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5 motivi per vedere Del Piero sulla panchina dell’Italia

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Se è vero che sarà Antonio Conte a guidare la brigata azzurra ai prossimi Europei in programma in Francia nel 2016, è altrettanto vero che nel dna del leccese ci sia la voglia di allenare una squadra di club per tornare a vivere il campo ogni giorno e non pochi giorni al mese. Viene facile immaginare dunque, nonostante le smentite del Presidente della FIGC Tavecchio, che l’esperienza di Conte come commissario tecnico possa terminare alla conclusione dell’Europeo. Già da ora sono iniziate le voci sul suo possibile sostituto: Zaccheroni, Di Biagio, Capello, Spalletti, Montella e perfino il tandem Lippi-Cannavaro ma l’ipotesi più affascinante, avanzata dal Corriere della Sera, è quella riguardante Alessandro Del Piero. Scopriamo i cinque motivi per cui Pinturicchio potrebbe essere il candidato ideale per la panchina dell’Italia.

VUOLE ALLENARE – Dopo una straordinaria carriera con la maglia della Juventus, nel 2012 è andato a giocare in Australia con il Sidney e nel 2014 con gli indiani del Dhely Dynamos, quest’ultima un’esperienza non molto significativa. Adesso Alex si sente pronto per allenare, certo non ha dichiarato di puntare subito alla Nazionale ma gli piacerebbe cominciare allenando i ragazzi negli Usa. Tuttavia davanti ad una proposta concreta chissà…

CALCIATORE PIU’ AMATO – Oltre ad avere un palmarés di tutto rispetto, Del Piero è stato un calciatore apprezzato non solo dai tifosi juventini ma anche da quelli di altre squadre e nel 2012 ha pure vinto il premio come sportivo più amato dagli italiani. Anzi, se vogliamo dirla tutta il padovano risulta pure essere uno dei calciatori più conosciuti in ambito internazionale e le sue ultime stagioni in Australia e India non hanno fatto altro che incrementare il numero di suoi fans.

Del Piero: Italia-Germania nel Mondiale 2006, l'esultanza di Grosso

Del Piero: Italia-Germania nel Mondiale 2006, l’esultanza di Grosso

CONOSCE L’AMBIENTE DELLA NAZIONALE – Del Piero ha giocato con la maglia della Nazionale dal 1995 al 2008, ragion per cui conosce l’ambiente molto bene. Ha disputato ben 91 gare segnando 27 reti, tra cui l’indimenticabile 2-0 contro la Germania nella semifinale del Mondiale 2006 poi vinto dagli Azzurri. Non ha nemici, è ben visto da tutti, mai una parola fuori posto, insomma non ci sono particolari problemi sotto questo punto di vista.

RECUPERO DELL’APPEAL Per quanto detto prima, cioè che Alex sia apprezzato da tutti gli italiani poiché rappresenta una delle poche “facce pulite e oneste” del nostro movimento calcistico, crediamo che possa esserci finalmente un ritorno di fiamma tra i tifosi e la loro Nazionale, un feeling che negli ultimi anni è venuto a mancare sia per la mancanza del bel gioco sia per l’antipatia e i pregiudizi che molti hanno nei confronti di Conte, che finora si è comportato bene dal punto di vista dei risultati ma che non è ben visto dagli anti-juventini per il suo passato.

IL PRIMO A DISTINGUERSI – Alessandro Del Piero rispetto a tutti i suoi predecessori, vale a dire ai grandi calciatori che hanno lasciato il segno nella Nazionale, sarebbe il primo a “rischiare” assumendosi la responsabilità di sedersi su una scomoda panchina come quella azzurra nel tentativo di portarla ai Mondiali del 2018 e magari farle riconquistare la top ten del Ranking FIFA. I vari Vialli, Baggio, Rivera non hanno mai voluto assumersi tale responsabilità per paura di essere giudicati in modo negativo dal popolo italiano.

A scapito di Pinturicchio va l’inesperienza, non ha mai allenato finora quindi sarebbe un impegno troppo grande per lui, ancora alle prime armi. Certo che, sarebbe suggestiva l’idea di vedere Del Piero sostituire su una panchina colui che è stato il suo ultimo allenatore in Italia appena tre stagioni fa.

Roberto Cusimano

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