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Juventus-Sampdoria e l’esplosione di Icardi | Storie di Sport

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Due fucilate, all’improvviso, quando nessuno se l’aspettava. Allo Juventus Stadium nasceva una stella, ma non aveva la maglia bianconera addosso, bensì blucerchiata. Veniva dall’Argentina, aveva solo 20 anni, ma fu in grado, in pochi minuti, di sorprendere tutti con due colpi da k.o: il suo nome è Mauro Icardi. La partita in questione è Juventus-Sampdoria, era il 6 gennaio 2013. È passato poco più di un anno, ma quel giorno sembra lontanissimo.

Delio Rossi, allenatore della Sampdoria oggi in cerca di punti contro la Roma

Delio Rossi, all’epoca allenatore della Sampdoria

DAVIDE  E GOLIA – A Torino si presentò una Samp in difficoltà, reduce da un recente cambio di allenatore: via Ciro Ferrara, dentro Delio Rossi, rientrato in corsa dopo la lite con Ljajic che gli costò il posto alla Fiorentina. Era difficilmente pronosticabile un successo degli ospiti, di fronte avevano la capolista del campionato, lanciatissima verso la conquista del secondo titolo consecutivo. Ma il calcio è uno sport imprevedibile, e quell’Epifania regalò una domenica da brividi ai tifosi genovesi.

UNA PARTITA IN SALITA – E dire che quel match si mise da subito in salita per la Sampdoria. La Juventus passò in vantaggio al 24′ con un rigore di Giovinco, e si trovò pochi minuti dopo con un uomo in più: Berardi fu espulso infatti al 32′, vanificando così l’ottima reazione della sua squadra, messa in ginocchio alla metà del primo tempo. Il cliché dell’incontro sembrò servito, tutti si aspettavano una goleada dei padroni di casa, nonostante gli ospiti avessero mostrato coraggio e determinazione. E invece no, non andò così.

IL RUGGITO DI MAURITO – Nel secondo tempo la partita cambiò registro: a prendersi la scena ci pensò l’ attaccante classe ’93 arrivato dalla cantera del Barcellona. Un giovane di belle speranze, si diceva. Mauro Icardi colpì la prima volta al settimo minuto: lancio lungo verso la punta, Peluso, all’esordio in maglia bianconera, gli lasciò troppo spazio e l’avversario incrociò un destro verso il palo sinistro. Un pallone semplice da controllare per il portiere, ma Buffon combinò una frittata e permise al pallone di insaccarsi in rete. 1-1, la storia di questa Juventus-Sampdoria era cambiata. La Samp, in dieci, attaccò nei minuti successivi a viso aperto, giocò eroicamente, non aveva paura dell’avversario. La grande Juve era in crisi, il raddoppio era nell’aria. Al 23′ arrivò un gancio dritto in faccia alla capolista: Icardi, sempre lui, tagliò in due la difesa bianconera, umiliò ancora un Peluso allo sbando e trafisse per la seconda volta Buffon con un bel tiro sul primo palo. Esplose la gioia dei sampdoriani, il giovane argentino divenne il nuovo idolo dei tifosi, già pazzi di lui dopo un gol nel derby. Da lì in poi iniziò la sofferenza degli ospiti, assediati dagli juventini, rabbiosi e determinati nel raggiungere il pari. Vucinic si fermò davanti alla traversa, fallì un’altra ottima occasione, non ci fu nulla da fare.

La Sampdoria conquistò tre punti inaspettati, Icardi uscì dal campo con la gioia nel cuore, consapevole di esser stato il protagonista di una grande impresa. La giovane promessa era sbocciata, qualcuno parlò addirittura di un campione, non potendo sapere che, un anno dopo, Maurito sarebbe finito sulle prime pagine dei giornali per ben altri motivi. Tuttavia ha ancora tempo per rifarsi e viverne altri cento di giorni come quel 6 gennaio. Dipenderà tutto da lui.

Antonio Casu

@antoniocasu_

 

 

Inseguo il sogno di diventare giornalista dal 1989, anno in cui sono nato. Appassionato di ciclismo e calcio, mi impegno per raccontare il mondo dello sport da un punto di vista particolare, un po' eclettico, un po' folle.

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