Football
Le pagelle di Juventus-Napoli 3-0: Pogba wow, Llorente roar


Fernando Llorente, due gol consecutivi con Napoli e Real Madrid: il Re Leone ha cominciato a ruggire forte
JUVENTUS
BUFFON 7 – Rieccolo, finalmente. Riecco il vero Buffon. Reattivo come ai bei tempi, prende praticamente tutto. Se Gigi è SuperGigi, non si passa. Mai.
BONUCCI 6,5 – Imposta da dietro in maniera sopraffina, da regista difensivo consumato. E non sbaglia nulla.
BARZAGLI 6,5 – Muro su cui Higuain sbatte e ri-sbatte, senza riuscira mai a valicarlo. Nel finale sbaglia qualche appoggio, ma è concesso anche a lui.
OGBONNA 6,5 – Espulsione a parte la sua è un’ottima prova, come confermano gli applausi dello Stadium al momento dell’uscita. Quando parte in progressione palla al piede è anche divertente da vedere. In crescita.
ISLA 6,5 – A proposito di crescita. Eccone un altro che migliora gara dopo gara. Impeccabile nella gestione delle due fasi, scambia bene ed è sempre nel vivo del gioco. Anche qualche buon cross. Se cominciasse a ricordarsi che sa saltare l’uomo, la Juve si ritroverebbe in casa il grande esterno che cerca da tempo immemore.
VIDAL 6,5 – The Warrior. Anche in una delle sue peggiori prestazioni in fase offensiva, riesce ad attestarsi su livelli di ampia sufficienza grazie all’ottimo lavoro di raccordo ed ai continui ripiegamenti. Un’azione con Tevez co-protagonista sarebbe da Oscar, ma a tu per tu con Reina Re Artù sbaglia. Capita anche ai migliori.
PIRLO 7,5 – Giudicarlo diventa imbarazzante e ripetitivo, perchè gli aggettivi del dizionario sono stati scandagliati tutti ed un’infinità di volte. Non sorprende mai, non sorprende più. Perchè fa sempre cose fuori dall’ordinario: con lui l’anormale diventa normale, ma cionostante non si trasforma mai in noioso. A parte la solita maestria, a parte i soliti lanci da urlo, a parte l’intelligenza sopra ogni cosa. A parte tutto, segna una punizione da stropicciarsi gli occhi. Nemmeno quel gatto di Reina riesce ad arrivarci. Se davvero non può vincere un Pallone d’oro, istituite un Premio Nobel per il calcio e consegnateglielo. Subito.
POGBA 8 (IL MIGLIORE) – Questo ragazzino qua è un fenomeno. Banalissimo dirlo, ma è tremendamente vero. Gioca con una tale sicurezza che quasi ci si dimentica del fatto che ha soltanto 20 anni. Fisico, tecnica, potenza: tutto. Si libera di avversari come birilli, ad un certo punto ne dribbla uno e sembra volerlo aspettare per fare il bis. Poi segna quel gol da far diventare pazzi. Palleggio al volo ed un arcobaleno che fa palo-gol. Buffon si gira verso i tifosi con una faccia stralunata come a dire “Ma che ha fatto? Ma come ha fatto?”. Lui, tra il serio e il faceto, comincia col suo classico repertorio di espressioni strane e balletti arzigogolati. Come se niente fosse. Come a dire “Sono Pogba, ma davvero vi stupite ancora?”. Meraviglia.
ASAMOAH 6,5 – Volontà e dedizione al servizio della squadra. Strepitoso per come corre all’impazzata, encomiabile perchè distribuisce palloni con giudizio. Lavoro oscuro, ma fondamentale.
LLORENTE 7 – Dicevano che era in odore di cessione, che Conte non lo vedeva e che non era adatto al calcio italiano. Tutte balle. Dicevano pure che dopo un anno di inattività tornare a segnare con continuità sarebbe stato difficile. Altre balle. Llorente risponde cosi: Roar! Il Re Leone è tornato a ruggire forte: un gol al Real, un altro al Napoli nel giro di pochi giorni. Ed entrambi decisivi. L’affiatamento con Tevez e con tutta la squadra cresce sempre più. E l’impressione è che Conte, ormai, abbia trovato una coppia col ‘posto fisso’.
