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“Delirio” Rossi: esonero e maxi squalifica
FIRENZE, 3 MAGGIO – Di pazzie nel calcio ultimamente ne abbiamo viste parecchie ma quanto avvenuto ieri a Firenze è davvero incredibile e inaccettabile. Le immagini fanno il giro del mondo, mandate continuamente in onda dalle televisioni, e l’opinione pubblica si spacca. Ma iniziamo dai fatti.
SCENE DI FOLLIA– Si gioca Fiorentina-Novara, match delicatissimo in zona salvezza. I piemontesi vogliono vincere per alimentare un barlume di speranza, i toscani hanno bisogno di punti per venir fuori dalla zona caldissima. Le cose si mettono male per i viola che già nel primo tempo si trovano sotto di due reti. C’è bisogno di una scossa. Dalle tribune iniziano le contestazioni. Delio Rossi, allenatore dei toscani di provata esperienza, decide di sostituire Ljajic che non la prende benissimo: applauso irrisorio verso il mister e un pollice alzato che sa di beffa. Forse scappa anche qualche parola di troppo. È il caos. Rossi, provocato e per via della tensione, reagisce malamente e rifila una manata al suo giocatore capitolando rovinosamente all’interno della panchina. Il quarto uomo sembra non accorgersi dell’accaduto e non espelle il tecnico. Rossi porta a termine la gara dalla panchina come se nulla fosse accaduto.
ARRIVA L’ESONERO – Nel post-partita, dopo una riunione tra i dirigenti viola, arriva la prevedibile decisione di esonerare l’allenatore. Ai microfoni delle televisioni Della Valle parla di “decisione inevitabile” presa anche per il bene di Rossi. Proprio la società che aveva lanciato il modello del fair-play e del terzo tempo non poteva tollerare simili scene. Anche per il calciatore ci saranno sanzioni. Intanto è notizia di oggi che la squadra è stata affidata a Vincenzo Guerini, mentre il Giudice Sportivo ha squalificato Rossi per tre mesi.
PRO E CONTRO– Sul web si discute molto dei fatti di Firenze e le posizioni sono dissimili: c’è chi stigmatizza in toto la reazione dell’ormai ex tecnico viola, tra l’altro conosciuto dagli addetti ai lavori come uomo pacato e corretto, e chi se la prende con Ljajic, simbolo del calciatore presuntuoso e irrispettoso, viziato e pieno di soldi.
A nostro parere Delio Rossi ha sbagliato. Non si può accettare una reazione del genere. Tuttavia è tutto il sistema calcio (italiano) che deve darsi una regolata: un calciatore non può e non deve fare il bambino capriccioso per un cambio, non può sempre farla franca. Se ripensiamo alle ultime settimane, dai tifosi genoani che costringono i giocatori a togliersi la maglia fino alla lite in Udinese-Lazio, capiamo che gli animi sono troppo accesi. Purtroppo questo sport si è macchiato di scene simili anche in passato: come non ricordare il calcio nel sedere sferrato da Baldini al collega Di Carlo, anche se alla luce dei fatti di ieri quel gesto fa quasi sorridere. È vero, siamo a fine stagione e si decide un campionato, ma queste cose all’estero non succedono. Prendiamo esempio, ne abbiamo bisogno.
Antonio Scali
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