Football
Serie A: immortale Toni. La Top 11 della 27.ma giornata

Per certi versi la Serie A è già finita, è ormai chiaro che la Juventus vincerà questo campionato, ma per altri è appena cominciata se è vero come è vero che dal secondo posto in giù è ancora tutto da decidere. Qualificazioni europee, onore e salvezza sono ancora in ballo e lo spettacolo che si è visto nell’ultimo weekend lascia pensare che in futuro se ne vedranno delle belle. Questa è la Top 11 della 27^ scoppiettante giornata: enjoy!
VIVIANO – Eternamente sottovalutato e non per caso, questo portiere dal carattere difficile ha sempre convinto a metà, ma agli ordini di Mihajlovic sta facendo più che bene come dimostra la prova maiuscola contro la Roma: saracinesca.
DE SILVESTRI – E’ laziale fino al midollo, lo sanno anche i sassi, perciò la gioia del goal con cui ha inguaiato ancora di più i cugini giallorossi sarà stata ancora più dolce per questo laterale diligente e grintoso: daje Lorè
RODRIGUEZ – Altra zuccata vincente e altra prestazione ineccepibile, Gonzalo sta decisamente esagerando quest’anno e se una Fiorentina incerottata e privata delle sue punte di diamante è lassù a lottare con le più forti parte del merito è anche sua: maestoso.
BARZAGLI – Non lo si vedeva in campo dai tempi delle Guerre Puniche, eppure è perfetto, essenziale e pulito come il Barza di Conte; se possibile la Juventus ha trovato l’ennesima grande risorsa con cui migliorare il proprio livello tecnico: bentornato.
JOAQUIN – Perchè è maturato così tardi? aveva tutto ciò che serviva per poter essere ricordato come uno dei migliori esterni della sua generazione, eppure ha deciso di sonnecchiare in gioventù per poi scatenarsi a quasi 34 anni: bischero d’oro.
PALOMBO – Un paio di stagioni fa era fuori dal progetto blucerchiato, oggi invece ne è il perno, merito della grinta e del carisma che solo un grande capitano ha e Angelo Palombo, arrivato al tredicesimo anno alla Sampdoria, lo è: non mollare mai.
PAROLO – Altro giocatore sbocciato in ritardo, ma ce lo godiamo anche così perchè “il Lampard di Gallarate” è uno dei segreti meglio tenuti della Serie A e se la Lazio vuole diventare grande deve tenerselo stretto: indispensabile.
HALLFREDSSON – L’islandese ha faccia e fisico da fabbro, ma i piedi sono insospettabilmente buoni e in questo Verona un po’ pazzo la sua atipicità ci sta alla grande come dimostra il grande contropiede con cui fiocina il Napoli: vichingo scaligero.
ANDERSON – Il brasiliano è l’uomo in più dei biancocelesti, lo dicono le prestazioni che ha fatto quest’anno e lo ribadisce la doppietta con cui ammazza il mai domo Torino: in rotta per la seleçao.
DEFREL – Su quella fascia sembra un cavallo, senza mezzi termini. Sgroppa e sprinta per tutta la partita e la rete a San Siro diventa quasi un contentino perchè avrebbe meritato molto di più: buono per davvero.
TONI – 13 goal a 38 anni con dei compagni di squadra mediamente modesti nel campionato più difficile del Mondo, non c’è altro da dire: leggendario.
Jacopo Bertone (@JackSpartan92)
