Champions League
Pagelle Borussia Dortmund-Napoli 3-1: Immenso Kuba, assente Gonzalo

BORUSSIA DORTMUND
WEIDENFELLER 6,5 – Il Napoli ha avuto diversi momenti in cui poteva pareggiare la partita o portarsi avanti. Ma il portiere tedesco è riuscito più volte a salvare la propria porta. In particolare ai fini del risultato, e probabilmente dell’uscita del Napoli dalla Champions, risulta decisiva la parata su Higuaín, sulla cui azione successiva nasce il 2-0.
GROßKREUTZ 6 – Comincia male nel primo tempo la sua prova con molte imprecisioni e mancate coperture. Nel secondo tempo si riprende e partecipa spesso alle ripartenze velocissime della sua squadra (davvero un piacere vedere il Borussia in transizione offensiva he fa girare il pallone con una velocità spaventosa). Nel finale si innervosisce un po’ e soffre la presenza di Insigne sulla destra.
BENDER 6,5 – Data la totale emergenza in difesa, Klopp schiera Sven Bender sulla linea difensiva. Considerando il fatto che abbia giocato fuori ruolo, la sua prestazione è più che positiva, diverse volte intercetta il gioco e cerca di impostare con le sue qualità tecniche.
PAPASTATHOPOULOS 6 – Fa a sportellate al centro della difesa, la sua prestazione non ha picchi positivi o negativi.
DURM 6,5 – Nel gioco del Borussia Dortmund in attacco non si vede mai, ma in difesa chiude diligentemente quasi tutte le diagonali difensive dando una mano considerevole dietro.
KEHL 7 – La quantità di palloni recuperati dal mediano capitano del Borussia (parallelamente a quella dei falli commessi) è ingente. Anche molto fortunato a vincere rimpalli in momenti decisivi della partita. Sempre al posto giusto al momento giusto.
ŞAHIN 6 – Organizza il gioco e fa girare il pallone. Un po’ impreciso in alcuni frangenti. Non nella migliore serata.
BLASZCZYKOWSKI 7,5 – Uno dei migliori della sua squadra. Nel primo tempo quando il BVB soffre, lui gioca praticamente da terzino e salva in molte occasioni la sua retroguardia. Poi si mette a giocare anche davanti nel secondo tempo e le cose si fanno molto difficili. Nei contropiedi, o comunque nelle azioni offensive che sembrano contropiedi per la facilità e la velocità con cui i gialloneri fanno girare il pallone, Kuba è sempre attivo nel gioco, il goal è un premio a una grande prestazione.
MKHITARYAN 6,5 – Prende spesso l’iniziativa ed è pungente in zona offensiva, ma a volte pecca di egoismo non servendo i compagni in posizioni più favorevoli.
REUS 7 – Realizza il rigore, fornisce l’assist a Kuba e sulle punizioni è sempre pericoloso. Sulla sinistra nel secondo tempo, quando il Borussia doveva fare la partita è risultato imprendibile. La partenza di Götze è stata ben compensata.
LEWANDOWSKI 7+ – In fase realizzativa questa sera la sua prova è nettamente insufficiente. In malo modo infatti, spreca almeno due o tre palle goal nitide, circostanza assolutamente che non gli appartiene. Ma è impossibile non dargli un voto alto per l’incredibile apporto che dà alla squadra. Oltre a far salire il baricentro del club tedesco in ogni occasione, è graie al suo gioco di fisico e ai suoi passaggi smarcanti sulle fasce che comincia ogni azioni del Borussia.
AUBAMEYANG 7 – Entra a 20 minuti dalla fine, e ha sui suoi piedi due occasioni importantissime. Alla prima Reina dice di no, ma alla seconda colpisce con un delizioso pallonetto che si insacca nella porta partenopea. Sempre difficile tenerlo fuori, ma si gioca in 11.
NAPOLI
REINA 8 – Assegnare questo voto al portiere spagnolo fa capire a chi non ha visto la partita che il Napoli ha rischiato di uscire dal Signal Iduna Park con un risultato ben più severo. Sono davvero troppe le volte in cui l’ex Liverpool ha dovuto rendersi protagonista, e lo ha fatto alla grande. Probabilmente la sua miglior partita in azzurro, ieri sera non ha sbagliato mai.