TEVEZ 7 – Non segna, è vero. Ma non è un attaccante che vive per il gol. E’ uno che si sbatte per 90 minuti, bravo a fare il lavoro suo e quello degli altri. Il suo talento si sprigiona a tutto campo, e di delizie ne regala a iosa. Esce un po’ corrucciato perchè voleva anche segnare, ma non fa grane. Arrivato a Torino qualcuno sentenziò: bravo, ma è uno spacca-spogliatoio. Ci viene il dubbio che quel qualcuno si fosse confuso. Perchè questo Tevez qua, oltre ad essere un bijoù sul piano del rendimento, è anche il miglior uomo squadra che un allenatore possa desiderare.
All. CONTE 7,5 – E’ tornata la vera Juve, è tornato il vero Conte. Quello grintoso per tutta la partita, quello che urla per 90 minuti ai suoi giocatori ‘Usiamo la testa’, quello che vince e convince sempre. Per chi se ne fosse dimenticato, parliamo di un allenatore formidabile. Il 3-0 dimostra quanto la Juve sia ancora di un altro pianeta rispetto al Napoli, quanto i Campioni d’Italia siano superiori agli aspiranti tali. A fine gara è scatenato: parla di blindare Pirlo e Pogba, di rinnovare il contratto a Llorente e Tevez, e si lascia andare fieramente ad un “Quando sei alla Juventus devi vincere sempre”. Se una manciata di indizi fanno uno straccio di prova, non ha alcuna intenzione di cambiare aria. Gli obiettivi sono altri: il terzo Scudetto di fila, prima di tutto. Poi, si vedrà.
NAPOLI
REINA 7 (IL MIGLIORE) – Se il Napoli non torna a casa con un passivo più pesante, il merito è suo. Spettacolare su Bonucci all’inizio ed in altre due o tre occasioni nel corso della gara. Llorente lo batte d’istino, Pirlo e Pogba disegnano traiettorie imprendibili. Di più non poteva proprio fare.
ARMERO 5 – In fase offensiva dà il suo contributo, ma dietro è un colabrodo.
FEDERICO FERNANDEZ 5,5 – Sui gol non ha colpe specifiche: prova quasi sufficiente, giusto si fa scappare Tevez un paio di volte.
RAUL ALBIOL 6,5 – Regista difensivo, ma anche offensivo se serve: lo chiamano avanti spesso e volentieri per ricevere palla e ridistribuirla. E’ il difensore di caratura internazionale che al Napoli mancava come il pane, ma non basta lui per limitare lo strapotere bianconero.
MAGGIO 5 – Falloso e pasticcione, non attacca mai gli spazi. Gara da dimenticare.
INLER 5 – Andamento lento. Vidal, Pirlo e Pogba lo travolgono. Non entra mai in partita.
BEHRAMI 6 – Voto di stima e di plauso verso un giocatore che comunque vada non molla mai. Ma anche lui fatica a rilanciare l’azione.
CALLEJON 5 – Al cospetto della Juve, si sgretola. Ci si aspettava molto di più.
HAMSIK 5 – La sindrome da grandi partite lo colpisce ancora. Dovrebbe caricarsi la squadra sulle spalle, l’unica cosa degna di nota che fa è un gran tiro ben parato da Buffon. Ma è troppo poco.
INSIGNE 6 – Decisamente il migliore in attacco, quando ha il pallone tra i piedi è un pericolo costante. Predica nel deserto.
HIGUAIN 5,5 – Apprezzabile perchè si sbatte come un gregario qualunque, ma sotto porta non spaventa mai la Juve.
ZAPATA, MERTENS sv
All. BENITEZ 5,5 – L’impressione è che non abbia particolari colpe. La Juve è più forte e più in forma, in più giocava in casa. C’è ancora parecchia distanza tra la sua squadra e quella bianconera, deve lavorare per ridurre il gap. Non sbaglia quando dice che i suoi sono al 75%: quando arriveranno al massimo, si capiranno le reali potenzialità di questo Napoli.
Vincenzo Galdieri
Twitter: @Vince_Galdieri
