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Moratti a tutto campo dopo la vittoria sul Napoli, tra bilanci e vice Milito

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Massimo Moratti
Massimo Moratti

Massimo Moratti, presidente dell’Inter

MILANO, 10 DICEMBRE – Dopo la vittoria col Napoli, fondamentale per classifica e morale (secondo posto in solitaria e ruolo da anti-Juve certificato), il presidente dell’Inter, Massimo Moratti, si gode la fine di un periodo difficile per la squadra e fa un bilancio complessivo dei nerazzurri alla vigilia delle vacanze di Natale

QUESTIONE DI TESTA – Moratti mostra di credere ancora alla parola scudetto, non si spaventa della Juventus, ma invita l’Inter a continuare a pensare partita per partita, poichè la stagione ha mostrato numerosi cali di concentrazione. E’ questo l’unico rammarico del presidente quando si volta indietro a valutare il recente passato: troppe sfide abbordabili affrontate sottogamba, ed il distacco dallaJuventus si giudica anche in questo.
Nelle grandi partite, invece, è encomiabile l’applicazione dell’allenatore e della squadra, con conseguenti ottimi risultati ottenuti nel derby, in Europa League e nella supersfida contro la Juventus, vero punto massimo della stagione interista finora. E protagonista contro i bianconeri e contro il Napoli è stato un insospettabile, la più bella sorpresa arrivata alla Pinetina: Fredy Guarin. Moratti ne elogia a più riprese il carattere, facendolo simbolo di un’Inter che sa affrontare le grandi sfide sempre col piglio giusto.

SOTTO L’ALBERO IL VICE-MILITO? Per tutti i calciofili, Natale è tempo di calciomercato invernale, ed era impossibile per Massimo Moratti non rispondere ad una domanda del genere, soprattutto alla luce delle recenti dichiarazioni di Stramaccioni, che si augurava un sostituto di Milito da poter sfruttare alla ripresa del campionato. Il presidente dribbla abilmente la questione (così come on rilascia dichiarazioni sul caso Sneijder) dichiarando che agirà in pieno concerto con Stramaccioni per soddisfare tutte le sue richieste, ma che prima ci sarà bisogno di capire come intervenire.

Infine una chiusura sull’accusa all’Inter di giocare troppo di rimessa. “Vengo da un’antichissima cultura” – sbotta il presidente – “che è quella dell’Inter di Herrera”, che portava sempre a casa la vittoria pur avendo una bassissima percentuale di possesso palla. Proprio per questo, il massimo dirigente nerazzurro elogia il comportamento della sua squadra, capace di adattarsi all’avversario, trovandosi a proprio agio sia a giocare di rimessa che ad impostare il gioco.

Insomma, un Moratti che ha tutte le ragioni per essere euforico, grazie ad un’Inter capace di vincere e convincere.

Modestino Picariello

Polemico, pedante, pignolo, poco fedele al suo nome (la modestia è dannosa se sei consapevole dei tuoi limiti) ma molto al suo cognome ( piccolo bandito, che fugge dai recinti dell'informazione a un coro solo). Perché leggermi? Perché sono chiaro, informato e motivo precisamente ogni mia opinione

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