Focus
Bari, la promozione non è un’utopia

“L’obiettivo resta la salvezza”. Parla chiaro Guido Angelozzi, direttore sportivo del Bari, temendo che le ultime tre vittorie, arrivate contro Modena, Pescara e Palermo, possano destabilizzare oltremisura un ambiente abituato al grande calcio, e che nel grande calcio desidera tornare al più presto.
UN INIZIO DIFFICILE – E dire che questa stagione si era aperta nel peggiore dei modi: tre punti di penalizzazione in campionato per la vicenda Scommessopoli, una situazione societaria confusa e poco chiara, con i Matarrese in procinto di vendere la squadra per tutta l’estate ma poi rimasti al timone, e l’addio doloroso dopo pochi giorni di preparazione dell’allenatore Carmine Gautieri, dimessosi perché, a detta sua, “non c’erano le condizioni per lavorare”, avevano buttato giù la tifoseria biancorossa, pronta a vivere l’ennesima stagione anonima.
L’INIZIO LENTO E LA SVOLTA – Il calendario non aiuta i baresi, che si trovano ad affrontare nelle prime giornate formazioni del calibro di Brescia, Siena, Pescara e Palermo: due 0-0 nelle prime due partite contro Reggina e bresciani, poi la sconfitta a Siena per 3-2. Dopo tre partite il Bari si trova ancora sotto zero, a meno uno, la paura cresce ma la svolta è dietro l’angolo. Nei tre incontri successivi i pugliesi ottengono altrettante vittorie, scalando la classifica con un gioco spettacolare ed un ritmo da promozione.
UN MERCATO CONVINCENTE – Il principale artefice di questo piccolo miracolo è senza dubbi Angelozzi, abile nel costruire con pochissime risorse una squadra giovane e competitiva, brava a dimenticare presto l’addio di Bellomo, faro dei biancorossi nella scorsa stagione. Fossati e Beltrame sono arrivati dopo esser stati strappati alla concorrenza di diverse squadre di A, mentre i vari Galano, Fedato, Sabelli e Sciaudone, blindati in questi giorni dalla società fino al 2016, sono calciatori di alto livello per la Serie B, ambiziosi e di grande prospettiva.
LA SCOMMESSA ALBERTI – Ma i meriti di Angelozzi non si fermano qui: dopo gli addii di Torrente e Gautieri, trovare un tecnico all’altezza sembrava essere impresa ardua. La scelta di affidare la squadra a Roberto Alberti, arrivato a Bari in veste di dirigente e catapultato dopo poche settimane in campo, è apparsa a primo impatto quantomeno azzardata. Ma i risultati parlano per il momento a favore dell’allenatore di Fermo, purista del 4-2-3-1 ma passato nella sua esperienza barese ad un solido 4-3-3 tutto muscoli e qualità, in grado di mettere in difficoltà chiunque.
I PROSSIMI IMPEGNI – Le prossime partite diranno qualcosa in più sull’indirizzo che prenderà il campionato dei galletti. Due trasferte ad alto tasso di difficoltà, prima a Lanciano, in casa della seconda in classifica, grande sorpresa di questo inizio di torneo, e poi ad Avellino, neopromossa e attualmente avanti di un punto rispetto ai baresi. Se questi ostacoli verranno superati positivamente gli obiettivi potrebbero cambiare, e l’idea promozione non essere più solo un’utopia.
Antonio Casu
Twitter:@antoniocasu_
