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Leonardo Pavoletti in esclusiva a SportCafe24

Una macchina da gol. Forte di testa, abile con i piedi e furbo negli inserimenti: Leonardo Pavoletti è il prototipo dell’attaccante perfetto per una B che lo vede sin da subito come protagonista indiscusso dopo l’ottima stagione con il Sassuolo, cui sta seguendo un avvio fenomenale con la maglia del Varese, già ai piedi del centravanti biancorosso, intervenuto in esclusiva ai microfoni di SportCafe24.
Hai la media di un gol a partita: sono cifre stratosferiche. Non potevi desiderare di meglio.
“Siamo partiti molto bene, ma fanno piacere soprattutto i risultati che stiamo ottenendo. Il filotto è positivo e se arrivano i gol, tanto di guadagnato.”
Siamo solo agli inizi, ma siete già secondi per un solo punto. Non così male come avvio.
“Chiaramente è importante fare bene sempre. Ma ora siamo distaccati dalla classifica, la B è infinita. Capiamo il nostro valore, abbiamo entusiasmo e dobbiamo dimostrare ancora di essere bravi.”
Son passati alcuni mesi dal tuo arrivo: come giudichi la piazza di Varese?
“Mi son sentito a casa sin da subito. Ho trovato un gruppo che mi ha fatto sentire subito parte integrante, soprattutto a livello umano. Ci sono tantissime brave persone e questo è importante.”
Il rapporto con mister Sottili.
“Ottimo. Con lui mi ero sentito quando ero in ritiro con il Sassuolo, avevamo fatto una chiacchierata sul calcio a linee generali. Ed ora si sta consolidando un bel rapporto, che spero continui.”
Lo scorso anno i numeri hanno parlato per te, hai fatto benissimo. Ti aspettavi una riconferma in A?
“Ci ho creduto, son sincero. Anche se conoscendo un po’ l’ambiente e la dirigenza, sapevo che non mi bastava il buon campionato dell’anno prima. Ho provato a fare anche il ritiro, ma per loro non è bastato. Però son contento alla fine di essere andato via. Piuttosto che restare dove non puntano al cento per cento su di te, credo sia meglio trovare una squadra dove la fiducia è piena.”
Palermo e Pescara, due squadroni sul mercato partiti a rilento.
“Sicuramente. Citerei anche lo Spezia tra le ottime compagini allestite. Quando crei tanta pressione attorno alla squadra, magari diventa difficile sbloccarsi subito. Ma manca ancora tanto e i valori veri in B vengono sempre fuori. Fossi nei loro panni, non mi preoccuperei più di tanto.”
Sogni la Serie A con il Varese?
“Ho una mentalità che mi impone di tentare la vittoria sempre. Qui siamo partiti, però, per una salvezza e bisogna passare da un obiettivo all’altro. Quando avremo sigillato la matematica permanenza in B, allora proveremo ad andare avanti se il tempo dovesse permettercelo.”
Devi parlarci un po’ del maialino Mou però.
“È un cinghialetto vietnamita di 100 kg che vive nella mia casa a Livorno ed è diventato da tre anni il mio vero talismano.”
Come ti ritrovi in casa questo maialino?
“Mi è stato portato dall’ex ragazza di mio fratello. Andavano di moda in America, essendo trattati come cani domestici. Noi lo abbiamo messo in giardino e ha iniziato a mangiare sino a che è arrivato a 100 kg (ride).”
E se la fortuna di Pavoletti dovesse girare anche secondo il peso del piccolo grande cinghiale, allora il bomber varesino può starne certo: la A è davvero possibile.
Si ringrazia Leonardo Pavoletti per la cortese disponibilità.
Marco Fornaro
