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Italia: terra di santi, poeti, navigatori. Ed esuberi

L’Italia è bella. C’è il sole, il mare, il cibo e tutto il resto. Ci sono storia e cultura. Al netto delle lamentele quotidiane e della crisi, in fondo in fondo non ce la passiamo cosi male. C’è di peggio. Un tempo era bello anche il campionato italiano. C’erano fior di fenomeni. I migliori venivano a giocare da noi. Oggi un po’ meno. Oggi l’Italia, terra di santi, poeti, navigatori ed un tempo anche di campioni, è diventata terra di esuberi. Lo slogan è semplice semplice: “Nel grande club straniero non trovi spazio? Stai tranquillo! Una società italiana è pronta ad accoglierti e stipendiarti. L’importante è che arrivi in prestito. O a parametro zero”. Il mercato della Serie A gira per lo più intorno a questo concept. Guardare i movimenti delle tre storiche big del nord per credere: tutte a caccia del cosiddetto affare, che tradotto significa dare una chance a chi di chance nel suo – solitamente grande – club di chances non ne ha più.
ROLANDO, PODOLSKI, CERCI, MONTOYA, DIARRA: AVANTI, C’E’ POSTO – Avanti, c’è posto. In Italia c’è posto per tutti. Quasi sempre, ormai, si tratta di giocatori con un buon passato – remoto o recente – in cerca di riscatto. L’Inter ha preso Lassana Diarra, centrocampista di quantità ex Arsenal, Real Madrid e Chelsea. Arriva a costo zero, dopo essersi svincolato dalla Lokomotiv Mosca. Ha 29 anni ed ancora molto da dire, se l’azzardo – è un ottimo giocatore, ma gli ultimi 2 anni in Russia lo hanno un po’ arrugginito – pagherà lo scopriremo presto. Ha 29 anni anche Lukas Podolski, inaccessibile per i club italici finchè era sulla cresta dell’onda, non adesso che all’Arsenal si è trasformato nell’ultima ruota del carro. Vale anche per lui lo stesso discorso di Diarra: è bravo, sembrava addirittura fenomenale, ma deve ritrovare ritmo partita e motivazioni. L’Inter è vicina anche a lui. Ed ha virato su di lui perchè è saltato Cerci, un po’ più giovane degli altri (27), ed in procinto di passare al Milan in cambio di Torres: esubero preso ad agosto e scaricato a gennaio. Cerci all’Atletico Madrid non ha trovato spazio. Era arrivato nella capitale di Spagna con grande entusiasmo – “Arrivo nel calcio che conta” – ma il calcio che conta ha deciso che più bravi di Alessio ce n’erano un po’. E quindi ritorno in Italia, a casa, dove l’esubero si trasforma in colpo di mercato reclamizzato e sbandierato ai 4 venti con orgoglio. La Juventus non sfugge alla regola: sta per arrivare Rolando, anche lui 29enne. Un paio di giri in Italia tra Napoli ed Inter, poi il ritorno al Porto. Da fuori rosa. Il sogno bianconero è Montoya, lui molto giovane (22) ma che al Barcelona nel suo ruolo ha davanti Dani Alves e Douglas. E poi c’è il miraggio Shaqiri, esubero al Bayern che Allegri bramerebbe per il suo 4312. Esuberi, esuberi, esuberi. Un trend consolidato ormai, da noi. Ma proviamo a guardare il lato positivo: in Italia non ci sono pregiudizi e\o preclusioni. Una chance la si dà a tutti.
Vincenzo Galdieri (Twitter: @Vince_Galdieri)
