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Milan, Galliani senza freni (e senza pudore): “il campionato è falsato”
Pubblicato
9 anni fa|
Editor
Enrico Steidler

Adriano Galliani
MILANO, 30 MARZO – Scovate l’intruso! Proponiamo ai nostri lettori un giochino per rinfrancar lo spirito fra una partita e l’altra: i fatti di cronaca, sportiva e non, riportati qui di seguito sono tutti sorprendenti tranne uno. Quale? (La soluzione è pubblicata in calce all’articolo)
1) – E’ stato eletto un Papa che predica la povertà; 2) – il Catania è in lotta per l’Europa League; 3) – Balotelli sta maturando; 4) – il PdL vola nei sondaggi; 5) – Galliani fa brutte figure.
Indovinato? Dopo una breve pausa dedicata allo svago, ora turiamoci il naso e rituffiamoci nella cronaca prendendo in analisi l’ennesima occasione (last but not least) persa dall’ad del Milan per tenere a freno la sua lingua imprudente: “Riteniamo che sportivamente il campionato non si possa definire regolare” – ha dichiarato Galliani – “qualcuno dovrà spiegarci perché il Milan ha giocato il 10 febbraio contro i sardi in uno stadio pieno e il 30 marzo questo non sia più possibile… E’ una situazione intollerabile”. L’Adriano–pensiero è poi rilanciato e sviluppato nel dettaglio sul sito della società rossonera: “La Lega ha comunicato che la gara Cagliari-Fiorentina si giocherà a porte chiuse. Il Milan aveva giocato il 10 febbraio 2013 dinanzi a uno stadio pieno, come altre 6 squadre; 3 squadre hanno giocato davanti ai soli abbonati (Pescara, Bologna e Siena), 3 a porte chiuse (Atalanta Torino e Sampdoria), una soltanto, la Juventus, in campo neutro; in un caso è stato assegnato lo 0-3 a tavolino (Roma); nessuno sa cosa accadrà nelle prossime giornate. Al di là delle responsabilità di decisioni che qualunque persona di buon senso giudicherebbe incomprensibili perché diverse tra loro per casi sostanzialmente identici, è certo che il normale svolgimento del Campionato di Serie A ne risulta alterato. L’A.C. Milan si riserva ogni conseguente iniziativa nelle sedi competenti“.
AVETE UN SOGNO NEL CUORE, SPEGNERE IL RIFLETTORE – Il concetto è chiaro: siamo vittime di un’evidente anomalia, di una disparità di trattamento che pregiudica la regolarità del campionato e che non può essere tollerata. Tutto vero, per carità. Il caso dello stadio di Is Arenas è uno scandalo inaudito di cui ancora non si intravede la fine e che ha già determinato situazioni che definire paradossali è davvero il minimo. Detto questo, però, e considerato che il Milan è stato danneggiato (se di vero e proprio “danno” si tratta) né più né meno delle 5 squadre che – come i rossoneri – hanno giocato a porte aperte (Catania, Napoli, Chievo, Genoa e Palermo, cui si aggiunge il Pescara in Coppa Italia) e sicuramente meno, molto meno dello stesso Cagliari, la reazione di Galliani – pur non priva di qualche fondatezza – è così eccessiva (e francamente un po’ grottesca) da ricordare un’altra imprudenza dell’ad del Milan, ben più famosa e famigerata e dalla quale sarebbe stato utile trarre qualche duraturo insegnamento. Stiamo parlando, naturalmente, di quel che accadde nel ’91 a Marsiglia in quella che è passata alla storia come “la partita del riflettore”. Moltissimi la ricorderanno: erano i quarti di finale della Coppa dei Campioni e il Milan era impegnato sul campo dell’Olimpique Marsiglia. Durante il match, che i rossoneri stavano perdendo per 1 a 0, un parziale black out dell’impianto di illuminazione dello stadio fu sufficiente perché Galliani, indignato per l’intollerabile anomalia, prendesse l’improvvida decisione di ritirare la squadra dal campo. Risultato: partita persa a tavolino, estromissione del Milan da tutte le competizioni europee per l’anno successivo e figuraccia planetaria. Peccato che Galliani abbia rimosso il ricordo del punto più basso della sua (brillantissima, sia detto con sincera ammirazione) carriera e dei beffardi sfottò dei tifosi nerazzurri (“avete un sogno nel cuore, spegnere il riflettore”).
Ma se questo è comprensibile, lo è molto meno un altro aspetto, che sottoponiamo al giudizio dei lettori: se la vicenda di Is Arenas è così anomala da falsare il campionato, cosa si dovrebbe dire di un presidente (vicario) del Milan che al tempo stesso ricopre la carica di presidente della Lega Nazionale Professionisti (Adriano Galliani, 2004-2006)? Tutto regolare? Nessuna anomalia? E’ mai stata fatta piena luce (mezzo riflettore basta) su tutto ciò?
Enrico Steidler
Soluzione di “Scovate l’intruso!”: la risposta esatta è la n° 5
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