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Calhanoglu e Barella: le spine di Milan e Inter

Calhanoglou e Barella sono due dei giocatori più importanti di Milan e Inter. Il turco e l’italiano però sono al centro del mercato a causa di motivi contrattuali. Vediamo dunque qual è la situazione attuale dei due giocatori.
Calhanoglu-Milan: situazione d’impasse
Il contratto di Hakan Calhanoglou scadrà a giugno 2021, come quello di Donnarumma. Il rinnovo del calciatore turco è però in alto mare. Hakan chiede 5-6 milioni l’anno, mentre il club rossonero non si vuole spingere oltre i 3-4. Le parti sono distanti e anche il rendimento del giocatore ne risente. In questo avvio di stagione, Calhanoglou non ha ripetuto quanto fatto vedere immediatamente dopo il lockdown. Pioli continua a dargli fiducia, ma è chiaro che l’incertezza sul suo futuro non fa stare tranquillo il giocatore. Sono molti i club interessati alle prestazioni del rossonero, in primis Manchester United e Atletico Madrid, ben disposti a venire incontro alle esigenze del turco. Se la situazione non si sbloccherà entro dicembre, è possibile anche che il Milan apra ad una sua cessione a gennaio.

Barella-Inter: adeguamento o cessione?
Diversa la situazione tra Nicolò Barella e l’Inter. L’ex Cagliari ha un contratto lungo, la cui scadenza è fissata per giugno 2024. Dopo un anno e mezzo da protagonista, però, il ragazzo pretende gli sia riconosciuto un adeguamento di contratto. Attualmente percepisce 2.5 milioni l’anno e vorrebbe arrivare ad almeno 4.5-5. Ausilio e Marotta sono al lavoro per accontentare il giocatore anche perchè ci sono molte squadre interessate a lui in particolare della Premier. City e Liverpool sono da tempo sulle sue tracce e non si faranno certo spaventare dalla valutazione di circa 80 milioni che viene fatta del giocatore. In estate a queste potrebbe aggiungersi il Barcellona, una volta risolta la crisi societaria. Il giocatore ha da sempre manifestato la sua volontà di continuare in nerazzurro, ma, senza un adeguamento, difficilmente direbbe no ad un’offerta monster dall’estero. Ecco perchè il contratto è diventato una priorità.

Davide Luciani















