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I 10 giocatori bianconeri che creano dipendenza psicologica

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Paolo Montero

Quasi 119 anni di storia, una bacheca piena di trofei di ogni tipo e un numero quasi indefinito di tifosi in tutto il mondo. Nella sua vita la Juve ha fatto davvero tanto, ma c’è anche chi ha fatto tanto per la Juve, tanto da diventare unico nel suo genere, da rimanere indelebile nella storia bianconera, praticamente insostituibile. Noi di Sportcafe24 abbiamo selezionato i 10 giocatori in maglia zebrata che più di tutti hanno colpito gli inestimabili sostenitori bianconeri, quasi a lasciare un vuoto che probabilmente non verrà più colmato. 10 giocatori che hanno creato una sorta di dipendenza psicologica, dal quale davvero non si poteva, e non si può tutt’ora, farne a meno.

ALESSANDRO DEL PIERO – L’amore per Del Piero va oltre le sue azioni in campo. Alex è la Juve, la bandiera, la leggenda. I suoi gol memorabili e i suoi assist al bacio, talvolta, sono passati in secondo piano, perché in prima fila c’è stato sempre il suo comportamento signorile e il suo straordinario modo di essere capitano e leader di una delle squadre più forti del mondo. Se dici Juve, pensi subito a Del Piero. Non potrebbe essere altrimenti. Molto probabilmente non potrà mai essere rimpiazzato.

GIANLUIGI BUFFON – Il portiere più forte di tutti i tempi non potrà non creare dipendenza psicologica. Già, “potrà”, perché ancora oggi è assolutamente decisivo, a quasi 38 anni suonati; ma la sensazione è che lo si rimpiangerà molto, fra qualche annetto… Il n°1 dei n°1.

EDGAR DAVIDS – L’unico “Pitbull” bianconero, che in campo si faceva sentire eccome, anche ringhiando. Nonostante abbia vestito le maglie di Milan e Inter, rimane comunque uno dei giocatori più amati dai tifosi Juventini. Esempio perfetto di cosa voglia dire avere l’onere e l’onore di indossare la maglia bianconera.

Edgar Davids in tutto il suo inconfondibile stile

PAOLO MONTERO – “O passa la palla o la gamba“. Gli amanti del calcio maschio non hanno potuto non apprezzare la carriera di Paolo “Pigna” Montero, uno che non si faceva passare la mosca per il naso. Per i tifosi juvetini è un idolo, in quanto per la maglia bianconera ci ha sempre messo l’anima. Tanta grinta al servizio della Signora.

ZINEDINE ZIDANE – Classe ed eleganza: Zinedine Zidane è stato uno dei fantasisti più amati dai tifosi della Juventus. Le qualità e i dribbling del trequartista francese fecero innamorare tutti i supporters bianconeri, ma, in generale, tutti gli amanti del calcio in Italia. Il suo trasferimento al Real portò sotto la Mole grandi campioni, ma da allora gesta come le sue in Serie A non se ne sono più viste.

PAVEL NEDVED – Uno dei 7 giocatori che hanno vinto il Pallone d’Oro con la maglia della Juve. La Furia Ceca è stato un esempio  assoluto di dedizione, talento e cattiveria agonistica al servizio della Juventus, e la permanenza in serie B è la perfetta dimostrazione della sua fedeltà bianconera. Oggi vicepresidente del Club, magari avrà creato dipendenza psicologica anche ad Agnelli…

Il fatto che l’ultimo saluto ai propri tifosi duri ben 8 minuti poi, la dice lunga su quanto abbia lasciato il segno nei cuori bianconeri…

MICHEL PLATINI – Lui invece di palloni d’oro ne ha vinti ben 3, tutti con la maglia n°21 bianconera sulle spalle. Uno dei migliori giocatori mai visti a Torino, forse l’unico vero “Roi” della storia juventina.

ANTONIO CONTE – La juventinità fatta calciatore e allenatore. Vederlo esultare a Roma, dopo aver abbandonato la finale per un problema muscolare, fa quasi commuovere. In campo era una furia e ha onorato sia la maglia che la fascia bianconera. Da allenatore, poi, è stato il fautore della rinascita juventina, portandola a vincere tre scudetti consecutivi. Il coro che partiva dalle curve dello Stadium era emblematico: “Senza di te non andremo lontano, Antonio Conte nostro capitano!”

ROBERTO BAGGIO – Un po’ come Davids, ha vestito le maglie di Juve, Milan e Inter, facendosi amare dai tifosi di qualsiasi colore. Solo un po’, però, come Davids; perché la classe del Divin Codino era assolutamente fuori questione con chiunque altro, rendendolo uno dei giocatori migliori della storia italiana, forse il più grande di tutti. Quel talento là, che ammalia chiunque è innamorato di questo splendido sport, non può non creare una certa dipendenza. Dipendenza estetica, più che psicologica.

Roberto Baggio mostra il Pallone d’Oro vinto con la maglia della Juve

FABRIZIO RAVANELLI – L’amore tra l’uomo mascherato e la Juventus fu qualcosa di unico. Per Penna Bianca giocare in bianconero era un sogno, e ha onorato la maglia della Juventus al massimo. La sua esultanza è diventata il suo marchio di fabbrica; i tifosi juventini non dimenticheranno mai i gol che hanno permesso alla squadra di Lippi di tornare alla vittoria dello scudetto e, soprattutto, quello che l’ha portata in vantaggio nella finale di Roma.

Articolo a 4 mani scritto in collaborazione con Luigi Fontana (@luigifontana24)

Da poco diplomatosi presso l'istituto "Leonardo da Vinci" di Martina Franca (TA), coltiva la passione del calcio e dello sport in generale, appassionato sin da piccolo. In attesa di riuscire a diventare un telecronista a livello nazionale, scrive da luglio 2015 per SportCafe24.

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