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Torino-Juventus, il derby continua sul web
Pubblicato
7 anni fa|
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Enrico Steidler
“I bambini dell’asilo stanno facendo casino, ci vuole qualcosa per tenerli impegnati, ci vuole un dolcino, ci vuole uno spino!” Le prime parole della canzone Asilo di Vasco Rossi calzano a pennello, anzi, sembrano scritte per l’occasione. Dopo il brutto spettacolo offerto sul campo, Torino e Juventus concedono il bis (non richiesto) nell’immediato dopo-gara, e sul loro sito ufficiale innescano una polemica di imbarazzante puerilità. “Ueee” – già sento i piccoli gobbi piagnucolare – “sono stati loro a cominciare!” – strillano indicando a due mani i cugini vitellini (tori lo saranno da adulti) – …uffa!”

Urbano Cairo
LA GUERRA DEI MOCCIOSI – In effetti sono i granata a dare il via alle ostilità pubblicando on line un breve editoriale il cui titolo è tutto un programma (Ma come conta Conte?): “Al termine del derby, il tecnico bianconero Antonio Conte ha dichiarato, rispondendo a chi gli chiedeva del gol irregolare per netto fuorigioco di Tevez, che “la Juve ha tenuto la palla ed attaccato per 70′”. E che, quindi, “diventa normale che ci siano più azioni sulle quali discutere”. Viene da chiedersi con quale pallottoliere conti il possesso palla Conte, considerando che i dati statistici, pubblicati sul sito della Lega Calcio al termine del match, raccontano di un possesso palla della Juventus pari al 52%, contro il 48% del Toro. Tanto schiacciante, dunque, la superiorità della Juventus non è stata. Altra dichiarazione di Conte: “Il fallo di Immobile era da espulsione, cosa sarebbe successo con il Toro in 10?”. Davvero il fallo di Immobile era da espulsione? La stessa curiosità resta inevasa anche in ottica granata: cosa sarebbe successo se l’identico fallo di Pogba su El Kaddouri (vedi foto) fosse stato sanzionato con il rosso, al pari della somma di ammonizioni che avrebbe meritato Marchisio? La verità è che la Juventus ha vinto il derby per 1-0, e che quell’1-0 è stato viziato da un evidentissimo fuorigioco. Il resto sono solo inutili parole. Sicuramente Conte, a scuola, era più bravo in italiano che in matematica“.
Immediata la replica dei bianconeri, che immortalano su Twitter una battuta da B-Movie ambientato nella classe dei ripetenti: “In effetti non siamo forti in matematica. Ma fino a zero, come i tiri nello specchio del Torino, ci arriviamo!” Tiè, beccatevi questa, sembra quasi di leggere in fondo…
PICCOLE ZEBRE (NON) CRESCONO – Ma una semplice risposta non basta, qui ci vuole un comunicato ufficiale, così imparano! “Basterebbero i zero tiri in porta del Toro per spiegare l’assoluta supremazia bianconera nel derby” – ecco l’orgoglioso incipit dei campioni d’Italia – “Era dal 17 novembre 2012 che la Juve non concedeva neanche un tiro tra i pali agli avversari. Allora a rimanere a secco fu la Lazio, che però uscì indenne dallo ‘Stadium’ – puntualizzano velenosamente i Pierini di corso Galileo Ferraris – Il gol di Pogba ha premiato il dominio della squadra di Conte: se il possesso di palla è stato quasi pari, 50,7 a 49.3% per i bianconeri, l’indice di pericolosità non lascia dubbi: 59,2% quello della Juve, 22,8% quello del Toro. Stesso discorso per la supremazia territoriale: oltre 12 minuti per i Campioni d’Italia, poco meno di otto per i granata”. “Il quinto successo consecutivo nel Derby, che eguaglia la striscia record messa a segno tra il 1932 e il 1934, nasce da una solidità difensiva che è ormai costante delle stracittadine: i bianconeri non subiscono reti dal Toro, da quella di Cauet del febbraio 2002″.
E mentre l’Apache Tevez rilancia on line le foto della sua caviglia martoriata dai tacchetti dell’impunito Immobile (facendo incetta in ugual misura di incoraggiamenti e di pernacchie), i granata twittano la contro-battuta rivolta ai dispettosi cuginetti (…fino a zero, come i tiri nello specchio del Torino, ci arriviamo!): “Non vi buttate giù. Fino a 31 (ops, 29) ci siete arrivati”.

John Elkann
ORA CHIAMO A MIO CUGGINO – To be continued…o è finita qui? Chissà, coi bambini dell’asilo “tranquilli non si può stare”, e a volte si sentirebbe la necessità di un bel riformatorio prussiano. Il bisticcio post-derby ne è la penosa riprova, ed è anche la conferma che i mocciosi di cui sopra riescono ad essere divertenti solo nelle rare circostanze in cui giocano a fare i “grandi”: “Quando ci sono errori molto chiari, spiace. Ma non è colpa nostra e non è nostra intenzione lamentarci” ha commentato John Elkann la clamorosa svista arbitrale pro-Juve del Bentegodi. Ecco quando fanno davvero ridere! Quando sono “seri”.
Enrico Steidler
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