Calcio Estero
L’unico uomo al mondo che non sa della morte di Diego

A causa delle sue gravi condizioni di salute, il CT dell’Argentina campione del mondo nel 1986 e vicecampione del mondo nel 1990, Carlos Bilardo, è l’unico uomo al mondo che ancora non è cosciente della scomparsa del “Pibe de Oro”, Diego Armando Maradona, avvenuta il 25 novembre 2020.
Maradona-Bilardo: Storia
Il CT argentino, 83enne, Carlos Bilardo, anche detto “El narigon” ovvero il nasone, è l’unica persona al mondo che non sa ancora della morte di Maradona, avvenuta ormai quasi un anno fa. Il dolore che potrebbe nascere dentro di lui, è talmente grande, che la verità ancora non gli è mai stata detta, per evitare una situazione di sofferenza troppo pericolosa per le sue condizioni di salute precarie. Bilardo infatti lotta ogni giorno con la sindrome di Hakim-Adams, una malattia che porta gravi conseguenze alla lucidità e ai ricordi. L’ex tecnico dell’Estudiantes risiede in una casa di cura da tre anni e sta leggermente migliorando. Una notizia così delicata però potrebbe essere d’ostacolo ai suoi miglioramenti e per questo i medici non gliel’hanno voluta dare.
Il rapporto tra Maradona e Bilardo
Il rapporto tra i due era incredibile, erano legatissimi. Bilardo è stato anche collaboratore di Maradona sulla panchina dell’Argentina, ai Mondiali in Sudafrica del 2010. Insieme condivisero lo spogliatoio a Siviglia e al Boca Juniors, vinsero appunto il Mondiale del 1986. Il famoso Mondiale del gol più bello di tutti i tempi di Maradona contro l’Inghilterra e del gol con la “Mano de Dios”. Per Carlos, Diego era come un figlio. Un rapporto, quello con Maradona, indimenticabile per Bilardo. L’ex CT, quando vengono trasmesse notizie su Diego, chiede del “Pipe de Oro” e i suoi parenti però cercano sempre di cambiare discorso e non rivelare la dura verità. Quella che Bilardo potrebbe apprendere presto.
Missione
A quasi un anno dalla sua scomparsa si è deciso infatti di dire la verità a Bilardo. Gli incaricati per la missione di rivelare la triste notizia, saranno gli argentini campioni del mondo nel 1986, da Ruggeri e Burruchaga. La missione sarà quella di rendere la pessima notizia, meno traumatica possibile. Inoltre Bilardo non è neanche a conoscenza della morte dell’altro ex CT argentino Alejandro Sabella e di due simboli del suo amato Estudiantes, Oscar Malbernat e José Luis Brown. Anche queste altre scomparse dovranno essere comunicate. Da decidere resta la data dell’incontro e come dare la notizia, la missione più difficile da fare per tutti. Perchè farlo sarà doloroso, ma necessario.
Un gesto, nella sua tristezza, romantico e meraviglioso quello dei campioni del 1986. Vincere un Mondiale è qualcosa che non si dimentica, è che unisce per tutta la vita, proprio come ha unito gli eroi azzurri del 1982 alla notizia della morte di Paolo Rossi. La stessa unione che deve avere il gruppo di giocatori argentini per cercare di accompagnare Carlos ad accettare una delle notizie più dolorose della sua vita.
Un dolore per una morte che Bilardo non accetterà mai, a causa non solo della sua grave malattia, ma anche e sopratutto per chi è stato e per cosa ha rappresentato Diego, per lui. Il figlio maschio mai avuto con cui ha condiviso, non solo la passione per il calcio e l’aver vinto alcuni trofei, ma qualcosa di più: un affetto smisurato senza eguali che non hanno i normali compagni di squadra ma solo i padri con i figli.
Due anime unite da un grande rapporto, che nulla potrà sciogliere, né il tempo, né la morte.
