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Tsipras, l’unità a sinistra ed il balletto di Sel

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Sinistra unita: il partito di Vendola nicchia
Gennaro Migliore contrario ad un polo di sinistra alternativo al Pd

Gennaro Migliore contrario ad un polo di sinistra alternativo al Pd

Un successo insperato, ottenuto sul filo del rasoio. Un 4,03% che regala alla sinistra italiana un sorriso che mancava da troppo. Ma, soprattutto, che pone le basi per la costruzione di un polo della sinistra alternativa al Pd, ormai definitivamente allontanatisi dalle sue radici con il trionfo di Renzi. Sulla scia dell’entusiasmo portato da Alexis Tsipras, le varie anime della sinistra sono riuscite a ritrovarsi, per raggiungere un risultato importante. Finite le elezioni, come era fatale, sono riesplosi i mal di pancia.

MIGLIORE O PEGGIORE?- A far tremare gli entusiasti sostenitori della costruzione di una sinistra unita ci ha pensato Gennaro Migliore, esponente di spicco di Sel. Migliore, il quale, tra le altre cose, non era favorevole a sostenere Tsipras, preferendo piuttosto rivolgersi al candidato socialista Schulz, due giorni dopo la festa per il superamento del quorum, ha tenuto a precisare che, semmai Sel dovesse contribuire alla formazione di un nuovo soggetto politico, questo sarebbe con il Pd. Il carico da undici lo ha piazzato Ileana Piazzoni, deputata vendoliana di ferro, la quale non ha gradito il fatto che, con ogni probabilità, Marco Furfaro, eurodeputato di Sel, andrà a sedere tra i banchi del Gue, accanto ad Eleonora Forenza di Rifondazione Comunista.

EQUILIBRISMO- Ci ha pensato Nicola Fratoianni, il leader dell’ala di sinistra in Sel, a criticare le parole di Migliore, ribadendo come Sel non possa sedere, nè in Italia nè in Europa, insieme a chi governi con la destra. Vendola, dal canto suo, ha mantenuto, al solito, una posizione da equilibrista, non rompendo nè con l’ala sinistra, nè con Renzi. Un post-elezioni, dunque, molto complicato per il presidente della Regione Puglia, un altro a cui non sarebbe dispiaciuto un appoggio a Schulz.

QUALE SINISTRA?- I limiti della lista sono apparsi in tutta la loro evidenza. Una linea politica a zig zag (prima verso Grillo, poi verso Renzi) e la mancanza di un chiaro progetto alternativo al Partito Democratico, al di là delle parole dure rivolte dalla Spinelli all’ex sindaco di Firenze, sono i caratteri che hanno contraddistinto l’Altra Europa. Se la sinistra dovesse essere la riproposizione del peggior bertinottismo (sebbene non ve ne sia stato anche uno “Migliore”), allora questo risultato sarà servito solo agli opportunisti a caccia di una poltrona, che ancora imperano in Sel. Qualora invece essa dovesse imboccare la direzione di una netta rottura con il Pd, insieme ad un programma chiaramente anti-liberista ed anti-capitalista, allora la partita potrebbe cambiare anche in Italia. Con questi signori, difficile auspicare una svolta siffatta.

Matteo Masum

Giovane studente di filosofia ed aspirante giornalista, nato nel 1993. Calcio e ciclismo sono gli sport che amo maggiormente, ma la mia vera, grande passione, è la politica, vissuta, sempre e comunque, in direzione ostinata e contraria.

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