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Tra mille emozioni e quella promozione sfiorata finisce il sogno: l’Albinoleffe retrocede in Lega Pro

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BERGAMO, 9 MAGGIO – Una storia poco più che decennale, i playoff vinti contro Padova e Pisa, quella storica promozione in Serie A soltanto sfiorata e nove anni di cadetteria passati fra tante emozioni, tanti gol e culminati sempre con una salvezza più o meno tranquilla. E’ questa la fotografia della permanenza quasi decennale in Serie B dell’Albinoleffe, una squadra che si è sempre comportata in maniera dignitosa fino alla trasferta di sabato scorso a Nocera dove un gol di Merino rispedisce senza appello la squadra seriana in Terza Serie.

La squadra bergamasca era arrivata a disputare la sua nona stagione consecutiva in cadetteria senza mai retrocedere. In questa categoria, la squadra nata nel 1998 dalla fusione fra Albinese e Leffe ha vissuto momenti magici e salvezze festose che hanno coperto di gloria due paesi mezzi sconosciuti della Val Seriana. Campionati tranquilli, finali al cardiopalma (finale playout vinta contro l’Avellino nel 2006 e contro il Piacenza lo scorso anno) e quei playoff persi proprio all’ultimo secondo contro il Lecce che avevano fatto sognare due piccoli centri abitati della provincia bergamasca, due paesi, Albino e Leffe, che erano arrivati ad accarezzare quella Serie A che fino a pochi anni prima era soltanto pura fantascienza. In questi nove anni l’Albinoleffe ha vissuto grandi vittorie, il dolore intenso per la malattia di Emiliano Mondonico e coinvolgimenti in scommesse illecite che hanno fatto tremare tutto l’ambiente celeste e tutti i fedeli supporters della squadra. Nove anni vissuti al massimo interrotti bruscamente in quel pomeriggio di Nocera.

Una stagione tragica e amara quella condotta dalla squadra del presidente Gianfranco Andreoletti, una stagione segnata da moltissime sofferenze calcistiche e da rare gioie che sono risultate effimere. C’è da dire, però, che il campionato non inizia sotto i peggiori auspici. La celeste vince a Bari, con il Modena e con il Padova e pareggia con il Grosseto. Dieci punti in dieci gare non costituiscono un ruolino di marcia devastante, ma la squadra di Fortunato non è sicuramente fra le peggiori: in difesa c’è la bandiera Regonesi con gli affidabili Lebran, Foglio e Piccinni, a centrocampo c’è Hetemaj, Cristiano e Previtali mentre l’attacco sembrerebbe garantire la giusta dose di gol per arrivare alla salvezza. E il condizionale a ragion veduta è d’obbligo.

Nel momento cruciale del campionato è venuto a mancare Cocco (autore di dodici reti fino a marzo) e la sua assenza ha pesato come un macigno. Torri, Cissè e Germinale hanno deluso completamente le aspettative e la squadra ha avuto un crollo psico-fisico che l’ha fatta scivolare lentamente verso i bassifondi. A gennaio la classifica è preoccupante ma la società non agisce sul mercato e, alla fine, se ne pentirà amaramente. I risultati sono sempre più negativi, i tecnici si avvicenderanno i panchina (dopo Fortunato ecco Salvioni e infine Alessio Pala) ma nessuno riuscirà a recuperare la situazione. Sabato nel dopo partita il tecnico bergamasco Pala ha affermato: “E’ terminata la favola dell’Albinoleffe? Da oggi ne dovrà iniziare una ancora più bella”. E una società come quella seriana, che ha sempre lavorato con molta umiltà e tanta voglia di fare, merita che queste parole possano essere profetiche.

A cura di Nicolò Bonazzi

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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