Champions League
Dortmund annichilito, ma dove arriverà questa Juve?
L’immensità di Tevez, il talento di Morata e l’acume di Allegri hanno portato la Juventus dove voleva essere ovverosia tra le prime 8 d’Europa, ma all’indomani della leggendaria vittoria in Germania è inevitabile chiedersi: quale sarà il prossimo traguardo della Vecchia Signora?
DI DOMAN NON V’E’ CERTEZZA – Va detto prima di tutto che la squadra di Klopp ha deluso le aspettative e il passaggio del turno era doveroso, però questo non toglie nulla all’impresa che hanno compiuto i bianconeri che è fondamentale non tanto e non solo sotto l’aspetto dell’economia e del prestigio, ma soprattutto dal punto di vista psicologico in quanto era PALESE che dopo la batosta subita contro il Bayern 2 anni fa qualcosa fosse entrato nella testa del gruppo impedendogli di rendere al meglio al di fuori dei confini dell’italico stivale. Il piglio e la garra mostrati all’ex Westfalenstadion fanno intendere che questo tabù sia stato superato e archiviato, ma allora cosa c’è nel mirino della Juve? quali sono i margini di miglioramento? Dal punto di vista istituzionale, come detto prima, l’obiettivo prestabilito è stato raggiunto, ma dal ghigno di Marotta e dallo sguardo di Chiellini si è potuto evincere che un pensierino nascosto e innocente al bersaglio grosso lo si è fatto, ovviamente senza troppe pretese, ma sognare non costa nulla. Tutto dipenderà dal sorteggio di domani, si perchè al di là delle congetture e della pancia bisogna affidarsi al raziocinio e ammettere che le due spagnole e i predetti bavaresi sono inarrivabili, tuttavia l’impressione è che con le altre ci sia più di una possibilità per questa Juve, specie contro Porto e Monaco, le meno attrezzate della pista, e poi ci sarebbero anche il Psg alle prese col terremoto Ibrahimovic e il balbettante Atletico Madrid, compagini pericolose e al contempo potabili. Comunque vada ci sarà da divertirsi, dopo ieri sera NESSUNO vorrebbe incontrare Buffon&Co , inoltre in questi casi sarebbe bene ricordarsi le parole di quel tale che agli scarpini e ai parastinchi preferiva canotta e mutandoni che una volta disse che i limiti, come le paure, spesso sono solo un’illusione…
Jacopo Bertone (@JackSpartan92)