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Napoli, Conte e l’equilibrio che non c’è. Roma: Gasperini e le occasioni fantasma

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Antonio Conte:

Il Napoli di Conte è un’incognita. Partito con un  mercato faraonico, sembrava destinato a dominare il campionato. Conte, si è invece incartato in un modulo che ha depotenziato tutta la squadra. Motivo del contendere: la posizione di De Bruyne. Il belga è un eccezionale catalizzatore e smistatore di palloni, ma gioca in un contesto in cui, per fargli posto, vengono messi in difficoltà tutti gli altri.

Conte e la lezione di Guardiola

La versione più scintillante di De Bruyne si è avuta nel Manchester City nel periodo 2020-2023. Allora la squadra di Guardiola era un autentico carrarmato. Tra i segreti c’era anche il modulo. Si trattava di un 3-1-3-3 molto intelligente e mobile. Il centrocampo del City era formato da un ragionatore (Rodri), due interni offensivi (De Bruyne e Gundogan) a cui si aggiungevano due ali e una punta centrale. La squadra era solo apparentemente squilibrata perchè in difesa agiva Stones che, in fase difensiva retrocedeva a terzino destro. In fase propositiva avanzava a centrocampo, permettendo ai giocatori di Guardiola di appoggiarsi a un “ragionatore” in più. Questo tipo di schema non è applicabile perchè un giocatore dell’intelligenza tattica di Stones e Rodri, Conte non li ha. Però i principi di gioco, ovvero l’aggressività e le ripartenze, sono quelle che mancano al Napoli.

Nel 4-1-4-1 il Napoli sacrifica Politano, McTominay e Anguissa in fase di contenimento e non ha alternativa allo schema “palla a De Bruyne e speriamo inventi qualcosa”. L’unica altra alternativa passa per i piedi di Politano che, però, si sfianca in un ruolo di copertura notevole. Questo schema porta il Napoli a ritrovarsi spesso schiacciato nella propria metà campo per caratteristiche e a faticare molto a ripartire, perchè non ha giocatori in grado di ripartire in velocità.

Detto in parole povere: l’innesto di De Bruyne ha abbassato la qualità della manovra generale invece di alzarla. La soluzione sarebbe una mossa coraggiosa da parte di Conte: rinunciare alla corsa di Anguissa per giocare con due giocatori qualitativamente superiori come De Bruyne o McTominay e con una ala come Lang o Neres. Per fare questo la squadra dovrebbe alzare il baricentro, prendendosi dei rischi in più, ma una volta recuperato il pallone, avrebbe tante soluzioni per fare male agli avversari. L’alternativa, molto più consevativa, sarebbe quella di rinunciare a uno tra De Bruyne e McTominay attuando una sorta di staffetta. Questa squadra ha necessità di allargare il gioco per sfruttare gli spazi potenziali che possono creare le ali. Utilizzare questo modulo solo quando si è in svantaggio è deleterio e rischia di essere un boomerang nel corso della stagione.

Roma: Gasperini e i gol che non ci sono

La Roma ha perso 4 gare in casa su 6 tra serie A e Europa League. Una cifra impressionante che mette in evidenza una questione: quando deve fare gioco la squadra si squaglia. Qui più che una questione di moduli è l’applicabilità del modulo che deve far riflettere. Il gioco di Gasperini si è sempre basato sull’uno contro uno in campo. I giocatori accettavano il rischio di essere superati e creare un pericolo per la porta, ma erano consapevoli che, recuperato il pallone, avevano di fronte tre-quattro soluzioni diverse per andare in porta. Ora questo non accade. I terzini giallorossi sono troppo lenti in fase di ripartenza e lasciano praterie quando devono difendere mentre sulla trequarti, manca il genio in grado di sparigliare le carte.

Da Gomez, a Ilicic, passando per Malinovsky, Lookman e De Ketelaere, l’Atalanta aveva sempre un giocatore capace di inventarsi e mandare in porta gli attaccanti. Nella Roma dovrebbe essere Dybala, ma l’autonomia ridotta dell’argentino non permette questo tipo di giocate. Soulè è più ala e meno portato a svariare. Il classe 2003 ha giocate importanti, ma non è un 10 puro: le sue giocate sono sempre più portate alla finalizzazione e questo finisce per renderlo più prevedibile. Tolti loro due, i giallorossi non hanno giocatori in grado di creare superiorità numerica. Da questo punto di vista, Bailey può dare delle soluzioni in più, ma è chiaro che è necessario anche un aiuto dal mercato. Gasperini ha necessità di giocatori più funzionali se si vuole alzare il livello.

Davide Luciani   

Giornalista, web content e SEO Copywriter. Sono una delle firme storiche di Sportcafe24. e da oltre 10 anni vi racconto storie di sport e indiscrezioni di calciomercato

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