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Francia-Brasile 1-3: con 17 anni di ritardo, la Seleçao espugna il Saint-Denis
Francia e Brasile, al Saint-Denis, già si sono incontrate. Nella partita più importante che un calciatore possa mai sognare di giocare, almeno una volta in carriera. In quel mondiale Blues perfetto, tutto girò a proprio favore: golden goal, traverse, compreso il dover affrontare un Ronaldo devastante fino a quel momento ma inidoneo (si dirà poi) a scendere in campo nella finalissima. I “galletti” rappresentavano una generazione di fenomeni, legittimando la propria supremazia pure due anni dopo col titolo di Campioni d’Europa ai danni della sfortunata nazionale azzurra di Zoff. Francia e Brasile, in un mondo del calcio estremamente globalizzato, non sono più ai massimi vertici del movimento: al Saint-Denis è comunque andata in scena una partita divertente tra due Nazionali che stanno gettando le basi, in maniera interessante, per i prossimi grandi appuntamenti internazionali.
BENE NEYMAR, OTTIMO WILLIAN – L’amichevole di lusso capita proprio in un momento dove, tra gli spalti, si cerca qualche ora di serenità per fuggire, con la mente, dalle tristi vicissitudini degli ultimi giorni. La Nazionale di Deschamps, reduce da un buon Mondiale, tra poco più di un anno riaccoglierà nei propri stadi l’Europeo. Le esperienze del 1984 e del 1998, con i galletti padroni di casa, hanno sempre visto la selezione transalpina trionfare a domicilio: i Blues hanno quindi l’obbligo morale di tentare il tris, cercando in prospettiva le soluzioni interne per arginare lo strapotere tedesco e la classe, mai sopita, degli spagnoli. Dunga si lascia andare a più esperimenti: in campo diversi “europei”come Miranda, Danilo e Firmino. La sfida la sblocca Varane al 21′ con un’inzuccata delle sue: corner di Valbuena e imperioso stacco del difensore del Real Madrid. La rete non stordisce i verdeoro, che producono gioco e, complice la coppia fantasia del Chelsea particolarmente ispirata, riesce a pareggiare prima dell’intervallo con Oscar, imbeccato da Firmino. L’ottima giornata degli uomini di Dunga si concretizza nella ripresa: sale in cattedra Willian, che al 57′ da a Neymar un pallone scagliato nel sette da posizione angolata, e al 69′ pennella un corner per la testa di Luis Gustavo, che chiude la partita per una platonica rivincita proprio nello stadio dove milioni di brasiliani speravano nel quinto titolo Mondiale.
BLUES “BESTIA NERA” – Il Brasile conquisterà il titolo di “pentacampeon” soltanto quattro anni dopo, in Corea del Sud. Pure nel 2006 la Seleçao partiva da favorita, ma furono proprio i francesi ad estrometterla ai quarti di finale. Come accadde pure nell’edizione di Messico ’86. La Francia conclude il match con altre tre reti al passivo, dopo l’amichevole del giugno 2013: quella volta fu un secco 3-0. Ma non c’è dubbio che quando il gioco si fa duro, per i verdeoro son dolori.
Manlio Mattaccini