ARMERO 5 – Pesa su quest’insufficienza la leggerezza che ha consegnato al Borussia Dortmund il pallone del 3-1. Per il resto non era andato malissimo, ma in fase difensiva ha sempre avuto problemi, soprattutto nella marcatura del suo uomo a difesa schierata.
ALBIOL 5.5 – Al 36° del primo tempo commette un fallaccio che avrebbe potuto mettere sin dal principio nei guai la sua squadra. Un’entrata così sconsiderata, che l’arbitro avrebbe potuto punire con il cartellino rosso, non può essere un’ipotesi contemplata da un calciatore di tale livello. Per il resto della partita sembra comunque non preciso come al solito.
FERNÁNDEZ 5 – I riflettori sono puntati su di lui per via del fallo commesso su Lewandowski al nono minuto del primo tempo. Potremmo scrivere trattati di rapporto tra interpretazione del regolamento, buon senso e punibilità di un fallo, ma in Europa questi contatti saranno sempre calcio di rigore. In Italia c’è il falso mito che se l’avversario non va a terra non è rigore. Così come c’è quello della trattenuta “leggera”. Una trattenuta in quanto tale, rappresenta un comportamento falloso che l’arbitro può punire con un calcio di rigore. Se questo penalty risulta ai nostri occhi molto severo, è perché in Italia non siamo mai abituati a vedere fischiare in questo modo. Quando ci sarà uniformità tra l’arbitraggio in Champions e quello in Campionato, questo tipo di polemiche saranno del tutto dissipate. Ma fino ad allora è inutile discutere. E’ chiaro anche che deve essere l’AIA ad adeguarsi alla UEFA con disposizioni in merito e direttive nelle riunione tecniche da dare ai propri arbitri e non viceversa.
DZEMAILI 5.5 – Benítez a sorpresa non schiera Inler, che era stato molto deludente nella precedente partita, per far spazio al connazionale svizzero. Anche la prestazione di Blerim però, non è da Champions League. Troppi errori e pallino del gioco mai in mano sua.
BEHRAMI 7 – Il migliore dei suoi. A centrocampo come al solito corre per tre persone e si dimostra sempre di più giocatore di grande livello, nonostante il suo gioco sia comunque meno visibile di quello di tanti altri giocatori.
CALLEJÓN 5 – Dopo un buon inizio, l’ex Real Madrid, scompare dalla partita. Mai pungente in attacco, come del resto tutti i suoi compagni, e poco utile in generale. Benítez capisce che non è la sua partita e prova a inserire Insigne.
PANDEV 4,5 – Nelle partite decisive continua a essere un fantasma. Non che sparisca completamente dal gioco, ma i suoi palloni toccati non sono mai fecondi; mai trova il guizzo per essere decisivo e dare fastidio ai tedeschi. Uno degli anelli deboli di questo reparto offensivo.
MERTENS 5,5 – Dell’attacco Napoletano, l’olandese è quello che cerca di toccare più palloni possibili e si dà da fare. Stasera purtroppo senza risultato. Mai pericoloso in avanti. Troppo facile vedere il goal di Insigne e non spiegarsi l’impiego del partenopeo dal primo minuto. Nelle partite precedenti la situazione è stata opposta, Mertens che subentrava a Insigne e faceva la differenza.
HIGUAÍN 5 – Limitare il giudizio all’occasione fallita da Gonzalo per il possibile 1-1 del Napoli, sarebbe riduttivo, ma non si può fare altrimenti. I grandi campioni si vedono anche nei momenti delicati, quelli dentro-fuori. Questo probabilmente lo era. Chissà a quanti tifosi del Napoli, dopo la parata di Weidenfeller, sarà balenata l’idea: “Ah chissà come sarebbe andata se ci fosse stato Cavani”. Rimurginare sul passato è inutile, Cavani non c’è più, adesso c’è Higuaín. Purtroppo ieri sera l’argentino ha fallito, anche nel complesso la sua prestazione non è stata all’altezza. Ciò non significa che i 40 milioni spesi siano troppi, o che non sia all’altezza del Napoli. Partita storta.
INSIGNE 7 – Appena entra dà subito carica ai suoi compagni. Non fallisce alla prima occasione il pallone del 2-1 dando un’effimera speranza di pareggio. E’ curioso come sia lui che Mertens risultino più decisivi da subentranti. E’ una caratteristica sì utile, ma altrettanto pericolosa. Il Napoli non può certo perdere 60-65 minuti di gioco perché uno dei due non riesce a entrare in partita dal primo minuto.
Walter Molino
