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Mattia Destro ed il Concilio di Nicea: dal dogma al teatro dell’Assurdo

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Mattia Destro
Mattia Destro, tra Monaco e Nicea

Mattia Destro, tra Monaco e Nicea

Cosa hanno a che fare il Concilio di Nicea, tappa fondamentale per la sistemazione dottrinale del cristianesimo, e l’attaccante della Roma Mattia Destro? Apparentemente nulla. Guardando un po’ più in profondità, e con una discreta dose di immaginazione, possiamo leggere un trait d’union che li accomuna. “Non confondere le persone, non dividere le sostanze” tuonava Atanasio, vescovo di Alessandria, per stroncare le tesi di Ario e gettare le basi del dogma della consustanzazione. Un’affermazione, quella uscita da Nicea, che il grande Thomas Hobbes giudicava poco chiara, poco adatta alla comprensione per la mente umana. E qui entra in gioco Mattia Destro.

DOGMA DI FEDE?- Non sappiamo se nella testa del bomber (?) rimbombi la voce di Atanasio, quel che è certo è che l’incomprensibile tentennamento in merito alla trattativa tra Roma e Monaco assume sempre più i contorni di un dogma di fede. Forse una voce dall’alto gli ha intimato di non accettare la corte del club monegasco? Perchè altrimenti, al netto del raggiungimento dell’accordo tra le parti in causa, questa indecisione non pare avere alcuna giustificazione razionale. Esattamente come il dogma uscito da Nicea.

UN FUTURO DA COSTRUIRE- Più probabilmente, tuttavia, Destro non ha ancora capito quale sia la sua dimensione e cosa voglia fare da grande. Perchè a 24 anni non puoi continuare a considerarti una giovane promessa pronta ad esplodere, se nel frattempo, a parte mezza stagione alla Roma ed una buona annata con il Siena, non hai mai nemmeno lontanamente dimostrato di essere un campione. Monaco è una piazza importantissima per uno che deve ancora costruirsi un futuro. Società solida, piazza non esigente, bella città e discrete chance di approdare in Champions League. Il Principato offre a Destro tutto questo, e molto altro. Assurdo non accettare. A meno che il giovane Mattia non voglia proporsi come allievo di Beckett

Matteo Masum

 

Giovane studente di filosofia ed aspirante giornalista, nato nel 1993. Calcio e ciclismo sono gli sport che amo maggiormente, ma la mia vera, grande passione, è la politica, vissuta, sempre e comunque, in direzione ostinata e contraria.

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