Football
Le pagelle di Roma-Juventus 1-0: Totti infinito, Pirlo esausto
Pubblicato
8 anni fa|
Editor
Vincenzo Galdieri
STEKELENBURG 7 – Straordinario sulla punizione di Pirlo, reattivo sempre e comunque. Zeman forse sta cominciando a capire cosa si è perso.
TOROSIDIS 6,5 – Movenze interessanti e corsa continua, il giovane greco entra con personalità nel progetto Roma e fa una gran bella figura contro i campioni d’Italia.
MARQUINHOS 7 – E’ giovanissimo, ma ha già il carattere e la classe del leader difensivo. Non concede niente agli attaccanti bianconeri e quando c’è qualche falla va a tapparla con rapidità e forza: andato via Thiago Silva, in Italia adesso c’è un altro difensore brasiliano destinato a diventare un campionissimo.
BURDISSO 6,5 – Ci mette esperienza e grinta, quando qualcuno vuol passare dalle sue parti ringhia e lo rispedisce indietro.
PIRIS 6,5 – Incerto in qualche situazione, rimedia con l’essenzialità e la concretezza. Volitivo, dà sempre una mano ovunque può.
PJANIC 6,5 – Qualità, intelligenza tattica ed anche una maggiore presenza a livello fisico. Partita impeccabile, sebbene senza particolari squilli. Dal 69′ BRADLEY sv
DE ROSSI 7 – Rieccolo di nuovo. Dopo il periodaccio appena passato torna sui suoi livelli: costruisce, lotta, ricama, corre e va anche vicino al gol. Fa girare bene la squadra che quando è in difficoltà nello sbrogliare qualche disimpegno si affida a Capitan Futuro. Altro potenziale rimpianto di Zeman: se hai uno cosi in squadra, come fai a lasciarlo fuori?
MARQUINHO 6,5 – Utilissimo, perchè svaria a tuttocampo offrendo sempre il suo contributo. Esce stremato. Dall’ 84′ BALZARETTI sv
LAMELA 7 – Classe allo stato puro. Fa ammattire Vidal e soci che lo vedono sfuggire da tutte le parti, gli va meno bene contro un Caceres in forma che riesce a limitarlo non senza patire problemi. Sgusciante, ha una rapidità di gambe incredibile e dribbla come pochi al mondo. Produce calcio per esteti: è già un top player, Roma si prepari agli assalti estivi dei grandi club d’Europa.
OSVALDO 6,5 – Si muove in maniera intelligente ed in certe circostanze è addirittura troppo generoso. Potrebbe chiudere la partita, ad un certo punto, ma invece di provare la volèè serve De Rossi che ringrazia ma sbaglia. Ha potenziale da grande attaccante, se approccia sempre cosi è sulla strada giusta.
TOTTI 7,5 (IL MIGLIORE) – Boom. Bordata da fuoriclasse, decimo gol segnato in carriera a Buffon e Roma giallorossa in visibilio. Il capitano gioca una partita splendida, condita da quel tiro da 3 punti che conferma ancora una volta quanto questo giocatore sia un campione sublime, capace di ridere in faccia alla carta d’identità. Infinito.
All. ANDREAZZOLI 7 – Vince alla grande contro Sua Maestà Juventus, regina d’Italia e capolista attuale. E va bene che i bianconeri erano stanchi, ma sminuire questo successo sarebbe da pazzi. Perchè è una Roma brillante, frizzante, che riesce ad essere bella senza dimenticarsi del fattore concretezza. Lui, allenatore un po’ per caso ma con una preparazione tecnica da studente modello, rivitalizza i suoi trasmettendogli calma, tranquillità e fiducia. Soprattutto, riporta l’ordine tattico smarrito e come per magia i giallorossi tornano a macinare gioco facendo un risultato importantissimo. Questa squadra, se ben gestita, può stupire tutti nella seconda parte di stagione: riuscirà l’Aurelio che ispirò l’omonima giocata di Taddei a riportare il sorriso sul volto dei romanisti?
JUVENTUS
BUFFON 6,5 – Piazza un paio di parate delle sue, non può nulla sul tiro di Totti. Nel finale di gara gli viene in mente di andare a fare gol sull’ultimo calcio d’angolo, ma l’arbitro fischia prima del tempo e lui, che sognava l’impresa, s’infuria.
BARZAGLI 6,5 – Nessuna macchia, limita bene gli scatenati Osvaldo e Lamela e non è cosa da poco.
BONUCCI 6,5 – Sempre più sicuro di se’, giganteggia come di consueto ed esce a testa alta nonostante la sconfitta. A metà gara s’inventa una sgroppata coast to coast con tre giocatori saltati, facendo impazzire i tifosi bianconeri presenti. Promosso.
CACERES 6,5 – Deve vedersela con Lamela ed il compito è difficilissimo. Ma l’uruguagio, rapido ed efficace, non si lascia mai sorprendere e si rende protagonista di una prova positiva cosi come tutta la difesa, assolutamente in controtendenza rispetto al trend generale di una squadra in flessione dopo le fatiche di Glasgow.
LICHSTEINER 6 – Uno dei pochi del centrocampo a provarci, sebbene nemmeno lui riesca ad esprimersi sui suoi livelli.
VIDAL 5,5 – Sfasato, si dimentica a casa la prorompenza che lo contraddistingue ed è uno di quelli che più patisce il tour de force delle ultime settimane culminato con l’impresa di Glasgow. Non fa danni, ma è parecchio sottotono: serata no, capita anche ai migliori. Dal 70′ ANELKA 6 – Sta poco in campo ma lascia intravvedere cose positive, come un geniale passaggio malsfruttato da Giovinco.
PIRLO 5,5 – Stanco e si vede. Non è un alieno nemmeno lui, almeno dal punto di vista fisico. Qualche buona giocata alternata a passaggi insolitamente sballati, si prende anche sberle e calcioni da chiunque e questo lo innervosisce. Ciononostante crea il più grande pericolo della gara, ma Stekelenburg fa una parata galattica ed i sogni di gloria della Juventus di fatto s’infrangono li.
POGBA 5,5 – Poco incisivo come tutto il centrocampo il bianconero, senza però l’alibi di aver fatto 90 minuti di agonismo a livelli massimi in quel di Glasgow. Qualche stop da campione ed un paio di ghirigori buoni per lo spettacolo, nulla più.
ASAMOAH 5,5 – Nessuna traccia della sua velocità supersonica, ancora annebbiato da fusi orari e viaggi vari. Rivedibile. Dal 59′ PADOIN 5,5 – Elementare, Watson. Nel senso che oltre al passaggino in orizzontale non va. Troppo timido.
MATRI 6 – Grintoso e mobile, ma la squadra non gli offre mai un pallone decente.
VUCINIC 5,5 – Buon tiro nel primo tempo, poi si eclissa subissato dai fischi dei suoi ex tifosi. Dal 54′ GIOVINCO 5,5 – Non dà mai l’idea di poter spostare gli equilibri.
All. CONTE 6 – Poco da appuntargli, in realtà. La squadra fa poco ma non è demerito suo. I bianconeri pagano la stanchezza, producono pochissimo ma dietro in realtà non ballano e vengono beffati soltanto da un gol fantastico di Totti. Partite del genere sono da mettere in conto quando fai la Champions League: questa è la differenza rispetto all’anno scorso, sebbene la distanza dal Napoli lasci ancora un margine di errore e sicurezza.
A cura di Vincenzo Galdieri
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