Palermo
Ma dove vai se Belotti non ce l’hai?
La scorsa stagione, per il Palermo, è andata oltre ogni più rosea aspettativa: undicesimo posto e salvezza ottenuta con largo anticipo, nonostante i pronostici di inizio anno non fossero dalla parte del club rosanero, neopromosso e con una rosa praticamente identica a quella vista nella serie cadetta, salvo gli acquisti (provvidenziali) di Rigoni e Gonzalez. Mister Iachini, dal canto suo, ha dimostrato, in questi due anni, di essere assolutamente in grado di giostrare la compagine palermitana (o non sarebbe sopravvissuto alla “maledizione Zamparini”), ma gran parte del merito va al giocatore che, a larghi tratti, ha diretto l’orchestra rosanero con estro e fantasia: Paulo Dybala. L’attaccante argentino è stato il primo colpo dell’anno della Juventus che, con un pesante investimento di 35 milioni + bonus, ha lasciato un bel tesoretto nelle casse della società ma, allo stesso tempo, ha dimezzato le potenzialità offensive del Palermo. Al momento, dopo la cessione del “gigante buono” Makienok e la probabile partenza di Joao Silva, le uniche alternative realistiche a disposizione di Iachini nel reparto avanzato sono Franco Vazquez, il neo-acquisto Cassini e l’under 21 Andrea Belotti, al centro di diverse offerte di mercato. La cessione di quest’ultimo, però, sarebbe uno dei più grandi errori della dirigenza rosanero.
LA CRESTA DEL GALLO – Belotti, acquistato due anni fa ed accolto da una totale indifferenza della tifoseria, ancora scossa dalla retrocessione e diffidente nei confronti del patron Zamparini, ha subito dimostrato di meritare di vestire la maglia rosanero, facendosi preferire, spesso e volentieri, ad Abel Hernandez, spedito l’anno successivo in Inghilterra per fare più spazio al talento ex-Albinoleffe. Fisico roccioso, fiuto del gol e carattere da vendere, il “Gallo” è stato paragonato a Boninsegna per il suo stile di gioco “old-style”. Dopo l’ottima stagione in B, la definitiva esplosione di Dybala ha limitato il minutaggio di Belotti, autore di 6 reti che, tuttavia, non corrispondono al reale apporto fornito dal giocatore che, spesso e volentieri, ha deciso partite fondamentali a suon di spallate con i difensori avversari.
LE CONTENDENTI – La cessione dell’argentino a fine stagione era già nell’aria, ma nessuno in fondo si aspettava che la Juventus fosse disposta a spendere tanto per il suo cartellino: è davvero necessario, allora, dopo aver monetizzato più del previsto, perdere uno dei più promettenti prospetti italiani? Per di più, le offerte da parte dei club interessati, in primis Atalanta e Torino, si aggirerebbero intorno ai 5 milioni, poco più della cifra spesa dal Palermo per il riscatto del giocatore. Una strategia, insomma, assolutamente insensata che non solo porterebbe ad una plusvalenza praticamente nulla, ma obbligherebbe la società a varare altri nomi per l’attacco, perdendo quello che sarebbe un valore aggiunto cresciuto in casa, senza la necessità di ulteriori investimenti.
LE TRATTATIVE IN CORSO – In caso di partenza di Belotti, il nome delle ultime ore è Giampaolo Pazzini: il club rosanero dovrebbe, però, battere la forte concorrenza dell’Hellas Verona (un dejavù dopo il caso Viviani), della Sampdoria e del Bologna. Altre piste calde portano ad Oscar Hiljemark, centrocampista del PSV Eindhoven e della Svezia Under 21, ed a Lorenzo Crisetig, reduce da un’annata sfortunata culminata con la retrocessione a Cagliari.
Andrea Siino
@Siino1304