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La Serie A scopre nuovi fenomeni: Vazquez e Felipe Anderson

Mentre i giovani italiani fanno fatica ad imporsi la Serie scopre nuovi fenomeni che provengono da lontano, quasi sempre dal Sudamerica. In queste settimana tutti i pallonari italiani, ma soprattutto i tifosi di Palermo e Lazio, stanno impazzendo per la gesta e i numeri di Vazquez e Felipe Anderson, due talenti cristallini che hanno un grandissimo futuro davanti.
VAZQUEZ, DA FUORI ROSA A TRASCINATORE – Franco Damian Vazquez è nato a Tanti il 22 febbraio 1989. E’ soprannominato El Mudo essendo uno che parla davvero poco. E’ un trequartista molto tecnico con un’ottima visione gioco che gli permette di essere fondamentale e decisivo anche con gli assist. Esordisce tra i professionisti tra le file del Belgrano dove gioca 94 partite segnando 15 gol. Il Palermo lo acquista nell’estate del 2011 ma può ufficializzare il suo acquisto solo nella sessione invernale di gennaio 2012. Non convince l’ambiente rosanero e in agosto viene mandato in prestito al Rayo Vallecano. Dopo e 19 presenze e 3 gol torna a vestire la maglia del Palermo nell’estate del 2013 ma non viene inserito nella lista per il campionato di serie B. E’ il periodo più difficile per Vazquez per cui era già pronta l’etichetta di meteora, come tanti sudamericani passati dalle nostre parti. Ma proprio nel momento buio arriva la svolta: Zamparini caccia Gattuso e chiama Iachini ed è proprio lui a reinserire l’argentino in rosa, vedendo in lui delle ottime qualità. 18 presenze e 4 gol, tra cui quello a Novara, decisivo per la promozione matematica in serie A. Il resto è la storia di questo campionato con Vazquez che forma con Dybala forse la coppia migliore della nostra Serie A. 15 in presenze in campionato e 5 reti tra cui la meravigliosa doppietta di ieri sul campo dell’Atalanta. A Palermo si sogna e lo si fa a ritmo di tango argentino.
FELIPE ANDERSON, L’ESPLOSIONE DOPO TANTA ATTESA – L’oggetto misterioso di Formello, mister 9 milioni, è buon solo a twittare: questa le tante cose che si dicevano su Felipe Anderson sino a qualche settimana fa. Ma adesso il centrocampista brasiliano, nato a Brasilia il 15 aprile 1993, si è preso la scena e non ha intenzione di fermarsi. Era arrivato in Italia con grandi aspettative dopo una trattativa estenuante. Era stato la spalla di Neymar al Santos e tutti erano convinti che con la maglia biancoceleste sarebbe arrivata la sua definitiva consacrazione. Ma Felipe Anderson per un anno e mezzo non riesce a dimostrare le sue qualità e mostra grandi difficoltà di adattamento e di inserimento in un mondo che sembra non essere il suo. Ma proprio quando il prestito a gennaio stava diventando più di ipotesi, ecco la svolta: Candreva si infortuna e Pioli affida a lui la fascia destra dell’attacco laziale, come in una sorta di ultima chance. E il ragazzo la sfrutta: gol decisivo gol Parma, due assist con l’Atalanta e, ieri sera, una doppietta alla scala del calcio contro l’Inter. La Lazio gongola e Felipe Anderson promette altri colpi. La strada per la Champions passa anche dai suoi piedi.
Gianpiero Farina
