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Champions League

Rossoneri “Messi” al tappeto dal Barcellona

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Lionel Messi, attaccante Barcellona

È la storia di una sfida ripetuta, quasi uno scherzo del destino. È la storia di una sfida affascinante, nel passato e nel presente. Ma è anche la storia di due squadre definite in un crisi, ma con situazioni diverse. Perché definire il Barcellona in crisi dopo un avvio tutto sommato positivo appare un tantino esagerato e solo per incontentabili. Diverso il discorso per un Milan arrivato al Camp Nou con una panchina, quella di Allegri, che balla paurosamente. L’avvio rossonero in stagione è da crisi vera, qui non c’è dubbio. Quattro punti nelle ultime cinque di campionato: il bottino è magrissimo e affrontare i pluricampioni di tutto non è il massimo che la vita possa presentare ad un Milan capace però di esaltarsi contro i catalani e che si presenta in Spagna con un nuovo 4-4-1-1. Emanuelson e Abate corrono sugli esterni al fiano di Zapata e Mexes con Poli sulla destra, Muntari a sinistra e il tandem De Jong-Montolivo sulla linea mediana del terreno di gioco. L’estro di Kakà giostra alle spalle di Robinho, inventato ancora sulla linea dei centravanti e preferito a Balotelli.

Leo Messi ancora una volta protagonista con una doppetta

Leo Messi ancora una volta protagonista con una doppetta

PRIMO TEMPO – Gli esterni rossoneri restano troppo passivi sin dai primi minuti, contrariamente ad Adriano ed Alves che pressano a più ripresa sulle rispettive corsie, accompagnando l’azione dei centrali Pique e Mascherano. Busquets e Xavi stazionano a centrocampo, con Iniesta che spesso e volentieri diventa un quarto d’attacco più che un terzo di metà campo, con il solito Messi lì davanti, accompagnato dalla fantasia di Sanchez e di Neymar. Il monologo del Barcellona è chiaro e la prima opportunità capita sui piedi di Xavi che lascia partire una conclusione direttamente da calcio di punizione che si spegne di poco a lato, con Abbiati che la battezza con lo sguardo sul fondo. I padroni di casa pressano ma faticano a sfondare, trovando il primo spunto degno di nota al 20’: Adriano pigia sull’acceleratore dalla sinistra e tende il traversone basso sul quale si avventa malamente Sanchez, che manda a lato deviando solo leggermente il pallone. L’episodio chiave è segnato al 28’: Iniesta pennella un pallone troppo lungo verso Neymar, che si lascia cadere dopo un contatto dubbio con Abate. L’arbitro non ci pensa due volte ed indica il calcio di rigore che Messi, dopo quattro gare di digiuno in Liga, non ha problemi a mettere in rete al termine di una mezz’ora mediocre da parte dei blaugrana. Il Milan non ci sta e reagisce con un pallone allargato, forse troppo, per Poli che rimette in mezzo al servizio di Montolivo. Il bolide dell’ex Fiorentina si spegne sul fondo, creando dunque la prima vera conclusione verso la porta di Valdes. Il primo tempo va verso la conclusione e Messi, dopo un servizio in verticale, riesce a trovare una finta di corpo degna del suo immenso talento, scucchiaiando poi su Abbiati e trovando solo l’opposizione di Mexes, che non fa fatica ad allontanare una conclusione comunque piuttosto debole. Ma il raddoppio non tarda ad arrivare e lo fa al 39’. Punizione sui piedi di Xavi che alza il pallone (e solitamente i catalani non lo fanno neanche “alla tedesca”) per Busquets che impetuosamente stacca di testa, completamente dimenticato dalla difesa italiana, battendo ancora Abbiati e chiudendo la sfida sul 2-0, riaperta però allo scoccare del 45’: Kakà mette il turbo sulla sinistra e tende un traversone teso che Piquè appoggia nella sua porta, spiazzando Valdes.

SECONDO TEMPO – Allegri cambia volto al Milan nella ripresa, pur conservando prudenza: fuori Robinho, c’è spazio per Balotelli che al 50’ crea il primo pericolo verso la porta di Valdes che si accartoccia e ferma il diagonale del quarantacinque rossonero. Ci pensa Iniesta, poi, a scuotere nuovamente i guantoni di Abbiati, che si oppone in angolo. Il Milan ha spazi e prova a colpire. E lo fa con Balotelli, che si invola sulla destra e sterza verso il centro per Kakà: il brasiliano va verso il pallone e lo scarica con potenza di poco sul fondo.

Al 73’ è Neymar a rubare la scena al Nou Camp: il talento con la undici sulle spalle parte dalla sinistra, ruba il tempo ad Abate e dribbla mezza difesa rossonera, arrivando poi stanco al tiro e calciando alto dopo un’azione controllata eccellentemente. Sessanta secondi dopo tocca a Sanchez farsi ipnotizzare da Abbiati, dopo un bel triangolo Messi-Neymar-Messi, finito sui piedi dell’ex Udinese che, a due passi dall’estremo ospite, fallisce il colpo del k.o definitivo che non tarda però ad arrivare. Basta attendere dieci minuti: spazio di venti metri, Messi serve il neo entrato Fabregas  che, al limite dell’area, con nonchalance restituisce la sfera alla pulce argentina che si fa beffe della difesa rossonera e stende ancora Abbiati, mandando al tappeto il Milan, che getta nella mischia anche Matri nel tentativo di riaprire un match che chiuderà il sipario sul definitivo 3-1 che, però, conferma la classifica di Montolivo & Co. che, complici i tre punti dell’Ajax, restano in seconda posizione alle spalle di un imprendibile Barcellona, oramai involato a quota 10 punti. Al Milan basteranno su per giù due/tre punti per assicurarsi la permanenza nella competizione e il successivo passaggio agli ottavi di finale.

Marco Fornaro

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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