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Dovbyk, siamo ai titoli di coda?

«Dovbyk? Non ho mai avuto intenzione di farlo entrare oggi, voglio vederlo in attivo in allenamento, dinamico e convinto. Quando sarà così lo ripresenteremo». Queste parole, dette da Gasperini nell’immediato post di Roma-Torino, fa capire tantissimo. Ed ecco che la domanda non può che essere solo e soltanto una: la storia dell’ucraino in giallorosso è già arrivata ai titoli di coda? Di tappe da ripercorrere ce ne sono tante.
Dovbyk e Roma, un amore mai nato
I due anni con il Dnipro che hanno segnato la sua consacrazione a livello internazionale, con le reti nelle competizioni europee. Il grande campionato con il Girona, con 24 gol e il titolo di capocannoniere. È con quest’esperienze e con questo biglietto da visita che Dovbyk si è presentato nella Capitale. Eppure Roma non è mai riuscito a conquistarsela davvero. L’anno scorso ha pagato un inizio horror, con l’avvicendamento tra De Rossi e Juric che non l’ha certo aiutato nel suo ambientamento. Ranieri ha provato a lavorarci, a stimolarlo, a pungolarlo e a dargli un pizzico di fiducia. L’ucraino però molto spesso è parso una sorta di vero e proprio pesce fuor d’acqua. Comunque i numeri del suo primo anno italiano, alla fine, non sono stati così tanto negativi: 17 reti tra campionato e Coppe.
Ma ora cosa succede? Fin da subito, Gasperini ha fatto capire di non vedere nell’ucraino il suo attaccante ideale. Nelle prime partite stagionali il tutto è stato confermato, con il tecnico che gli ha preferito Ferguson e contro il Torino ha addirittura giocato senza attaccanti di ruolo. Le dichiarazioni dopo il fischio finale hanno poi gettato ulteriore benzina sul fuoco e hanno fatto capire che il problema è anche di natura caratteriale. L’ex Girona d’altronde sperava di esser ceduto nella sessione estiva di calciomercato. Lo scambio con il Milan con Gimenez pareva essere la soluzione giusta per tutti, ma i tempi erano troppo ristretti. E anche gli ammiccamenti di Villarreal e Napoli non si sono mai trasformati in qualcosa di concreto.
Quindi, per concludere, è davvero difficile capire cosa potrà succedere ora, visto anche un contratto in scadenza nel 2029. Ciò che è certo sono le cifre dell’acquisto: 30,5 milioni di euro più 5,5 di bonus e il 10% sulla futura rivendita. E dunque si sta parlando di un totale di 38.5 milioni. Insomma, la sensazione è che l’affare non si sia rivelato tale. Ed è anche per questo che va trovata una soluzione il prima possibile.
