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Renzi mette alla porta Letta. Torna l’incantesimo del “ghe pensi mi “
Pubblicato
8 anni fa|


Matteo Renzi
PRIMA REPUBBLICA- Dunque l’unica cosa sicura, nel passaggio del governo tra Enrico Letta e Matteo Renzi, è che tutto si è consumato nelle stanze della segreteria del Pd. Consumando un antico rito della prima repubblica. La direzione ha votato con 136 si e 16 no, il documento che mette alla porta Enrico Letta. La minoranza di Civati, appunto ha votato contro. Ma fino ad ora Pippo in Parlamento, non ha mai dato seguito alle proteste a “porte chiuse”. L’ipotesi più azzardata, quella di un rimpasto con ministri “renziani”, è stata clamorosamente sconfessata ( dovrò smetterla di fare previsioni ) da l’ormai ex sindaco di Firenze. Ho cercato di entrare nella testa di Matteo Renzi e sicuramente “comunicator” è conscio dei rischi ma è anche un uomo estremamente ambizioso e sicuro- forse troppo- di se stesso.
LA PALUDE- Matteo Renzi ha compiuto il passo più difficile e spericolato della sua carriera politica. Non tanto ,e non solo, perchè andrà a Palazzo Chigi senza passare dal via- ergo legittimazione elettorale- pretendendo un cambio all’ “inglese” , ma perchè la palude in cui si è incagliato Letta, è ancora lì. Forse Renzi pensa di bonificarla, formando una squadra di governo particolarmente brillante. Ma le procedure e le trappole parlamentari, sono ben diverse da quelle di un amministrazione comunale. Forse , come fa intendere sibillino Letta, la collaborazione non vi è mai stata. Nella scelta di Renzi, avrebbe pesato anche l’imminenza del voto europeo. Per il segretario del Pd , l’immobilismo di Letta avrebbe arrecato molti danni non solo al Paese ma anche al partito.
GHE PENSI MI- Dicevo che la mancanza di un passaggio al voto, finirebbe ben presto nel dimenticatoio, solo se Matteo Renzi riuscisse a fare riforme economiche e strutturali incisive. Tra cui la legge elettorale ed il cosidetto jobs act. Insomma vi è un aria da “ghe pensi mi” di berlusconiana memoria, che non mi sembra di buon auspicio, visto i precedenti.
SMISURATA AMBIZIONE– Ora ci sono molte cose da spiegare. Perchè il governo di larghe intese, giustificate per l’emergenza e per fare velocemente una legge elettorale, ha un orizzonte temporale che arriva al 2018, divenendo così un governo politico, mentre la legge elettorale sta diventando meno urgente. Il sacrificio di riesumare Berlusconi, era stato
fatto per questo, almeno così ci hanno spiegato . Come ci hanno detto, che Renzi non sarebbe mai stato artefice di un esecutivo delle larghe intese, ed ora fa esattamente l’opposto. Si tratta solo, forse , di smisurata ambizione .
Giuseppe Folchini
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