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Cantastorie? Solo Tuttosport batte Galliani

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Cominciamo col mettere tre cose in chiaro: 1) – Adriano Galliani è forse il miglior dirigente della storia del calcio italiano. Di sicuro, è nella Top Five. E’, non era, malgrado le apparenze; 2) – Le parole che gli hanno guadagnato il titolo di ‘Cantastorie’ (“Non è vero che nell’ultimo quadriennio la Juventus abbia stradominato”) sono distanti anni luce dalla realtà; 3) – Tuttosport ricorda il cane di Pavlov: dato uno stimolo – qualsiasi cosa che possa essere ritenuta lesiva dell’Onore Bianconero – comincia subito a ringhiare. Nel caso del quotidiano torinese, però, non si tratta solo di banale istinto ferino, ma pure di ‘calcolo celodurista’. Un po’ curvaiolo, quindi, un po’ amministratore delegato; un po’ Pavlov, un po’ Salvini.

Adriano Galliani

Adriano Galliani, ad del Milan

DATO UNO STIMOLO… – “Non è vero che nell’ultimo quadriennio la Juventus abbia stradominato – ha dichiarato Galliani dai microfoni di Radio Sportiva – Noi abbiamo fatto ottimi risultati, abbiamo vinto uno Scudetto, la Supercoppa e c’è stato un secondo posto. Nel 2012 siamo stati in testa per tantissimo tempo e fino a poco dalla fine. E nel 2013 abbiamo conquistato il terzo posto e ci siamo qualificati agli ottavi di Champions League”. Come? Cosa? – ha pensato Pavlovini – Non è vero che abbiamo stradominato? Ma come ti permetti? Grrrr… Ora, capiamoci: quelle di Galliani sono parole a dir poco fantasiose (negli ultimi quattro anni la Juve è stata l’unico Principio Attivo in mezzo a tanti eccipienti, collezionisti di “ottimi risultati” inclusi), e di sicuro possono urtare la sensibilità di qualcuno. Detto questo, però, solo Pavlovini poteva prendersela così.

COMINCIA SUBITO A RINGHIARE“Geometra Galliani – sottotitola velenosamente Tuttosport – dov’è stato negli ultimi 5 anni dominati dalla Juventus? La Juve ha vinto 4 scudetti, una Coppa Italia, 3 Supercoppe di Lega… E ha 76 punti di vantaggio nella ‘gallianesca’ classifica quinquennale”. Capito, geometra? Fai poco il furbo con noi, e porta rispetto! “La grandezza di Adriano Galliani come dirigente di calcio – tuonano i bodyguard della Vecchia Signora – si è spesso potuta misurare nei momenti difficili del suo Milan, quando l’ad rossonero si è quasi sempre esibito nella nobile e difficile arte del ‘rigiro della frittata‘, lavorando di fantasia e statistiche, elaborando classifiche, ricontando i trofei, arrabattandosi con eccezionale bravura nel riverniciare sconfitte e ridipingere di rosa le fasi critiche. (…) Confutare che questo – il bottino di titoli di cui sopra – non rappresenti un dominio (a livello nazionale, naturalmente) necessita un’arrampicata sugli specchi dell’ottavo grado, perché una volta esaurito l’appiglio dello scudetto 2010-11 conquistato dal Milan di Allegri e la Supercoppa dell’anno dopo, il dirigente rossonero deve avventurarsi sulla sdrucciolevole superficie fornita da un declino sempre più triste che ha visto la sua squadra scivolare dal terzo all’ottavo e poi al decimo posto, per il secondo anno consecutivo fuori dall’Europa e, in questo preciso momento, al sesto posto, dietro la Juventus che ha operato il sorpasso proprio battendo il Milan allo Stadium. (…) Insomma, questa volta Galliani forse ha alzato troppo il tiro: la Juventus ha dominato il quinquennio, senza ombra di dubbio“. Tiè, beccati questa geometra cantastorie, così impari… Uffa! Forza Juve!

Ok: reazione a parte, Tuttosport ha ragione. Quello che è successo, infatti, è sotto gli occhi di tutti, le cifre sono eloquenti e il verdetto non si discute: anni di dominio incontrastato, altro che arrampicate sugli specchi, decine di sentenze avverse e un risultato finale – colpevoli – su cui non c’è ombra di dubbio. Ah, no, scusate, questa è un’altra storia. Ma il principio è lo stesso, vero Pavlovini? Sempre che non si voglia rigirare la frittata, naturalmente.

Enrico Steidler

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