette tutto in carreggiata con il talentino Belotti. Ma perché non impiegarlo più spesso?
GOL LAST MINUTE – La beffa del 90’, poi, punisce Siena e Ternana. I toscani, dopo il gioiello di Pulzetti, si sono dovuti arrendere all’espulsione di Giannetti e al pari dagli undici metri del neo-entrato Succi, vedendo così sfumare tre punti all’ultimo istante del match. Un cambio di testimone rispetto al sabato precedente, quando proprio Giannetti aveva steso il Trapani al gong. Ed è beffa anche per la Ternana, con le fere che si fanno scippare l’ennesima vittoria, questa volta da Sowe che regala ossigeno ad una Juve Stabia partita non benissimo. Chiude il classico scontro tra neo promosse, con il Latina che reagisce con un eurogol di Jonathas alla serpentina di Mancosu e trova un punto frutto di un’ottima sistemazione tattica di mister Breda, che esce fuori dal Provinciale con un pareggio d’oro.
UN MATCH DA RINVIARE – E poi il lato negativo: ma con quale metro si decide di far giocare una partita come Avellino-Bari? La Penna fa le ultime verifiche prima della decisione finale, il pallone praticamente non rimbalza ma il fischio d’inizio è ugualmente esibito in una gara decisamente falsata per entrambe le squadre, abili a giocare soprattutto palla a terra. Il tutto reso impossibile in un terreno impraticabile, con la palla che non scorre e la maggior parte delle sgroppate fermate da piccole pozzanghere che, soprattutto nel primo tempo, hanno limitato lo spettacolo. Noi la scelta di far giocare i 90’ al Partenio non l’abbiamo assolutamente compresa e forse non la comprenderemo. Il calcio è spettacolo e quello di ieri, per ovvi motivi, non poteva assolutamente esserlo.
Marco Fornaro