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Totò Di Natale e Luca Toni: i destini diversi di due arzilli 36enni

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Antonio di Natale, torna al gol contro il Bologna

Lunedì amaro per i tifosi dell’Udinese: la sonora sconfitta, inflitta dall’Hellas Verona, all’indomani della sfida fa ancora male. Non è infatti un buon periodo per gli uomini di Guidolin, né tantomeno per l’uomo simbolo della squadra e della città friulana, Totò Di Natale. L’attaccante, al termine della sfida persa 3 a 1 ha annunciato il suo ritiro a fine stagione. Una doccia fredda per il tecnico e per la società, spiazzati dalle parole dell’attaccante. Dopo dieci anni in bianconero è arrivato il momento di dire basta. Forse nella stagione più triste per lui, che ha segnato solo tre reti quest’anno e per l’Udinese, a soli 6 punti dalla retrocessione.

Di Natale, ci ha abituati a numeri diversi in dieci anni in bianconero: capocannoniere in serie A per due stagioni consecutive (2010 e 2011) ha segnato tantissimo ed è entrato nella storia del club e del calcio, conquistando con i colori bianconeri la nazionale italiana. E a quei colori, Totò non ha mai voltato le spalle, neanche quando alla sua porta, hanno bussato grandi club, come per esempio la Juve, perchè quella di Di Natale, è stata una scelta di cuore e di vita. Ora, complice forse qualche critica di troppo ricevuta, o forse il fatto di volersi godere un po’ di più la sua famiglia, in questa stagione non esaltante, ecco l’ultima cattiva notizia per la squadra friulana che negli ultimi anni (grazie alle reti di Totò e al suo mister, Guidolin) è arrivata anche in Champions, giocando gli ultimi campionati da protagonista.

Discorso diverso invece per Luca Toni. L’attaccante in forza al Verona, sta vivendo quest’anno la sua seconda giovinezza. Con il suo Verona è quinto in classifica, e già questo è un buon traguardo per una neo-promossa che ha già praticamente in pugno la salvezza e che insidia il trono europeo a pretendenti di lusso come Inter, Milan e Fiorentina. E di questa squadra, Toni, è diventato il simbolo, nonché il capocannoniere con nove reti all’attivo. E così il “vecchietto” Toni, campione del mondo nel 2006, adesso sogna un altro mondiale, quello brasiliano, che potrebbe conquistarsi a suon di gol. Prandelli lo tiene d’occhio e lui sta facendo di una stagione che sembrava l’ultima da professionista, un altro capolavoro. Dopo aver indossato le casacche più importanti tra le quali in Italia Fiorentina e Palermo e in Europa, il Bayer Monaco, con il quale ha vinto la classifica marcatori e lo scudetto e dopo essere diventato campione del mondo con l’Italia, questa per Toni, doveva essere l’ultima stagione, invece lui, la sta trasformando in qualcosa di eccezionale. La doppietta rifilata al Milan alla prima giornata è stata il preludio ad una stagione da incorniciare.

 Nadia Gambino

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