Calcio Estero
Mario Gomez, il “toro della Baviera”

MONACO DI BAVIERA, 19 APRILE– Mario Gomez, in arte “El Torero”, attaccante del Bayern Monaco ha ormai poche affinità col soprannome che gli è stato attribuito per via delle sue origini iberiche, in quanto quello che sta facendo quest’anno nella squadra bavarese, gli dà tutte le caratteristiche del “toro” e non del domatore di tori.
Il “Toro della Baviera” gli si adatta alla perfezione nella stagione in corso, ma chiaramente “El Torero” e l’altro soprannome “SuperMario” che riprende il famoso videogame sono comunque il suo biglietto da visita principale.
Mario Gomez, attaccante possente e spietato, il tipico bomber insomma, nasce nel 1985 proprio in Germania, da padre spagnolo e madre tedesca.
LA CARRIERA– La sua carriera inizia in Germania e al momento continua nella stessa. Dopo aver fatto tutta la trafila in squadre di periferia, o meglio di serie minori, nel 2001 passa allo Stoccarda. E’ il suo trampolino di lancio, e infatti dopo due anni esordisce sia in Champions che in Bundesliga. Nel 2007 dopo aver superato due brutti infortuni, vince la Bundesliga e vince il premio di miglior giocatore tedesco dell’anno e miglior giovane.
Nonostante un prolungamento di contratto fino al 2012 da parte dello Stoccarda, nel 2009 va per sua volontà al Bayern Monaco. In Baviera trova Luis Van Gaal che non lo vede tanto, infatti i primi due anni sono per lui un pò in sordina. A causa però di numerosi spazi concessigli vista l’ indisponibilità di molti attaccanti in rosa, riesce finalmente a imporsi e a vivere una seconda rinascita dopo i fasti allo Stoccarda.
Oggi a livello europeo è una vera istituzione e sta trascinando il Bayern coi suoi gol, gol importanti soprattutto in Champions, visto il raggiungimento delle semifinali. Proprio l’altra sera, suo il gol-partita contro il Real Madrid all’ Allianz Arena.
Fino ad oggi, questa è la sua stagione migliore visto che ha già realizzato 40 reti tra coppe e campionato, tanto che la sua insostituibilità è ormai praticamente affermata.
IL PALMARES– I gol, il suo pane quotidiano, lo hanno reso uno di killer d’aria di rigore tra i più spietati ultimamente a livello europeo. Nello Stoccarda in 121 partite ha realizzato 63 reti, tante quante ne ha realizzate fino ad ora con il Bayern in 91 partite. Anche in Nazionale non è da meno: 21 reti in 51 partite giocate.
Due campionati tedeschi, uno con lo Stoccarda e uno col Bayern; una Coppa e una Supercoppa di Germania sempre col Bayern. L’anno passato capocannoniere della Bundesliga. In nazionale, un bronzo ai Mondiali del 2010 e un argento agli europei del 2008. Questo il suo Palmares personale.
BOMBER EUROPEO– Insomma un toro scatenato per le difese avversarie, una bestia nera che sta facendo le fortune dell’attacco bavarese, soprattutto in questa Champions. L’Europa lo sta consacrando al cospetto di altri bomber del calibro di Drogba, Dzeko, Cristiano Ronaldo e pare che il Bayern sia diventato il suo habitat naturale, con tanto di saluti all’ex Van Gaal che tanto aveva criticato la società, rea di aver speso 30 mln di euro per un attaccante che non li valeva.
Gennaro Manolio
