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Calciomercato Roma: arriva Garcia, l’educatore che ama il calcio spettacolo
Pubblicato
8 anni fa|
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Davide Luciani

Rudi Garcia, nuovo allenatore della Roma
La Roma ha finalmente deciso: sarà Rudi Garcia a guidare i giallorossi per le prossime due stagioni. L’ufficialità è arrivata oggi alle 18.Decisivo è stato l’incontro, tenuto a New York, tra l’allenatore francese e il presidente Pallotta.
EDUCARE NON ALLENARE – A Garcia spetta il duro compito di scuotere una squadra che viene da tre anni disastrosi. Il primo compito di Garcia sarà quello di riuscire a imporsi in uno spogliatoio dove convivono giocatori sopravvalutati (Castan), potenziali campioni molto svogliati (Pjanic, ma anche Lamela), giovani in cerca di fiducia (Destro) e campioni stufi di essere additati come squadra zimbello d’Italia (Totti e De Rossi). Il primo compito di Garcia sarà quindi quello di costruire un solido rapporto con la squadra. In questi giorni è stata spesso usata una frase detta dal tecnico sul suo modo di gestire la squadra che ben raffigura Garcia come persona: “Educo come alleno. Discuto, correggo, offro riferimenti. Non dirigo, accompagno. E le mie figlie si comportano con intelligenza. Da loro imparo molto, come con i miei giocatori.” Calciatori come figlie, quindi. Garcia non è un sergente di ferro, ma assomiglia più a quei maestri delle elementari cui a volte i bambini chiedono consigli per dei problemi che paiono insormontabili. Un educatore, insomma, che pur rimarcando il rispetto dei ruoli, è pronto a consigliare e ad aiutare. Funzionerà questo tipo di atteggiamento a Roma? Negli ultimi anni, nella Capitale, gli unici allenatori che sono riusciti a imporsi sono stati Capello e Spalletti, due che, in maniera molto diversa, sapevano mantenere un rigido controllo sulla squadra. Se Garcia riuscirà a tenere a bada lo spogliatoio, avrà già compiuto buona parte del proprio lavoro.
STILE ZEMANIANO, MA NON TROPPO – Per quel che riguarda lo stile di gioco, Garcia è stato accostato a Zeman. Niente di più sbagliato, perché seppur il francese si riveda in alcuni concetti basse del boemo, il loro modo di intendere il calcio è totalmente diverso. Zeman è un integralista: il suo calcio è fatto di gioco di prima, velocità, forza fisica e triangolazioni. Il suo concetto base è quello di attaccare sempre l’avversario perché se l’avversario è costretto a difendersi non può farti male. Il gol degli avversari è un effetto collaterale del suo stile di gioco, un incidente di cui non si cura e per questo le sue difese sono sempre scoperte.
IL CALCIO DI GARCIA – Garcia intende il calcio in maniera diversa. Lui parte dal 4-3-3, ma sviluppa anche altri moduli, come il 4-2-3-1. Prima regola: gioco veloce e grande spinta sulle fasce. Nel suo calcio hanno un ruolo fondamentale terzini e ali d’attacco (come con Zeman), ma la differenza sta nel terminale offensivo. Zeman ha esaltato tutti i terminali offensivi che ha avuto (mitico il caso di Vignaroli nella Salernitana: 20 gol con Zeman su 48 in carriera!), mentre per Garcia il centravanti serve più ad aprire gli spazi ad ali d’attacco e mezz’ali che a finalizzare. Altra differenza sta nella fase difensiva: è vero che i terzini spingono molto, ma è altrettanto vero che, in fase di non possesso, i mediani si abbassano per proteggere la difesa, evitando così di esporre la difesa a pericolose ripartenze. In difesa poi Garcia predilige un giocatore tecnico, in grado di impostare l’azione da dietro e uno più roccioso in grado di far valere il suo fisico.
CERCASI GIOCATORI ADATTI – Ora occorrerà trovare a Garcia i giocatori più adatti al suo gioco. Facile che all’inizio il tecnico adotti il 4-3-3, ma bisognerà anche vedere da qui alla fine del mercato come sarà composta la rosa della Roma. Garcia chiederà certamente almeno un paio di terzini, un’ala d’attacco e un centravanti. Una volta ottenuti questi giocatori si metterà al lavoro con i suoi collaboratori. Due di questi, Frederic Bompard e Claude Fichaux, li porterà da Lille. Il primo sarà il suo vice, il secondo curerà le tattiche difensive. Vedremo ora se al terzo tentativo la Roma americana riuscirà a imporsi come vogliono i proprietari. Un altro fallimento porterebbe a serie riflessioni sul futuro della società. A Garcia, spetterà quindi il compito di tenere vivo il sogno americano nella capitale.
Davide Luciani
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