Football
Pagelle Juventus-Copenaghen 3-1: la notte di Arturo Vidal, the Monster player
JUVENTUS
BUFFON 6,5 – Privo di colpe sul gol di Mellberg, bravo in altre due occasioni. SuperGigi è tornato reattivo: altrochè finito, era soltanto un periodo di appannamento.
BONUCCI 6,5 – Elegante, raffinato e sicuro di se’, guida alla grande la difesa.
CHIELLINI 6 – Partita di sostanza e sportellate.
CACERES 6 – Diligente, sempre attento e sicuramente sufficiente. Quando Conte lo chiama in causa, lui non sbaglia praticamente mai.
PADOIN 6 – Grande lavoratore, scambia coi compagni di continuo e dà una mano in difesa. Sul piano offensivo non punge, ma non gli si può chiedere tutto. (MARCHISIO 6 – Stesso lavoro di Padoin, con risultati simili)
ASAMOAH 6 – Trotterella e corre, grande impegno e dinamismo, paga un po’ in lucidità.
PIRLO 6,5 – La classe non è acqua, mai. Lui non gioca una delle sue gare più brillanti, ma ogni tanto delizia con dribbling fantastici conditi dai soliti passaggi precisi. Imprescindibile.
POGBA 6,5 – Partita cosi e cosi, poi si inventa quello splendido passaggio per il gol di Vidal. E ti ricordi che è un campione già a 20 anni.
VIDAL 9 (IL MIGLIORE) – Trovare parole ed aggettivi per descrivere forza e peso specifico di questo giocatore sta diventando oggettivamente difficile. Un appellativo può essere calzante, ed è tanto banale quanto esplicativo: Mostro. Che dire, fa una tripletta in Champions League. Due rigori battuti uno dopo l’altro con precisione e freddezza da leader consumato, in un momento in cui la Juve rischiava anche di andare fuori o complicarsi del tutto il cammino verso gli ottavi. Poi la chiude con un colpo di testa favoloso per coordinazione: in mezzo ai giganti danesi, è svettato Arturo. Che di mestiere farebbe il mediano, ma con questo tris arriva a 25 gol nell’ultimo anno e tre mesi. Un fenomeno, un fenomeno vero. Umile, determinato, fortissimo. La dimostrazione che il top player non deve essere per forza uno sbruffone o un virtuoso della tecnica. Può essere anche uno col sorriso sempre stampato, che sa fare bene tutti i ruoli del mondo ed appena il suo allenatore lo striglia abbassa la testa e torna a lavorare. Anche dopo una tripletta in Champions. Questo è Vidal. Non un top player, un Monster Player. (OGBONNA sv)
TEVEZ 6 – Combatte, ma non riesce ancora a trovare il gol. Esce corrucciato, ma senza lamentarsi. Coraggio Carlitos: quella maledetta rete arriverà. (VUCINIC sv)
LLORENTE 6,5 – Non avrà la classe di Messi, ma vederlo giocare è una gioia per gli occhi. Centravanti vecchio stampo, che conosce a memoria tutti i movimenti da fare e fa a sportellate con tutti, vincendo quasi sempre. Si conquista il rigore-svolta. Per lui la svolta è arrivata da un pezzo.
All. CONTE 7 – Il voto è più che altro per una curiosità. Vidal ha appena realizzato una tripletta in Champions League, e sta giustamente esultando e godendosi il momento. Conte non si complimenta con lui, per quello ci sarebbe stato tempo negli spogliatoi. Antonio lo guarda in cagnesco e gli urla “Usa la testa, ricordati che sei diffidato”. Questo è Conte. Vidal fa cenno di aver capito e si rimette in riga. Un allenatore che cento ne fa e mille ne pensa. Sempre lungimirante, sempre con gli occhi dappertutto. Un campione della panchina. La sua Juve ieri non è stata brillantissima, ma a questo servono i fenomeni. Vidal lo è, e lui pure.
COPENAGHEN: Wiland 6; Jacobsen 5, Sigurdsson 6, Mellberg 7, Bengtsson 5,5; Gislason 6, Delaney 6,5 (Amankwaa sv), Claudemir 5, Bolanos 6 (Kristensen 5), Toutouh 5 (Pourie sv); Jørgensen 6,5. All. Solbakken 6,5
Vincenzo Galdieri
Twitter: @Vince_Galdieri