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Lo Scudetto? E’ ancora corsa a tre (per ora) | Il punto sulla A

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Rafa Benitez, allenatore del Napoli
Totti e Gervinho sono fondamentali per la corsa scudetto della Roma?

Quanto sono fondamentali Totti e Gervinho per la corsa Scudetto della Roma?

Nonostante Juventus-Napoli e il pareggio della Roma contro il Sassuolo, per lo Scudetto non sarà una corsa a due tra i bianconeri e la Roma. La pesante sconfitta del Napoli a Torino (che fa il paio con quella contro la Roma del 18 Ottobre) sembra più un episodio che un campanello d’allarme. Vero è che a Torino gli unici a essere effettivamente scesi in campo ta gli azzurri sono stati Reina e Insigne ma è altrettanto vero che la Juventus ha dei meccanismi ben più rodati di quelli della squadra di Benitez. L’unica colpa imputabile al tecnico spagnolo è forse l’equivoco tattico riguardante Callejòn, le cui caratteristiche non sono esattamente quelle di un centrocampista abituato a rientrare. Attenzione, nemmeno a Insigne si può chiedere una fase di copertura particolarmente efficace, ma a suo favore ha giocato la grinta mancata al resto della squadra, Hamsik in primis. E’ un Napoli ancora in costruzione, che deve crescere soprattutto mentalmente e che a Gennaio avrà bisogno di qualche rinforzo, sia per alimentare la concorrenza e fornire più alternative in mezzo al campo dove Inler, Behrami e Dzemaili lottano costantemente per due maglie, sia per trovare un vice Higuain che non sia un vice Edu Vargas. Inoltre Benitez dovrebbe provare qualche sistema di gioco alternativo al 4-2-3-1, utile in Europa ma un po’ meno in Italia. Un bel progetto va perseguito fino in fondo e sarebbe un peccato lasciarlo incompiuto già a metà stagione., soprattutto perché la Juventus non sembra ancora pronta a farsi scucire lo Scudetto dalle maglie.

LA CAPOLISTA RALLENTA, MA… – Dopo la corsa a tutta velocità, la Roma di Garcia ha frenato in modo brusco nei pareggi contro Torino e Sassuolo, due squadre che hanno un buon sistema di gioco ma che non sono esattamente due corazzate. Le assenze di Totti e Gervinho stanno pesando più di quanto ci si potesse aspettare, alla squadra di Garcia sono mancate infatti sia un po’ di velocità che un po’ di fantasia, elementi indispensabili nel 4-3-3 pensato dal francese. Forse un sistema di gioco diverso avrebbe potuto sfruttare meglio il talento e la duttilità di alcuni giocatori giallorossi ma cambiare in corsa da capolista è pura follia: i giallorossi rimangono e rimarranno tra i pretendenti più accreditati per lo Scudetto. Le prossime cinque giornate, che porteranno la Serie A alla fine del 2013, saranno particolarmente interessanti. Tra le prime cinque della classifica, la Juventus, sulla carta, ha gli impegni più semplici ma anche due sfide ad alta tensione in Champions League che potranno sottrarre energie fisiche e mentali. I due scontri diretti tra Napoli e Inter e Roma e Fiorentina potrebbero servire da ulteriore selezione per il discorso Scudetto o potrebbero chiudere la porta ad altre avversarie per un posto in Europa animando ulteriormente la corsa al titolo.

FIORENTINA, MEGLIO CON O SENZA GOMEZ? – L’incognita maggiore delle prossime settimane riguarda, a sorpresa, la Fiorentina di Montella. Tutto dipenderà da quanto Gomez possa essere o meno un valore aggiunto per una squadra dimostratasi in grado di poter fare a meno del suo peso in attacco: i viola hanno subito trovato la luce in fondo al buio dopo l’infortunio dell’ex Bayern e quella luce è stata un Giuseppe Rossi già in formato Mondiale, coadiuvato da una squadra che ha giocato soprattutto per lui, come dimostrano i suoi 11 gol.  E qui vanno riconosciuti i meriti di Pradè per aver vinto una scommessa che a molti aveva fatto storcere il naso quando poco meno di un anno fa i viola comprarono dal Villareal un Rossi ancora infortunato. Non è un caso che ci sia proprio Pradè in testa alla lista di candidati per la rifondazione del Milan targata Barbara Berlusconi. Sembra difficile però che i Della Valle rischino di perdere il perno societario della Fiorentina senza lottare.

L’ALL-IN DI BARBARA AL MILAN? NON SUBITO – Salvo colpi di scena, il destino semi-incrociato di Galliani e Allegri si deciderà tra due settimane, dopo Genoa-Milan. La parola Scudetto non viene più pronunciata in casa rossonera, ma anche la parola Europa potrebbe essere presto un tabù. Se al Ferraris il Milan dovesse incappare in un nuovo passo falso non sarà tanto la panchina di Allegri a crollare quanto la poltrona di Galliani: la sosta, infatti, permetterebbe una transizione più morbida nell’avvicendamento (che sembra sempre più inevitabile) tra Allegri e Inzaghi, cambio di allenatore che in casa rossonera piace quasi a tutti, fatta eccezione per l’ad plenipotenziario. E in vista di vincere tutta la posta in gioco, Barbara Berlusconi non rischierà l’all-in nelle prossime ore ma si limiterà a vedere il rilancio di Galliani, pronta a “colpire” quando i tempi le potrebbero essere più favorevoli. Del resto, che il Milan passi nelle sue mani, è solo una questione di tempo.

I fatti di Salernitana-Nocerina meritano un accenno. Al di là delle solite (ipocrite) frasi di circostanza, ci si può aspettare un cambiamento da un “Palazzo del calcio” prostratosi a scendiletto sulla materia delle sanzioni (volute dall’UEFA) per la discriminazione territoriale? Ai posteri l’ardua, quanto mai scontata, sentenza.

Vincenzo Arnone

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