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Javi Moreno, una meteora costata 32 miliardi di lire

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Il nome di Javi Moreno sicuramente lascia indifferenti pochi. Innanzitutto va detto che lo spagnolo è uno dei tanti giocatori che hanno raggiunto l’apice, ma non sono poi riusciti a confermarsi. Sul classe 1974 c’è però un aneddoto davvero molto importante da raccontare, legato a quella che è stata la sua avventura al Milan. O meglio disavventura. Eppure tutto comincia sotto i migliori auspici.

I numeri all’Alaves e quella finale particolare

Giusto fare un tuffo nel passato e tornare a quella che è la stagione 2000/2001. Un’annata dove gli spagnoli dell’Alaves fanno un cammino a dir poco sorprendente in Coppa Uefa. La mente va a quel 16 maggio, giorno della finale contro il Liverpool. Insomma, una squadra che, fino a qualche anno prima, galleggiava nel calcio semiprofessionistico che affronta una grande del palcoscenico internazionale. In molti pensano inevitabilmente a un risultato già scritto, per quanto gli iberici, nel loro percorso, si sono dimostrati in grado di eliminare Rosenborg  Inter, Rayo Vallecano e Kaiserslautern.

Le sensazioni vengono confermate in un primo tempo finito sul risultato di 3-1, Nella ripresa però la squadra allenata da José Manuel Esnal Pardo scende in campo con un piglio diverso e a mettersi in mostra è Javi Moreno, che realizza due gol in due minuti. I 90 minuti regolamentari terminano con un pirotecnico 4-4. Nei tempi supplementari i Reds riescono a imporsi solo attraverso una sfortunata autorete di Geli. Ma nella memoria di tutti, ancora oggi, rimane la prestazione degli spagnoli e le reti del nativo di Silla. Un normale attaccante che si riscopre bomber all’età di 26 anni. Sì qualche buona stagione, come quella con il Numancia, con 18 gol in 38 partite in Segunda Division, ma nulla più. Ed è proprio questa suddetta annata a convincere l’Alaves, dove già aveva giocato, senza lasciare traccia.

La sua esplosione lo porta addirittura a conquistare la convocazione in Nazionale. D’altronde 22 gol in campionato e cinque in Coppa Uefa non possono certo passare inosservati. Insomma, si può tranquillamente dire che la punta, nell’estate del 2001, è uno dei pezzi più pregiati del calciomercato. C’è l’interesse di Real Madrid e Barcellona, che va vicinissimo all’acquisto, ma ad avere la meglio alla fine è il Milan, che investe per lui ben 32 miliardi di lire. E c’è persino la benedizione di Galliani.

Javi Moreno, una meteora nel Naviglio

I meneghini hanno un attacco atomico, con Inzaghi, Shevchenko e José Mari. con Javi Moreno che ha dunque ha il ruolo di riserva e di alternativa di lusso. In realtà però per lui c’è pochissimo spazio e va ancora peggio quando Ancelotti sostituisce Terim sulla panchina milanista. El Raton gioca poco e quando lo fa non brilla quasi mai. I suoi primi due e unici goal in Serie A arriveranno a fine febbraio, sul campo del Venezia. Per il resto solo panchina e tribuna. E l’addio è inevitabile. Una gioia per lui c’è nelle Coppe, con tre gol in Uefa e un ruolo decisivo in Coppa Italia, con tre gol, tra andata e ritorno, nei quarti con la Lazio, e una rete in semifinale con la Juve.

Il riscatto per il buon Javi non arriverà mai. Le avventure con Atletico Madrid, Bolton e Real Saragoza non lasciano il segno nella sua carriera. Le ultime soddisfazioni nella terza divisione spagnola con il Cordoba. La sua avventura al Milan però l’ha sempre condizionato, tanto da tornarne a parlarne in più di un’occasione, come in un’intervista El Pais: «Il Milan è un grande club e io ho la coscienza pulita. Ho anche segnato, ma se non ti danno continuità poi diventa difficile. Giocavo una partita e poi restavo fuori nelle altre due… Chiesi spiegazioni, ma non me le hanno date. Era così, un giorno segnavi e quello dopo eri in panchina o in tribuna. Era complicato anche solo essere tra i diciotto convocati, ma io ci sono quasi sempre riuscito». Che altro si può aggiungere…

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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