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Chievo Verona Typewriter

Eugenio Corini, ex regista e attuale tecnico del Chievo
VERONA, 22 NOVEMBRE – Ennesima batosta in trasferta. Con quella di Catania sono 6 su 6 le sconfitte subite dal clan pandorato lontano dal Bentegodi. Il Chievo per se avrà al solito la miglior dattilografa sulla piazza (Campedelli & soci), ma attualmente viaggia a ritmi d’altri tempi dove al minimo errore, alla minima sbavatura, è necessario gettare via il foglio e cominciare da capo.
Se la truppa di Mister Corini (Di Carlo prima) non riesce quest’anno ad assumere i ritmi dei social network dello scorso campionato, di contro non riesce a reggere nemmeno la prima versione di Office. I clivensi viaggiano a passi d’altri tempi.
Sedicesima a 11 punti con soli 13 realizzazioni in cascina, contro le 25 subìte (16 in trasferta), risulta attualmente la peggior difesa del torneo. E’ l’unica squadra del campionato a non aver mai guadagnato un punto in trasferta. Sono solo sconfitte e… parole.
Questione di modulo, preparazione atletica, cambio allenatore o altro?
“Abbiamo fatto una campagna acquisti migliore degli anni scorsi” – sentenzia Sergio Pellissier, anima, bandiera e capitano della squadra -. “Purtroppo il calcio ripaga diversamente. Con gli innesti di David Di Michele, Marco Rigoni e molti giovani di rilievo ci siamo ritrovati con una Rosa molto competitiva. Sembrava di essere tornati ai tempi di Luca Marchegiani e Oliver Bierhoff. Il Chievo comunque ha sempre avuto come obiettivo quello della salvezza. Ce la faremo comunque anche perché la classifica è cortissima“.
In effetti le parole dell’uomo guida della squadra non fanno una piega.
Ma a quando la redenzione? Domenica arriva il Siena, un punto sotto, ma, a causa delle penalizzazioni, a livello dell’Udinese. L’imperativo è vincere. Se non accadrà anche Mister Corini sarà a rischio.
Meglio provare almeno la tastiera del pc.
Nicola Di Ciomma
