Focus
4-4-2: il calcio italiano riscopre l’essenza del football
Il calcio, e di conseguenza gli schemi, va avanti a mode: nell’ultimo triennio prima è stata rispolverata la difesa a 3, poi ci si è ri-innamorati del caro vecchio 4-3-3. Ora la musica sembra essere cambiata ancora, il calcio italiano si è riscoperto essenziale con il 4-4-2: difesa solida, cerniera a centrocampo, esterni veloci e potenti e coppia d’attacco complementare e prolifica. Il 4-4-2 in realtà non è mai passato di moda: schemi all’apparenza più sofisticati come il 4-2-3-1 e il 4-2-4 altro non sono che le versioni mascherate del modulo più classico.
RICORDI MONDIALI – Son passati 9 anni, ma nessuno si sarà dimenticato che con il 4-4-2 abbiamo vinto i Mondiali nel 2006: Lippi trovò infatti la giusta formazione schierando Buffon in porta, Zambrotta, Cannavaro, Materazzi e Grosso in difesa, Pirlo e Gattuso in mezzo con Camoranesi e Perrotta sugli esterni, a supporto della coppia di bomber formata da Toni e Gilardino (sostituito poi nella fase finale dal rientrante Totti).
EVOLUZIONE “NAZIONALE” – Nelle ultime due gare valide per le qualificazioni agli Europei di Francia 2016 (contro Azerbajgian e Norvegia n.d.r.) Conte ha cambiato la squadra passando dal classico 3-5-2 ad un più offensivo 4-4-2, schierando a turno due tra Candreva, Florenzi ed El Shaarawi esterni a supporto della coppia Pellè-Eder. Questa evoluzione sembra essere il preludio ad una rivoluzione a livello di movimento calcistico italiano: non a caso fu proprio Conte a lanciare la moda della difesa a 3, poi dilagata nella stragrande maggioranza dei campi di serie A.
LE BIG METTONO LE ALI – Nella finestra di mercato appena conclusa le big hanno realizzato una vera e propria rincorsa agli esterni: l’Inter si è rinforzata con Perisic, Ljiaijc e Biabiany, la Juventus ha acquistato Cuadrado e Alex Sandro (terzino molto offensivo, spesso impiegato appunto come tornante a centrocampo), la Roma si è rifatta il look con Iago Falque e Salah e infine la Fiorentina ha riportato a casa Bernardeschi e ha puntato sul’ex Borussia Dortmund Błaszczykowski, per gli amici Kuba. Le altre erano già coperte nel ruolo: il Milan con Bonaventura, Cerci, Suso e Niang, il Napoli con Mertens, Callejon, De Guzman e Insigne e infine la Lazio con Candreva, Felipe Anderson, Keita e Lulic.
Tutto sembra portare in questa direzione: con il 4-4-2 le ali sono pronte a diventare protagoniste per una serie A che vuol tornare… a volare