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Oliseh, un flop bianconero a tinte giallorosse

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Sunday Oliseh. Un nome che, chi è cresciuto a cavallo tra la fine degli anni Novanta e gli inizi degli anni Duemila, si ricorderà molto bene, forse pure fin troppo. Impossibile infatti dimenticarsi della sua avventura tutt’altro che brillante alla Juventus. Ma la sua storia è ricca di tante altre sfaccettature e quindi tutta da raccontare. Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio.

Oliseh e il duello tra Roma a Juve

Tutto comincia con un tuffo nel passato. Infatti è la Roma una delle regine del mercato nell’estate del 1999, con in mente tantissima voglia di stupire e di prendersi la scena. In panchina c’è Fabio Capello e in avanti arrivano Montella e Nakata. A centrocampo si punta su un giovane che si è messo in mostra con l’Ajax, ossia Sunday Oliseh. A 25 anni la sua è una carriera che può essere definita importante, con tanto di Mondiale giocato a 19 anni e un oro olimpico ad Atlanta 1996. Il club capitolino è pronto a investire 22 miliardi. Sulla scia però c’è anche la Juventus, alla ricerca dell’erede di Deschamps e che punta tutto sul convincere il giocatore. E infatti è così e ad annunciarlo è lo stesso diretto interessato, precisamente il 22 giugno 1999. Queste le sue parole: «Ho scelto, vado alla Juve. A Sensi non avevo mai promesso di firmare per la Roma. Sì, ci sono stati dei colloqui, ma ho preso la mia decisione. La Roma può anche avere un accordo con l’Ajax, ma non conta visto che nessuno può essere proprietario del mio cartellino se io non voglio. La Juventus è la soluzione migliore per il mio futuro». Insomma, è lui il primo africano nella storia della Vecchia Signora.

Oliseh e una profonda delusione

In molti pensino si tratti solo di uno sgarro a dei rivali storici, guardando le caratteristiche del nigeriano. E non è un caso che, nelle gerarchie di Ancelotti, veng dopo Conte, Davids, Tacchinardi e Maresca. E non è un caso che il classe 1974 trova spazio solo in Intertoto e in Coppa Uefa, per una miseria di soli 253 minuti, suddivisi in otto presenze. Dunque la sua figurina entra a far parte delle meteore della storia della Juve e della Serie A. Una delusione ammessa, dopo qualche anno, persino da Luciano Moggi. «Ero convinto che Oliseh avrebbe spaccato il mondo, ma in realtà non fece bene. Nelle grandi squadre serve personalità», queste le sue parole a Radio Kiss Kiss.

Insomma, con il senno di poi la sua scelta è stata un errore. Non è un caso che l’anno dopo si sia trasferito in Germania, più precisamente al Borussia Dortmund. Con i gialloneri ha vinto la Bundesliga e ho disputato la finale di Coppa UEFA. Ma qual è stata la verità? A dirla lo stesso centrocampista, in un’intervista a Il Posticipo: «Io in realtà volevo essere allenato da Capello, che considero un grande tecnico. Lui stesso mi aveva fatto capire cosa voleva da me, ma la Juve ha fatto un’offerta migliore alla mia squadra. L’Ajax voleva vendermi alla Juve anziché alla Roma così alla fine sono andato a Torino». Insomma, una verità ribaltata, anche se, in realtà non si saprà mai come sono andate realmente le cose.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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